“Fai come se fossi a casa tua” Mi apre la porta Liam, invitandomi ad entrare.
Sorrido per ringraziarlo e subito mi trovo in un abbraccio stretto che mi fa perdere il fiato.
“Allora hai accettato? Dimmi di si ti prego!” Chiede Harry con gli occhi serrati mentre continua a stringere.
“Hazza, credo che se continui a stringere non ti risponderà mai” Lo avverte, divertito, Liam.
“Oh…” Harry molla la presa e riprendo a respirare.
Rido divertita da quel ragazzo, sembra un bambino.
“Si, Harry. Sono dei vostri”
Lui per poco non fa le capriole e corre al piano di sopra gridando della mia decisione.
“Capiscilo, ha qualche neurone fuori posto, i ricci si sono insinuati fino al cervello” Si gratta la nuca Liam e io rido per la situazione.
Se il buongiorno si vede dal mattino, forse e dico forse, non mi pentirò della mia scelta.
“Aly! Che bello rivederti” Appare Niall all’ingresso e io sorrido di rimando.
Quel ragazzo lo adoro, detto fatto lui mi abbraccia, senza però stritolarmi come ha fatto poco fa Harry.
“Dio, Niall, sei un cucciolo di orso” Dico io, passandogli una mano tra i capelli, sempre abbracciandolo.
Lui ridacchia, mi lascia e da un pugno al braccio di Liam strizzandogli l’occhio.
Cosa che non passa inosservata alla mia vista. Sto per chiedere spiegazioni, ma mi interrompono gli ultimi due, Louis e Zayn, che mi accolgono anche loro a braccia aperte.
“Vieni, ti faccio vedere una cosa”
Seguo Liam, al piano di sopra, curiosa di sapere cosa ha in mente.
C’è un corridoio abbastanza lungo, con alcune stanze che suppongo essere quelle dei ragazzi.
Arriviamo vicino a una porta bianca chiusa. Lui sorride e la apre, facendosi da parte.
Non capendo entro dentro e trovo la stanza con un letto enorme di legno bianco, con un copriletto celeste. Di fronte una scrivania lo stesso bianca. Con un armadio sull’altra parete. Un’enorme finestra costeggiata da una tenda celeste anch’essa.
Mi giro verso Liam e lo guardo con aria interrogativa.
“Cos’è?” Domando, facendo un cenno della mano alla stanza.
“Ho parlato con i ragazzi, sulla questione di ieri che mi dicesti, studio e impegni, questa è una soluzione a una parte del problema. Puoi stare qui tutto il tempo che vuoi. Puoi tornare da scuola, studiare e poi lavorare insieme a noi. Puoi anche dormire qui quando tuo padre non c’è. Insomma, diciamo una tua seconda casa” Spiega lui, come se fosse la cosa più semplice del mondo.
“Liam…” Lo riprendo con voce perentoria. Non è normale tutto ciò che mi stanno offrendo. Io ho una vita, insomma… O quello che ne resta.
“Ti prego Aly, non ti sto, cioè… Non ti stiamo chiedendo di venire ad abitare qui. Ma solo di facilitarti nelle cose. Per gli spostamenti possiamo aiutarti noi, oppure Paul. Non è un problema, credimi”
Sospiro e guardo quella camera.
È un gesto inaspettato, che mai nessuno avrebbe fatto per me. Certo, loro ne sono vincolati perché devono lavorare con me, non certo per altre motivazioni.
“Va bene, ci possiamo lavorare” Dichiaro io.
“Grandioso! Ora andiamo in cucina che ci aspetta la cena”
Lo seguo fuori dalla stanza e ci rechiamo in cucina, dove Harry combatte tra pentole e utensili.
“Ti serve una mano?” Domando.
“Oh, grazie al cielo. Mi stai salvando la vita. Oggi tocca a me cucinare e quei quattro trogloditi non ne vogliono sapere di aiutarmi”
Liam ridacchia e si allontana lasciandoci soli.
“Ok, Harry. Ti aiuto. Cosa cucinavi?”
“Un pollo al forno, niente di difficile. Anche perché non ne sarei capace. Sono uno che si diletta più sui dolci”
“Ricordami di chiedertene uno” Strizzo l’occhio, prendendogli dalle enormi mani quel povero pollo.
Lui si fa di lato e mi lascia trafficare con il cibo.
“Sai quello che fai” Dice, guardando tutte le mie mosse.
“Cucino quasi sempre io a casa, mio padre è sempre fuori”
Continuo a preparare, mettendo il pollo in una teglia, lo cospargo di spezie e lo inforno.
“Ecco fatto, ora ci tocca sono aspettare” Dico chiudendo il forno e mettendomi le mani sui fianchi.
“Mi sei simpatica” Se ne esce lui, chinando la testa da un lato.
“Oh grazie Harry, anche tu non sei male”
Ridacchia e mi abbraccia, stavolta senza stritolarmi.
Dio, è un tenerone. Il più piccolo del gruppo e lo si capisce facilmente. Probabilmente a stare così tanto tempo tra uomini, si sente anche la mancanza di una figura femminile.
E nessuno li potrebbe capire meglio di me. Manca la figura famigliare di una mamma.
Quanto mi piacerebbe provare un abbraccio da questa, che effetto farebbe. Probabilmente ti metterebbe la carica per affrontare tutto. Proprio come ha fatto ieri l’abbraccio inaspettato di Liam, sullo sgabello del mio pianoforte. Mi ero sentita a casa, mi ero sentita bene, confortata e al sicuro.
“Che fate?” Veniamo disturbati proprio da lui.
