Tramonto come il sole

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Dopo alcuni minuti, decido di salire anche io al piano superiore.

Percorro i corridoi, senza sapere esattamente dove andare, ancora un po’ spossata da quello che è accaduto al piano inferiore.

Ad un tratto sento una canzone e mi giro dalla parte opposta, che sto percorrendo, del corridoio. Percorro un’altra ala e ad un tratto un grande set fa capolino nel mio campo visivo.

La prima cosa che salta agli occhi è il colore che avvolge tutto: bianco, bianco ovunque.

Poi, in seconda battuta, quello che ti fa strabuzzare gli occhi, sono le molte telecamere, rulli, casse e fari.

“Alyssa” Mi sento chiamare.

Giro la testa confusa, da una parte all’altra. Quando trovo Lou appoggiata a una sedia da regista, mi fa segno di avvicinarmi.

“Siediti” Mi indica altre quattro sedie identiche a quella dov’è seduta.

Guardo scettica il nome di Liam, ma deciso di sedermi su un altro terreno: Niall.

“Da quando hanno iniziato?” Domando guardando i ragazzi provare le posizioni.

“Solo alcuni attimi fa, ora devono provare una scena, diciamo la più facile, poi inizieranno con gli assoli”

Assecondo, guardando sempre quello che sta accadendo sul set.

E cerco di mettere da parte quello che è accaduto poco fa al piano inferiore.

“Allora siamo pronti?” Domanda quello che credo sia il registra.

I ragazzi assecondano quasi in coro e si posizionano tutti, chi più avanti, chi più dietro, davanti a una scrivania di un ufficio allestito perfettamente.

La musica parte, ripassano le loro strofe senza nessun particolare, dopo un minuto scarso inizia il ritornello e loro prendono a cantare in coro, iniziando a muoversi, a saltare tra loro e a divertirsi.

Non sembra stiano girando un video, sembrano contenti, allegri. E questo mi fa sorridere. È così strano vederli così, quando li conobbi quel giorno a scuola, sembravano così maturi, persone più grandi della loro età intrappolati in quei corpi di ragazzi ventenni.

Mentre ora, guardarli così, riesco a credere che le parole di Niall ieri sera siano state più che vere, non hanno la libertà di esprimersi come realmente desiderano, troppo oppressi in maschere che gli hanno cucito addosso.

“Spostatevi” Urla il registra con le cuffie in testa, mentre impartisce ordini a destra e a manca.

I ragazzi, senza dare segno di averlo sentito continuano la loro ballata, però poi si allontanano facendo un pò di baccano sulla scrivanie.

Il ritornello si completa, lasciando la parola solo a Liam.

Mi perdo a guardarlo, come è successo prima. E sento un qualcosa all’altezza della pancia, come un leggero formicolio.

Cosa mi sta facendo questo ragazzo? Possibile che  mi stia mandando verso l’inferno? E se così fosse, perché continuo imperterrita a pensarlo? Non mi farà solo male?

“Va bene, fermatevi. Questa scena la faremo più tardi. Ora prendiamo a lavorare singolarmente. Harry, partiamo da te” Sempre il solito registra blocca la scena, mentre gli altri quattro vanno verso le sedie, nonché verso la nostra direzione.

Harry rimane sul set, pronto per provare le sue strofe.

“Bravi ragazzi” Sorride Lou ai nuovi arrivati.

“Abbiamo fatto pena, siamo sempre dei tronchi alle prime battute” Si lamenta Louis sedendosi sulla sua sedia.

Gli altri rimangono in piedi, sorrido a Niall che ha capito che siedo sulla sua di sedia.

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