Sedici

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Claudio

"Ho tutta la vita da dedicarti Cla"

È passato appena un giorno da quando Mario mi ha detto questa frase, ed io proprio non riesco a togliermela dalla testa.

Lui ha sempre provato qualcosa per me e sapere che a distanza di anni è disposto ad aspettarmi ancora, mi fa capire quanto sia forte e concreto il suo sentimento.

Io ora devo solo riuscire a riordinare le idee nella mia testa, perché non so come comportarmi, ma so che voglio lui.
Questo però non è semplice da accettare.

Mario è la persona più importante della mia vita sia chiaro ed il problema non è lui, ma io.
Sarà il fatto di aver preso consapevolezza che da questo momento in poi la mia vita cambierà, perché io sono così, devo accettarmi e spero che anche gli altri lo facciano.
Devo essere fiero di me ed amare alla luce del sole.
Me lo ripeto sempre in testa, ma metterlo in pratica poi è diverso, difficile.

Quando sono con lui non c'è un momento in cui possa pesare ad altro ed ogni giorno mi accorgo sempre di più, che al minimo contatto con il suo corpo il mio risponde immediatamente ed inevitabilmente.

Vorrei riuscire a donarmi completamente a lui e renderlo veramente felice, perché lo vedo che mi desidera.

So che vorrebbe oltrepassare quel limite che per ora non osiamo superare, ma so anche che sta aspettando me, perché vuole lasciarmi il tempo di decidere quando sarà il momento giusto.

Sono due sere che non vado a dormire da lui ed è un giorno che non lo vedo.

Il mio intento non è quello di allontanarmi, ne tanto meno quello di fargli pensare che lo voglio "abbandonare" di nuovo.
Voglio solo riflettere su come muovere i fili della mia vita, su come riuscire ad uscire da questo purgatorio che mi blocca.

Così decido di presentarmi a sorpresa a casa sua.

Parcheggio e fortunatamente non devo citofonare perché, proprio in questo momento, mi imbatto in un signore che sta uscendo dal portone.
Lo raggiungo per far si che che non si chiuda, salgo le scale di corsa e, una volta davanti alla sua porta, suono al campanello.

Sento dei passi farsi sempre più vicini "Chi è?"

Non rispondo e copro con un dito l'occhiello della porta perché voglio gustarmi la sua reazione nel vedermi lì senza preavviso.
Mi sento un adolescente alla prima cotta, ha proprio ragione Paolo.

"C-Chi è?"
Lo domanda nuovamente, ma con un tono più forte quasi alterato o forse solo spaventato.
Decido di non rispondere ancora una volta e di attendere.

Vedo la porta aprirsi lentamente ed uno spiraglio di luce provenire dall'interno.

Apre deciso, ed in pochi secondi ci ritroviamo occhi negli occhi.

Mi fissa sorpreso qualche secondo
"C-Cla.."

Riesce a dire solo questo prima che io mi avvicini lui per stringerlo a me.

Mario aveva paura che io potessi lasciarlo di nuovo e lo capisco dal modo in cui mi stringe, non gli sembra vero che io sia qui.

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