Zero

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Premessa

Claudio

"Io e Mario abbiamo sempre avuto un rapporto speciale, non ci sono mai stati segreti fra noi.
Abbiamo condiviso insieme tanti momenti belli quanto brutti, che ci hanno permesso di fortificare il nostro legame fino a renderlo indissolubile.

O quasi.

Lui è il mio migliore amico e non permetterei mai a nessuno di fargli del male.
La verità però è che sono diventato ancora più protettivo nei suoi confronti da quando due anni fa, mi ha rivelato la sua omosessualità.

Tante volte mi sono chiesto per quale motivo non parlasse mai di ragazze, ed altrettante, ho azzardato battute sul perché non fosse mai stato fidanzato.
Poi quel giorno capii e mi sentii terribilmente in colpa."

26 Agosto 2008

Era un pomeriggio molto caldo ed avevamo passato tutta la mattinata al mare insieme.

Lui era strano e lo vedevo perso nei suoi pensieri.

Non era il Mario sorridente e felice al quale ero abituato.
Se gli altri lo avessero visto così non si sarebbero fatti tante domande perché lui, è una persona molto introversa ed insicura che tende ad aprirsi con molta difficoltà, ma io lo conosco fin troppo bene e poi con me ha sempre avuto un rapporto diverso, speciale.

Sarà perché ci conosciamo fin da bambini, ma con me ha sempre mostrato il suo lato più pazzo, spensierato e allo stesso tempo fragile.

A me Mario, non ha mai tenuto nascosto niente.

Decisi quindi di alzarmi dal mio asciugamano e sedermi accanto a lui facendogli segno di farmi spazio.

"Mario che hai? Ti vedo triste"

"Nulla Cla sono solo un po'... stanco" mi disse accennando un finto sorriso sperando che io potessi credere alla sua bugia.
La verità però, era che nemmeno lui era convinto delle parole che stava pronunciando in quel momento ed io lo vedevo

"Sei sicuro? Sai che fra noi non ci sono mai stati segreti e che se hai bisogno sono qui"

"Si si Cla lo so, ma davvero non ho nulla"
Decisi quindi di non continuare a fargli domande, perché conosco Mario e só come prenderlo.
Nulla toglie però, che vederlo cosi mi faceva stare veramente male.

Tra me e lui era così.
Se lui stava male, io stavo male.
Ma se lo vedevo felice, non avevo bisogno di nient'altro.

Lasciai correre certo del fatto che appena se la sarebbe sentita, qualsiasi cosa fosse successa, avrebbe trovato il coraggio di dirmela.

Durante il viaggio di ritorno verso casa azzardai un invito a cena da me, visto che tanto i miei non sarebbero tornati quella sera.
Non avevo voglia di lasciarlo solo
senza prima aver capito quale fosse il suo problema, e trovato una soluzione per risolverlo.
Accettò, ma non so se lo fece solo per farmi contento, dato che nei suoi occhi riuscivo a leggerci tutto tranne che la sua solita felicità nel condividere tempo con me.
Una volta arrivati a casa filai dritto in doccia e subito dopo di me Mario fece lo stesso.
Gli avevo prestato un mio pantaloncino ed una canottiera che cadeva un po' troppo morbida sul suo fisico asciutto, e dopo esserci sistemati sul divano abbiamo deciso di guardare un po' di tv.

Scorrevo i canali principali senza trovare nulla di interessante e quindi deciso a farlo tornare di buon umore cercai un canale di musica e iniziai a cantare tutte le canzoni che passavano facendo lo scemo solo per farlo ridere, ma senza successo.

Mario fisicamente era lì con me, ma mentalmente era tormentato da chissà quali pensieri.

Stanco di vederlo così mi decisi a spegnere la tv, ma appena vide lo schermo diventare nero si girò di scatto verso di me "Cla perché hai spento?!"
ed io leggermente alterato gli bloccai il busto stringendolo con le mani all'altezza delle spalle.

"Mario sono stufo di vederti così, mi vuoi dire cosa ti prende?".

Erano troppi giorni che c'era qualcosa che non andava.
Provó a parlare, ma lo interruppi subito "E non mi dire che non hai nulla perché non ti credo, è inutile che cerchi di nascondermi qualcosa ci conosciamo fin troppo bene ... parla!"

In quel momento lasciai la presa mentre lo vidi chinare la testa imbarazzato "io non è che non voglio ... solo che ..." deglutì indeciso sul da farsi " ho paura".

Iniziò a tremare e preoccupato mi avvicinai a lui posandogli una mano sul ginocchio per rassicurarlo.
Con tutta la dolcezza e la premura che ho sempre riservato a lui, e solo a lui, lo invitai a lasciarsi andare.

"Non devi avere paura di me, sai che puoi dirmi tutto e che non ti giudicherei mai"

Fece un grande sospiro ed alzò il viso per poi puntare il suoi occhioni neri nei miei.

Erano stracolmi di lacrime che non tardarono a scendere e, con le mani che si attorcigliavano in cerca di sostegno, iniziò a parlare con un filo di voce
"Cla io... credo.." si blocca per poi continuare in un sussurro "mi.. mi piacciano i ...ragazzi"

Subito dopo aver pronunciato quelle parole scoppiò in un pianto liberatorio ed io non feci in tempo a realizzare la sua confessione che lo tirai a me per stringerlo forte fra le mie braccia.
Non lo avevo mai visto così, e questo mi spezzava il cuore.
Aveva paura del mio giudizio, questo mi rendeva ancora più triste.

Poteva aver paura di qualsiasi cosa, del mondo intero.
Ma non di me, mai.
Io sarei andato contro tutto e tutti pur di proteggerlo.

"Mario va tutto bene" gli sussurravo mentre accarezzavo lentamente la sua schiena magra " io ti voglio bene così per come sei"

Lui con il viso nascosto nell'incavo del mio collo, sembrava così piccolo ed indifeso.

"Scusa..avevo paura.. che .. non mi avresti accettato "
Continuava a singhiozzare e a stringere forte la mia maglia con le mani.
Ripensai a tutte le battute che gli avevo fatto in tutti questi anni e sorrisi amaramente.

"Scusa per tutte le volte in cui ho fatto lo scemo..e scusa se ti ho fatto provare paura ...in qualche modo" feci mea culpa ad alta voce.

"Cla non ti devi scusare, non lo sapevi e ..al tempo non lo sapevo nemmeno io..."
Continuò a stringermi forte come se da quell'abbraccio dipendesse la sua vita intera, quando finalmente il suo respiro iniziò a regolarizzarsi di nuovo.

Lo vidi calmarsi e stringersi forte a me fino a sparire nel mio petto.
Lo vidi cercare quella forza e protezione che le mie braccia non gli avrebbero mai negato.
Lo vidi un po' più leggero.



«Ti darò certezze contro le paure,
per vedere il mondo oltre quelle alture.
Non temere nulla io sarò al tuo fianco,
con il mio mantello asciugherò il tuo pianto

• M. Mengoni / Guerriero •

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