Chapter Fourteen- Rain

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Chiusa nel silenzio della mia stanza, penso e mi tormento, riempendo la mia testa di incredibili paranoie e sogni

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Chiusa nel silenzio della mia stanza, penso e mi tormento, riempendo la mia testa di incredibili paranoie e sogni.

Sogni in cui l'umanità è ancora normale, dove non esistono cubicoli segreti ai quali far ricorso, dove la mia specie non è più un lontano e sbiadito ricordo.

Sogno e spero, nella mia gabbia fatta di idilliache bugie.

La porta della mia stanza si apre con un cigolio, facendomi scattare in piedi come una molla. Matt è dinnanzi alla porta, con un'espressione sbrigativa in volto. Il suo sguardo mi incita a muovermi, senza fermarsi a spiegarmi.

"Muoviti, Xavier sarà di ritorno per pranzo." Mi incalza lui, dandomi giusto il tempo di annuire. Con gli occhi scruto attentamente il corridoio davanti a noi, controllando la presenza di altri Mannari.

Matt segue il mio sguardo, inarcando un sopracciglio come se stesse assistendo a qualcosa di stranamente esilarante.

"Come va con il marchio?" Mi domanda poi, puntando i suoi occhi sulla cicatrice che mi è rimasta. La sfioro con le dita, avvertendo il leggero rilievo della mia pelle ferita.

"Riesco a sentire il suo respiro," borbotto, socchiudendo gli occhi. Avverto tutto ciò che circonda Xavier, quasi riuscissi a vedere con i suoi occhi. Sento odore di muschio e la fredda carezza del vento, il suo battito è leggermente accelerato, forse redime da una corsa.

Matt non mi porge altre domande, infilandosi come da manuale le mani in tasca.

"Tu senti ancora il legame, con la tua compagna?" Punto lo sguardo verso le mattonelle del pavimento, senza trovare il coraggio di guardarlo.

Il respiro di Matt diventa più pesante, quasi dovesse trasportare un'enorme peso sulle sue spalle. La sua espressione è contrita ed i suoi occhi vacui.

Poi sembra riprendersi, scuotendo la nuca con forza e decisione.

"No. Il legame che avevo con lei si è annullato, l'unica cosa che persiste nel tempo è la consapevolezza che il filo che ci univa ora è legato solo a me."

Matt si ferma davanti al portone, dandomi il tempo di replicare, ma rimango muta nell'urlo silenzioso dei miei pensieri.

Lui mi fa segno di salire sulle sue spalle ed io, esattamente come la volta precedente, lo assecondo. Le sue mani non indugiano neanche un momento, serrandosi attorno le mie gambe con forza.

"Tieniti." Mi intima lui, invitandomi quindi a stringere la presa sul suo collo. Obbedisco, senza la paura di provocargli alcun dolore. Il suo organismo è molto più resistente rispetto a quello di qualsiasi altro umano che, al suo posto, si starebbe lamentando per la mia stretta.

Copro il mio volto con i capelli, serrando gli occhi. Matt non mi avvisa della partenza, così mi ritrovo ad affondare le unghie nelle sue braccia.

LA BESTIA- The Beauty and the Beast SeriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora