Uno

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                                  26 agosto 2016

Cinque anni dopo.

Mario

È stata una giornata strana.
Una di quelle giornate in cui hai lo stomaco in subbuglio per chissà quale motivo che più ti sforzi di comprendere e meno riesci.

Il turno in negozio oggi è durato di più a causa dello scarico merce e quindi ho dovuto avvisare Paolo che sarei arrivato tardi in discoteca, e che mi serviva una la sua copertura per almeno un ora.

Conosco quel folle da ormai tre anni.
Non sono tanti è vero, ma sono abbastanza per poter dire che è ormai una figura essenziale per me.
Paolo mi fa stare bene e mi fa ridere, ma ridere di cuore.

È entrato nella mia vita a gamba tesa e in modo spudorato.
Ma poi tra noi è nata una bella amicizia vera, leale e sincera.
Senza malizia di alcun genere.

Tra di noi c'era stata intesa e complicità sin dal primo giorno di lavoro.
Lui si occupa delle pubbliche relazioni del locale, mentre io lavoro al bancone, ma Giulio, il nostro principale, ha sempre avuto un occhio di riguardo per noi due, e per agevolarci con i nostri rispettivi lavori a volte ci concede di scambiarci postazione e orari.

La serata sarebbe iniziata alle undici e mezza, ma noi Barman dovevamo arrivare al locale sempre con almeno due ore d'anticipo come predisposto dal capo.

Lavorare da Tally Weijl mi piace, ma è stare dietro il bancone, ciò che più di tutto mi fa sentire appagato.

Non ne ho mai voluto sapere di andare all'università.
È da quando ho finito scuola infatti, che lavoro per mettere un po' di soldi da parte e realizzare il mio sogno.
Ciò che voglio, è aprirmi un bar tutto mio in centro a Verona.

Mi incammino particolarmente stanco, mentre continuo a sentire questa strana sensazione che mi tormenta.

È come quando sai che qualcosa deve succedere, ma non sai cosa aspettarti.

La vita infondo è una sorpresa continua.
È come una grande scacchiera, in cui a volte sei tu a muovere le pedine ed  altre invece, ad essere mosso sei proprio tu, in balia di un giocatore più grande, esterno, che tutto sa, chiamato destino.

Arrivo davanti all'insegna luminosa del Romeo's, uno dei locali più frequentati di Verona, dove mi concedo un ultimo tiro di sigaretta prima di gettare il mozzicone a terra e scacciarlo con il piede.

Alzo lo sguardo e subito noto la loro presenza.
Alex e Mattia, davanti alle loro moto, che come sempre sono circondati di ragazze che muoiono dietro il rombo dei loro motori.

È strano che abbiamo deciso di venire in questa discoteca, in genere sono degli habitué del Berfi's.

Quello che mi fa ancora più strano, è che siano qui pur sapendo che ci lavoro io.

Mi avvicino all'entrata cautamente sperando di non farmi notare, ma come sempre loro, non si lasciano scappare l'occasione per riservarmi un trattamento speciale.

"Vedi Mattia, ormai questa moto è vecchia dovresti buttarla" mi avvicino alla porta e sento la voce di Alex sempre più distintamente.
Ma questo, lui lo sa.

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