Cap 1 - Perdersi

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Il rombo del tuono mi fa sobbalzare.

Fantastico. Ora si mette pure a piovere.

Oh, andiamo (T/n) piantala di essere paranoica. Il lampo l'hai visto almeno un minuto fa! Manca ancora un pò al temporale, magari riesci a tornare al campeggio senza che inizi a- *pic!*

Sento una goccia colpirmi il naso. In meno di due minuti un muro d'acqua mi cade addosso, inzuppandomi.

Ok, forse non era la giornata giusta per una passeggiata in pineta.

Inizio a correre. Gli alberi qui sono numerosi, ma hanno i rami radi, e non sono abbastanza fitti da fermare la pioggia. In pratica non ti puoi riparare.

Uffa, si rovinerà la mia giacca preferita se continua così!

Rallento di fronte all'incrocio. Sono bagnata fradicia. Se all'andata ero andata a destra, al primo incrocio, ora devo andare dritto. No, aspetta, al primo incrocio ero andata dritto, poi sono andata a destra... Oppure era il contrario?...

Scuoto la testa, e imbocco decisa il sentiero di fronte a me. Sto tremando dal freddo e ho i vestiti bagnati. Se non mi muovo mi becco un raffreddore.

Al secondo incrocio giro a sinistra. Sono molto vicina al campeggio! Finalmente potrò farmi una doccia! Domani è il giorno della partenza, chissà dove pensano che mi sia infilata...

Tutto il mio sollievo scompare quando vedo comparire un terzo incrocio comparire.

Fermo la mia corsa, interdetta. Qui i conti non quadrano. Sento un vago senso di panico insinuarsi nel cuore. Cerco di mantenere il pensiero razionale.

"Calma (T/n). Calma."

Il campeggio è a nord-est. Se il muschio degli alberi cresce nella parte nord dell'albero stesso, voltando di nuovo a sinistra dovrei essere più vicina! Magari riuscirò a trovare qualche indizio che mi farà capire dove sono!

Felice, imbocco di nuovo la sinistra.

Cammino a passo spedito per un paio di minuti. Lentamente, si alza un leggero venticello, che fa penetrare il gelo fino alle ossa.

Avere i vestiti bagnati di certo non è un bene, in questi casi.

Vedo davanti a me una grotta.

Beh, la fortuna comuncia a girare! Potrò riposarmi qui mentre aspetto che il temporale finisca!

Corro dentro, all'asciutto, ma non al riparo dal vento, che continua a frustarmi il viso.

Nel tentativo di scaldarmi, mi lascio cadere in un angolo, il più lontano dall'entrata. Il mio cuore manca un colpo quando non sento nulla dietro alla mia schiena.

C'è un piccolo cunicolo seminascosto, scavato in quest'angolo di caverna.

E questo che ci fa qui?

Lo studio attentamente, mentre riprendo fiato. Non è coperto di muschio, e non c'è erba o edera a coprire il terreno o le pareti.
È insolitamente ben tenuta per essere una semplice galleria naturale.

Mi guardo intorno. Beh, intanto che ci sono, perché non approfittarne?

A gattoni, mi infilò nel cunicolo, picchiando più volte la testa contro il soffitto basso.

Riemergo in quella che sembra essere una caverna chiusa. Accendendo la torcia del cellulare, noto una cosa molto interessante.

C'è una porta di legno dall'aspetto muffito, con lo stipite inciso nella roccia. Nient'altro.

Colpita, mi avvicino per aprirla.

Dietro trovo solo una parete rocciosa, insolitamente liscia.

Che senso ha mettere una porta contro una parete?

Faccio per richiuderla, quasi delusa, per la mancanza di quello che credevo fosse l'ingresso del paese delle meraviglie, quando sento un rametto spezzarsi in un colpo secco.

Non ho il tempo di capire, che il mondo diventa nero.

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