“Il pollo è a cucinare e mi sto godendo la mia amica” Dice Harry divertito, slegandosi dall’abbraccio.
“Sei il solito Harold! Dovresti trovarti una ragazza” Si lamenta Liam, assottigliando gli occhi.
“Ci sto pensando” Ammette Harry grattandosi il mento.
Liam lo guarda minaccioso e poi sparisce fuori dalla stanza.
“E’ geloso” Ammicca Harry, tornando a guardarmi.
“Geloso?” Domando stralunata, quasi vorrei ridere dall’affermazione bizzarra.
“Marcio” Risponde ridacchiando e andando in salotto, lasciandomi li incredula.
“Si sente lontano un miglio che non sei stato tu a cucinare Hazza, non continuare la tua pantomima” Rimbecca Zayn, minacciando Harry con una forchetta.
Harry continua ad affermare che il pollo sia stato cucinato tutto dalle sue speciali mani. Io sto allo scherzo e ridacchio sommessamente, sorseggiando un bicchiere d’acqua.
“Non hai mangiato un granché” Mi sussurra Niall alla mia destra.
“Non mangio molto la sera” Spiego abbassando lo sguardo sul mio piatto, ancora quasi tutto pieno.
Liam, di fronte a me, mi guarda ispezionando il mio viso, in cerca della verità.
“Ragazzi, che ne dite di uscire stasera? Vi prego! Sto impazzendo qui dentro” Propone Louis alzandosi e iniziando a impilare i piatti vuoti uno sull’altro.
“E dove vorresti andare?” Domanda Zayn.
“Che ne dite del bowling? Possiamo invitare anche le ragazze” Risponde sempre Louis, appoggiando le stoviglie nel lavabo.
Alla parola ragazze mi metto dritta a sedere. Ragazze? Di che stanno parlando?
“Sophia non è a Londra questa settimana. Lei non c’è” Spiega Liam appoggiando un braccio sulla sedia vuota accanto a lui.
Sento un sospiro generale, ma non ci do peso, credendo vivamente di aver sentito male. Ma maggiormente, non capisco se quel sospiro provenga dai ragazzi o da me stessa.
“Allora chiamiamo le altre” Si affretta a ribattere Zayn, alzandosi in piedi.
“Chi sono le ragazze?” Domando impacciata a Niall.
“Le ragazze di Louis e Zayn. Eleanor e Perrie”
“Ah, ora capisco”
Lui sorride e sento Harry agitarsi alla mia sinistra.
“Che succede?” Domando guardandolo.
“Non è che… Sai… Giusto per… Puoi chiamare la tua amica?” Balbetta.
“Eloise?” Domando.
Lui asseconda con la testa e gli sorrido. Hai capito Harry. A Eloise prenderà un colpo.
“Ma c’è un sacco di gente” Squittisce Eloise accanto a me.
“Entriamo dall’entrata secondaria e abbiamo la pista del piano di sopra che ci aspetta” Spiega Niall sorridendo.
Siamo in macchina io e la mia amica con i cinque ragazzi, le ragazze di Zayn e Louis ci aspettano all’entrata.
Paul, non era d’accordo su questa uscita. Ma i ragazzi gli hanno assicurato che la pista che hanno prenotato non include nessun altro e poi hanno promesso che torneremo a casa presto. Non per niente, ma domani io e Eloise abbiamo scuola.
La macchina si ferma in una stradina poco illuminata e ci fa scendere, Paul scompare dopo essersi raccomandandoto con i ragazzi, tipo mille volte.
Non appena entriamo nell’anticamera della sala, troviamo due ragazze che chiacchierano tra loro amichevolmente.
Sono, probabilmente, le più belle ragazze che abbia mai visto in vita mia. Proprio come successe con Sophia, mi sento tremendamente in imbarazzo. Mi sento una pezzente, insomma, non avevo proprio idea di uscire questa sera. Anzi, c’è da dire che io non esco mai!
Quando è venuto a prendermi Liam da casa, ho infilato le prime cose che avevo sul letto. Rimanenze della mattina passata a scuola: jeans, maglietta che mi potrebbe andare tre volte e converse logore. L’apoteosi della sensualità.
Le ragazze di fronte e me, sembrano due modelle uscite da una rivista.
Zayn e Louis si avvicinano per salutarle e subito dopo passano alle presentazioni.
“Eleanor, Perrie, loro sono Alyssa e Eloise” Ci presenta Zayn con un sorriso enorme, stringendo affianco la biondina, tutta vispa. Perrie.
Allungo la mano e loro la stringono con un sorriso rassicurante.
Non so perché, ma mi sento più calma, come se avessi passato un test immaginario.
Sono diverse da Sophia, decisamente diverse. Scuoto la testa per questo paragone inutile. Che senso ha pensare alla ragazza di Liam adesso? Già, la sua ragazza…
“Allora hai accettato di collaborare con loro? Non sai come erano agitati” Mi strappa, dal mio teatrino immaginario, Eleanor, prendendo a parlare.
“Oh. Si, ho dato loro la notizia proprio poche ore fa”
“Ti servirà una dose enorme di caffeina quando devi trattare con loro” Mi avverte Perrie sorridendo e facendo svolazzare la sua coda.
“Quando la finite di diffamarci, voi due, possiamo salire” Ci invita scherzosamente Harry, che si affianca a Eloise e si avvia per le scale.
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Turn back time
FanfictionIl destino. Questa parola così comune, ma di difficile significato. Cosa celerà dietro una vita tormentata? Alyssa, passato e presente difficili. Ha paura di combattere, di uscirne perdente. Perchè sa, che qualsiasi cosa farà soccomberà in ogni caso...