Mi blocco e sento il cuore quasi uscirmi dal petto, mentre le risate rimbombano sulle pareti, acquistando potenza di secondo in secondo, a tal punto da farmi vibrare i timpani.
Mi sforzo di alzare la testa, e cerco di concentrarmi.
Devo andarmene da qui. E in fretta.
Muovo freneticamente la gamba, cercando di allentare la presa delle funi sintetiche, mentre le risate si fanno più vicine.
Alex abbassa lo sguardo su di me, e leggo un'ombra di paura, nel profondo di quei tunnel neri privi di calore.Annuisce fra sé.
Tira fuori un coltello, e taglia le corde che mi immobilizzano al tavolo.
Ora o mai più.
Appena la circolazione torna a scorrere nella caviglia, alzo la gamba per sferrare un calcio ad Alex in pieno petto, caviglia che afferra e che usa come perno per gettarmi brutalmente in terra, in mezzo ai vetri rotti e alle cartacce.
Si china su di me, puntandomi il coltello al collo, mentre le risate aumentano ancora di volume.
- Non osare - mi sibila in faccia, e la voce di Jack rimbomba per le pareti.
- Uuuu~ AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!! -
Ignorando la provocazione, Alex mi prende per un braccio, costringendomi a rialzarmi, allontanandomi dalla porta metallica, mentre gli altri bastardi si nascondono, per prepararsi a prendere di sorpresa chiunque ci sia dietro.
Jack. Fallo. Fallo e basta.
Le risate si bloccano, e piomba il silenzio.
Alex arretra ancora, premendo il coltello sulla mia pelle con ancora più forza.
... E se Jack avesse deciso di andarsene?
Non posso stare ferma qui ad aspettare una sua mossa. Una volta che questi avranno capito di essere al sicuro, mi attaccheranno di nuovo.Prendo un respiro profondo, e pianto una gomitata fra le costole del mio aguzzino, mentre con l'altro braccio blocco la mano che tiene l'arma, allontanandola dal mio collo quel tanto che basta per sfuggire dalla sua presa.
Mi appoggio alla parete, per cercare di allontanarmi e di raccogliere le idee, mentre uno strano fumo nero inizia ad uscire dalla ventola attacata al muro dietro ad Alex, che mi guarda furioso.
Il fumo scende a terra, e si distribuisce per formare una figura umanoide, e acquista densità, dietro ad Alex, che non si è ancora mosso.
Jack scuote impercettibilmente la testa coperta dai capelli nero pece, che ancora rilasciano qualche sbuffo di fumo nero.
Non guarda me. Guarda lo stronzo, il responsabile dell'incubo in cui mi trovo imprigionata.
E sorride. Smisuratamente.
- Ciao Alex. - comincia, con la sua voce rasposa più dolce.
Il mio aguzzino si volta, e sbianca.
Inizia ad arretrare di un paio di passi, nel tentativo di porre una distanza di sicurezza.
Distanza che Jack si preoccupa di annullare, mentre guarda Alex fisso negli occhi, senza abbandonarli un solo istante.Gli occhi. Sono bianchi.
Gli uomini sono paralizzati come me, incapaci di smettere di fissare le iridi prive di colore.
- È un piacere conoscerti. - sorride dolcemente Jack - Ti sei divertito con la mia nuova compagna di giochi? - chiede, innocentemente, avvicinandosi al suo viso.
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• Black Candy •
Fanfiction| Laughing Jack x reader | 'Round and 'round the cobbler's bench The monkey chased the weasel, The monkey thought 'twas all in fun Pop! Goes the weasel Non importa quanto tempo sarebbe passato, prima di rivederlo. Avrebbe aspettato. I bambini non s...