Diciassette

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Mario

Stava per succedere.
Ci stavamo per spingere oltre il limite insieme, io lo desideravo ed anche lui.
Ero così in balia dell'istinto che non ce l'ho fatta a frenarmi, infondo sono fatto di carne e sangue.
Claudio invece era spaventato e spaesato.

Continuo a riflettere su quelle immagini che mi scorrono davanti e sul piacere che mi provoca anche solo il più impercettibile contatto tra i nostri corpi da stanotte.

Claudio non ha dormito con me.
Ieri era piuttosto scosso ed ha preferito tornare a casa sua.
Non lo biasimo e non ci sono rimasto male, mi dispiace solo lui possa sentirsi in colpa per non essere riuscito a donarsi a me.

Vorrei Claudio capisse che per me lui non può ridursi ad un semplice atto fisico, vorrei si rendesse conto che per me lui significa metterci il cuore.

Apro la porta di casa dopo una giornata di lavoro.
Tornare al negozio e riprendere il ritmo non è stato facile.
Noto la luce accesa ed un presenza familiare aggirarsi per casa "Finalmente!"

"Paolo che ci fai qui" ancora devo ben capire il motivo per il quale gli ho lasciato le chiavi di casa.
Un giorno me lo ritroverò nel letto o in doccia, ne sono sicuro.

"Secondo te?"
Sbuffo ed alzo gli occhi al cielo per cercare di non picchiarlo.
"Da cosa cominciamo? Palloncini? Fiori? Dolci? Locale?"

La festa di Claudio, non se ne era dimenticato.
Paolo è un buon amico, so di poter sempre contare su di lui e questo mi rende tranquillo e sereno.

"N-no.. io avevo in mente qualcosa di più.." lo vedo fissarmi e mi imbarazzo un po' "intimo.."

Gli occhi di Paolo si fanno piccoli e mi scrutano in modo minuzioso, mentre annuisce lievemente con la testa.
"Aah volete fare cose..?"

"C-che? No Paolo no che dici, vuoi smetterla!"
Perché deve sempre fare domande cretine.
Mi imbarazza così tanto parlare ad alta voce di Claudio sotto quel punto di vista.

"Ok" alza gli occhi al cielo "e qual'è il mio compito?"

"Ho bisogno che Giulio trattenga Claudio al lavoro e l'ho già avvisato, tu mi dovresti aiutare ad entrare in casa sua per preparare una sorpresa con i palloncini e.. una torta.."

"Tutto qui?" la sua espressione è un misto tra l'incredulo e lo schifato, forse.

Ok magari può sembrare stupida come cosa, ma è l'essenziale e fa molto noi.

"Si era.. una cosa intima te l'ho detto.. solo che non posso chiedergli le chiavi, se ne accorgerebbe, tu sei più furbo in queste cose"

"No problem, ci penso io"

Sento il telefono vibrare in tasca e mi avvicino per sbloccarlo e leggere la notifica.

"Ci vediamo?"

Non faccio in tempo a rispondere che ne arriva una seconda.

"Ho voglia di stare con te"

Un sorriso mi esce spontaneo e subito mi immergo nel mio mondo.
Un mondo dove non c'è nulla se non Claudio.

Il cuore batte forte, martella nel petto quasi a voler uscire fuori.
Per una volta vuole esplodere di gioia.

"Pronto trottolino amoroso" Paolo sbatte le mani e attira la mia attenzione in modo brusco "hai la faccia da pesce lesso"

Non mi curo di lui e digito una risposta veloce "anche io voglio stare con te, dove ci vediamo?"

Sento Paolo sbuffare e spazientirsi, mentre batte nervosamente un piede sul pavimento per richiamare la mia attenzione.

Randagi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora