Fuori posto

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“Cavoli, siete un fenomeno a cucinare” Dichiara Niall, mantenendosi la pancia, dopo aver mangiato tipo tre piatti e mezzo di pasta, contando il fatto che ha mangiato anche la mia di metà.

“E se lo dice lui, potete starne tranquille” Continua Zayn, appoggiandosi alla spalla del biondo.

Noi, dal nostro canto, chi impacciata e chi timida, ringraziamo in silenzio.

“Non siete di molte parole?” Ci domanda Harry a capotavola.

“Lei è quella che parla tanto, ma essendo una vostra fan è impacciata” Dico io, facendo segno a Eloise che mi tira un pizzico sulla mano.

“E tu invece?” Domanda Liam, appoggiando le braccia conserte sul tavolo.

“Lei invece è l’intellettuale, colei che pensa troppo, ma non parla mai” Stavolta a rispondere è la mia amica per me.

“Tipo Amleto” Ci pensa Harry.

“Come cavolo ti escono queste cose?” Gli domanda Louis, girandosi a guardarlo, come d’altronde facciamo tutti noi.

Harry alza le spalle e fa una strana smorfia con le labbra facendo ridere i presenti.

“Perché non ti piace parlare?” Domanda sempre Liam fissandomi.

“Perché preferisco altri modi di comunicare” Spiego scrollando le spalle. Non posso spiegare il mio mondo, la mia confusione, il mio infermo.

“Tipo suonare?” Domanda Louis, intromettendosi nel discorso.

Io assecondo con il capo sorridendo.

Suonare, è sempre stata la mia passione. Il voler cercare di far sentire quello che sento io agli altri. Il volermi sfogare e non trovare altri modi, visto che altri modi sono quasi tutti pericolosi per me.

Amo perdermi tra quelle note, amo il fatto di essere sommersa da quel fracasso quando suono, amo il fatto che quando suono sono me stessa.

“Sei brava in quello che fai” Dice Zayn.

“Ti ringrazio, lo faccio da una vita, perciò non ci penso nemmeno a quello che faccio. Mi esce naturale. Nessuna dote” Alzo le mani in segno di resa.

“Invece credo sia una dote eccellente, molti anche se studiano per un sacco di tempo non riescono mai a venirne a capo. Non è da tutti” Spiega Louis. “Lo so per esperienza, suono anche io il piano, ma spesso mi ingroviglio io stesso” Continua con un sorrisino.

Non so che dire, così rimaniamo in silenzio, giocherellando con le posate.

“Allora, tocca a lavare i piatti. Chi si offre?”

Ovviamente, per senso di ospite, mi dichiaro favorevole a quest’azione. Liam subito alza la mano e sorridendo mi aiuta a raccogliere i piatti e portarli al lavello, mentre li altri si alzano e vanno in salotto.

“Non c’è bisogno che mi aiuti, so fare da sola”

“Guarda che è casa mia, dovrò pur far finta di assolvere le gentilezze del proprietario” Dice lui alzando un sopracciglio e affiancandomi al lavabo.

Rido sinceramente divertita e in religioso silenzio prendo a lavare i piatti per poi passarli a Liam che li sciacqua. Quando abbiamo finito, lui si offre categoricamente di asciugarli. Così io mi siedo sul mobiletto accanto al lavandino, mente lo osservo preso nelle faccende.

“Non sei una nostra fan vero?” Domanda lui, con uno straccio in mano e un piatto nell’altra.

“Beccata” Rispondo io abbassando lo sguardo.

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