Diciotto

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29 settembre

Claudio

Oggi nel tardo pomeriggio Giulio mi ha chiamato dicendomi che dovevo raggiungerlo al Romeo's, perché bisognava sistemare il locale per un evento che si sarebbe tenuto a breve.

Non ne sapevo nulla e quindi quando me l'ha detto sono rimasto sorpreso.
Non nego il fatto che speravo di riposarmi invece di lavorare, l'unica nota positiva però è che domani sarà il mio compleanno.

Quest'anno sarà diverso, speciale, perché finalmente avró di nuovo Mario con me e già avere questa consapevolezza mi rende sereno, felice.
Averlo di nuovo nella mia quotidianità mi fa rendere conto ogni giorno che passa sempre di più, quanto la sua presenza nella mia vita sia indispensabile.

Quando entro nel locale trovo Giulio che sta confabulando qualcosa con Paolo, ma appena mi vedono smettono di parlare come se mi dovessero nascondere qualcosa.
Li guardo con fare interrogativo e per rimediare Giulio si precipita a salutarmi calorosamente e così anche Paolo lo segue.

Questo saluto di Paolo è alquanto strano considerando il fatto che sono giorni ormai che non smette di punzecchiare me e Mario per saperne di più.

Vado a posare lo zaino che porto sempre con me nello stanzino dove siamo soliti a cambiarci la sera, poi
raggiungo nuovamente il capo che comincia a spiegarmi cosa dobbiamo fare.

Passano circa 10 minuti prima che Paolo si dilegui verso l'uscita salutandoci frettolosamente.

"Giulio ma che è venuto a fare Paolo qui?"

Gli chiedo perplesso visto che lui non avrebbe dovuto esserci dato che Mario mi aveva detto avrebbero passato il pomeriggio insieme.

"È venuto a recuperare delle cose che aveva dimenticato la scorsa sera"

Me lo dice un po' titubante non molto convinto e questa situazione è sempre più strana ai miei occhi.
Cerco tuttavia di non dargli peso perché non c'è tempo da perdere e prima iniziamo, prima potrò tornare a casa.

Il tempo scorre tra la sistemazione dei tavoli ed il collegamento degli impianti nuovi per mettere in funzione la consolle e le casse del dj.
Proviamo le luci e sistemiamo le decorazioni per questa festa anni 50.

Alla fine perdiamo una buona mezz'ora per scegliere i cocktail ed il buffet.

Tra una cosa e un altra si fa sera, ed è tutto perfetto tanto che, a lavoro finito, posso ritenermi soddisfatto.

Controllo l'orologio e realizzo che si è fatto eccessivamente tardi, e non ho neppure avvisato Mario.
Mi rendo conto solo ora che è tutto il giorno che non si è fatto sentire, non mi ha risposto neppure ai messaggi e questa cosa mi mette un po' di agitazione.

"Giulio a me sembra tutto sistemato, posso andare?" gli indico l'ora per fargli notare che sono le undici e mezza.

"Si Claudio è tutto perfetto però non andare subito, bevi qualcosa con me! Dopo tutto questo lavoro ce lo meritiamo no?!" non voglio risultare scortese, lui è un ottima persona ed un fantastico capo, però vorrei raggiungere Mario, ho bisogno di passare del tempo con lui.

Sono stanco sia per la giornata appena trascorsa che per la notte passata perché, non avendo dormito da Mario, ho fatto fatica a prendere sonno.
Ormai viviamo l'uno in funzione dell'altro, abituati a stare sempre insieme sopratutto la sera e quando siamo lontani, entrambi facciamo fatica ad addormentarci.
Facciamo fatica a dormire senza il tepore reciproco delle nostre braccia a riscaldarci, senza i nostri silenzi colmati da sguardi complici a calmarci.

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