Dolci desideri

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"E se sbagliassi tutto? Se quel poco che mi rimane da vivere lo passassi in errore?"
Ecco la domanda che mi sto ponendo da alcuni giorni.
Ora sono qui, di fronte a me quella donna che ho tanto odiato in questi anni, ma che probabilmente è l'unica che mi saprebbe dare delle indicazioni, delle direttive, qualsiasi cosa.
"Cosa pensa di sbagliare, Alyssa?" Mi domanda, guardandomi fissa e forse anche un po' intimidatrice.
Subito nella mente mi passa il volto di Liam.
Stamani è andato via da casa, dicendo che avrebbe sistemato tutto.
Ma ora eccomi qui, senza notizie e con un peso nel cuore.
"Di star sbagliando a far allontanare una persona da un'altra, solo per il mio egoismo"
"Lei crede di essere egoista? E in cosa?"
Alzo lo sguardo, che fino ad ora era piantato sulle mie unghie mangiucchiate e lo poso fuori la finestra.
"Di voler Liam con me" Ammetto.
"E lui cosa ne pensa?"
Sospiro, cercando di alleggerirmi un po.
"Vuole stare con me. E non mi sembra vero, ho paura che lo dica solo perché ha pietà di me, solo perché sto morendo e non vuole vedermi soffrire inutilmente"
La psicologa, per la prima volta, mi sorride.
"Alyssa, in questi anni ho imparato a conoscerla. Lei vede sempre quel bicchiere mezzo vuoto. Non è mai riuscita a vederlo pieno e la comprendo. Del resto ha avuto una vita difficile, ma perché non lasciarsi andare? Perché non dare fiducia a quel ragazzo? Le ha mai dato modo di pensare il contrario? Lui la ama, lo ha ammesso lui stesso"
Ed è vero, non so perché io abbia tutte queste paure, ma forse non ammetto a me stessa che la mia unica paura è solo una.
"Ho paura"
"Di cosa?" Domanda, alzandosi e facendo il giro della scrivania per appoggiarsi al bordo, rimanendo in piedi di fronte a me.
"Di capire che quello che mi rimane è poco. Io voglio vivere, avrei voluto fare tante cose. Invece..." Mentre parlo, la vista mi si appanna, con la consapevolezza di quello che è il mio destino, ora noto a me stessa e anche ad altri.
"Perché non le fa? Perché non si butta?"
Lascio che la domanda non riceva risposta perché non lo so. E mi sento stupida.
"Facciamo una cosa che non abbiamo mai fatto" Esordisce lei, tornando dietro la scrivania.
Apre un tiretto e ne esce un'agenda rossa.
"Qui sopra mi deve scrivere dodici desideri, desideri anche impossibili, ma che lei deve cercare di realizzare. Questo è il compito che le do. Realizzi i suoi sogni. Viva la sua vita. Qui e ora"
Sbalordita, per la prima volta, da questa donna, afferro l'agenda e la stringo tra le mani.
I miei sogni.

Quando arrivo a casa, controllo il cellulare, ma non trovo nessuna chiamata da Liam.
Sarà difficile, allontanare una persona che prima di allora significava tanto per te? Non ne ho idea.
Mentre salgo le scale, ripenso a quello che mi ha detto la psicologa.
Forse ha ragione, forse devo sfruttare al meglio quello che mi rimane perché io possa vivere non solo i miei sogni, ma anche lasciare un segno. Una traccia del mio passaggio.
Apro la borsa e ne esco l'agenda rossa.
Mi cambio velocemente e altrettanto velocemente scendo le scale per entrare poi, nella stanza della musica.
Respiro l'odore di vecchi cd.
Avvicinandomi ai scaffali, esco un vinile dei Snow Patrol e lo poso sul giradischi.
Lo posiziono sulla traccia che accompagnerà questo momento.
Le note di Run riempiono la stanza, sussurrando nell'aria parole dolci.
Con l'agenda in mano, mi siedo sulla poltrona di velluto e incrociando la gambe sotto di me, apro la prima pagina.

I miei desideri


1-


Fisso quel numerino e non credevo fosse tanto difficile riflettere sui miei desideri.
Forse ne ho così tanti che la mia testa non riesce a metabolizzarne nemmeno uno.
Mordicchiando il tappo della penna, guardo il vuoto di fronte a me.
I miei desideri nascosti.
Ed ecco che la lampadina si accende e la mano inizia a scrivere i miei più profondi e arcani desideri.

Mentre finalmente riesco a scrivere il primo desiderio, vengo bloccata, da un suono scollegato rispetto al cd.
Affilando l'orecchio, mi accorgo del mio cellulare che suona una melodia allegra, proveniente dal piano di sopra.
Lasciando l'agenda sulla sedia, mi affretto verso il telefono.
Quando ci arrivo ci trovo tre chiamate e un messaggio, il tutto proveniente da Niall.

Da Niall: Vieni a casa.

Un semplice messaggio ma che mi fa scattare nell'immediato.
Cosa sarà successo?
Subito il mio pensiero corre a Liam, che gli sia successo qualcosa?
Afferro la borsa e ci infilo il necessario, agenda compresa, per poi scappare via.

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