ClaudioÈ ormai una settimana che Mario ha assunto uno strano comportamento.
Non mi ha voluto dire nemmeno il reale motivo per il quale è voluto andare via dal bar l'alta volta e quando gli propongo di uscire rifiuta quasi sempre.
La scusa più gettonata è "sono stanco" oppure "fa troppo freddo", insomma ultimamente non lo vedo sereno ne spensierato e questo mi preoccupa, perché non riesco a comprenderne il motivo.
Mi sono svegliato da poco e mentre penso a questa situazione lo osservo dormire, mi dedico a studiare tutti i suoi dettagli, anche quelli più impercettibili.
Le ciglia lunghe che quasi toccano gli zigomi.
Le labbra scure leggermente schiuse e le mani strette intorno ai miei fianchi.
Mi stringe e si aggrappa al mio corpo ogni notte, come se avesse paura di svegliarsi senza di me.Ultimamente però lo fa più spesso, mi stringe così forte che a volte mi sveglio di soprassalto nel cuore della notte perché lo sento quasi conficcarsi con le unghie nella mia pelle.
Questa cosa non mi piace, ma con Mario non funziona chiedere, con lui bisogna capire, scoprire.
Aldilà di questo, amo svegliarmi prima di lui e rimanere ad osservare il suo corpo alzarsi e abbassarsi al ritmo del suo respiro.
Vedere quei ciuffi neri scompigliati ricadergli sulla fronte in modo disordinato mi fa sorridere e le facce buffe che fa mentre dorme invece, mi fanno impazzire.
Amo tutto di lui.Lo amo senza saper dare una spiegazione, lo amo senza se e senza ma.
Lo amo e basta.Allungo un braccio verso la sua schiena ed inizio ad accarezzarlo per svegliarlo.
Dorme profondamente, talmente tanto che non si accorge nemmeno del mio tocco.
Allora decido di lasciarlo riposare ancora un po' pur rimanendo lì vicino a lui.Per occupare il tempo decido di accendere il cellulare e controllare se ci sono messaggi, mail o chiamate varie e mentre sono assorto a guardare il display vengo improvvisamente distratto dal suo corpo che inizia a muoversi freneticamente sul mio petto.
Mugugna nel sonno parole incomprensibili e poi, con gli occhi ancora chiusi prova a gridare, ma quello che ne esce è solo la sua voce spezzata.
Cerco immediatamente di svegliarlo per provare a tranquillizzarlo, per cercare di capire.
"Mario.." gli sussurro piano mentre lo tiro un po' più a me "ei che succede?"
Gli lascio un bacio sulla fronte mentre lo vedo aprire gli occhi debolmente per far incontrare i nostri sguardi.
I suoi occhi sono impauriti ed il suo sguardo è perso, riesco perfino a sentire il battito accelerato del suo cuore a causa dello spavento.
"Stavo.." sento il suo respiro affannato mentre vaga per la stanza con lo sguardo, come se stesse cercando qualcosa "sognando..."
Si distende nuovamente sul mio petto ed inizia a stropicciarsi gli occhi per svegliarsi del tutto.
"Cosa sognavi?"
Provo inutilmente perché so che non me lo dirà, so che non mi rivelerà mai ciò che lo tormenta.Ma io sono intenzionato a capire perché ha reagito in quel modo e lo scoprirò a modo io.
"Ora non ricordo, ma sicuramente nulla di bello" sorride cercando di farmi credere che va tutto bene, ma io so perfettamente che non è così e lui se ne accorge "sarà per via dello stress che sto accumulando in questi giorni con il lavoro... è davvero pesante tenere il ritmo"
Accetto la sua risposta anche se non ne sono pienamente convinto, ma infondo perché dovrebbe mentirmi.
Mario sa che può dirmi tutto e che io lo aiuterei sempre in qualsiasi circostanza.
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Randagi
Fanfiction•Opera coperta da COPYRIGHT• Tutti abbiamo un cuore incompleto ed impieghiamo la nostra breve esistenza a cercare, forse invano, la parte mancante. Vaghiamo come randagi senza una direzione in cerca dell'amore. Perché la vita ci fa incontrare il nos...