Cap 20 - Circo

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- (T/n)!! Svegliati Svegliati Svegliati Svegliati Svegliati Svegliati Svegliati Svegliati!! -

Per pietà. Fatemi dormire.

- Mmm...  - cerco di girarmi per proteggere il mio viso dalla luce, e cinque paia di mani iniziano a scuotermi con forza, strappando via dalla mia presa il piumino, mentre la brezza mattutina che proviene dalla finestra che qualche genio aveva aperto poco prima, mi fa gelare il sangue.

È bello cominciare bene le mattine.

Due braccia particolarmente forti afferrano la mia forma appallottolata sul materasso e la buttano giù dal letto senza tanti complimenti.

Il colpo col pavimento duro riesce dove il gelo che già pervade la stanza aveva fallito.
Mi sveglio (quasi) completamente, e balzo in piedi, spaventata e infreddolita mentre le dita delle mani e dei piedi, lentamente iniziano a perdere la sensibilità.

- Che succede?!? Chi siete? Che ore sono?? -

- È ora di comprare il biglietto di ritorno dalla terra dei sogni, bella! È ora che ti alzi, e ti fai una bella doccia rinvigorente, mentre ti rifacciamo il letto e ti prepariamo i vestiti! Forza! -

Con gli occhi sbarrati fisso incredula Jane, ancora in pigiama e senza maschera, piantata a croce fra me e il materasso, e un sorriso da orecchio a orecchio.

Dietro di lei, scorgo Emily e il piccolo, con un pacco di lenzuola pulite, mentre Nina e Sally mi rivoltano l'armadio.

-... Come mai tutta questa fretta?... - cerco di dire, mentre contemplo gli occhi verdi di Jane.

- Andiamo nel tuo mondo oggi, stella, e ti portiamo con noi. -

Colpo di grazia.

Guardo Jane con occhi sbarrati.

- Gli ordini sono ordini. Tra venti minuti ti chiamiamo a fare colazione. -

- Aspetta, ordini di chi??  Per fare che?? -

Jane mi getta in bagno con una pila di vestiti, e chiude a chiave la porta, senza degnarsi di rispondere.

Lentamente mi svesto, e mi butto sotto il getto di acqua già calda della doccia.

Fisso il vuoto mentre mi insapono i capelli.

Tre notti.

Tre notti passate a fissare il soffitto.

Tre notti tormentate da incubi macabri.

Tre notti da quando Jack mi ha... 

Mi stropiccio gli occhi, e cerco di svuotare la mente, aumentando di colpo il getto dell'acqua fredda.

Sbaglio manopola.

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- Non piangere, piccola... -

Le abbiamo provate tutte. Emily non smette di singhiozzare contro le mie gambe.

- Emily, la riporteremo a casa questa sera. Non devi piangere. - rincara Jane con la sua voce più gentile.

Inutile, non vuole lasciarmi le gambe.

Continua a guardarmi con gli occhi di un cucciolo ferito, implorandomi silenziosamente.

-... Potremmo portarla con noi. - dico convinta.

- È la serva di LJ, e lavora nella casa per l'Operatore, non può andarsene senza il permesso di entrambi. - dice Hoodie con voce piatta, mentre tiene aperta la porta.

Abbasso lo sguardo verso Emily, che continua a guardarmi, tristissima.
Mi chino verso di lei e la stringo forte.

- Sarò di ritorno prima di quanto pensi. - sussurro, accarezzandole i capelli - Ti prenderò qualcosa. Promesso. -

La piccola affonda la testa nel mio collo, e ricambia il mio abbraccio, con forza.
Sento la manina infilare qualcosa nella tasca della felpa. Un pezzo di carta.
La sento staccarsi, e si incammina verso Hoodie, che non si è mosso dalla sua posizione.

Cammino di fronte a lui, che si china velocemente verso di me.
-Verrai tenuta d'occhio, quindi non fare cazzate. - sibila

Annuisco.

Ci avevo pensato, lo ammetto.

Ma non so quanto mi convenga andare contro di loro.

Andare contro di Lui.

Con un sospiro, varco la soglia e la brezza fredda mi investe.

- Dove dobbiamo andare? - chiedo, mentre scendiamo gli scalini.

- Sai che questa dimensione cambia posizione ogni sette mesi, no? -

-Si, Sally me l'ha detto. -

- Bene. Ci siamo fermati nei pressi di una città, questa volta. E abbiamo deciso di fare un giro, prima di cominciare la solita routine. Gli altri sono già partiti.  -

- Ma... Non è pericoloso? Se vi scoprono?... -

Jane si ferma, e mi guarda.

- Sai che giorno è oggi? -

Avevo perso il conto.

- 31 ottobre, (T/n). Halloween. Il 31 ottobre è l'unico giorno dell'anno in cui usciamo tutti alla luce del sole. - spiega - e in città hanno organizzato qualcosa di speciale. Vero Sally? -

Lei mi salta in braccio, e io la stringo a me, ricambiando il suo sorriso allegro.

- È arrivato il circo!! - strilla, felicissima.

Oh, no.

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