capitolo 18

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Diana's P.O.V

Attraverso la strada di fretta ma una macchina mi investe.
Una Ferrari nera..
Sbatto fortemente la spalla al cofano e atterro con un volo sbattendo la testa.
Per un momento mi si annebbia la vista e resto ferma per alcuni secondi.
<DIANA!>urla... Christopher? Che cosa ci fai lui qui?

Ed è in questo momento che mi viene da ridere, perchè nonostante Nate o uno dei suoi componenti mi abbia investito ed ora sono per terra continuo a farmi domande.

La mia vita è una serie di domande che però la maggior parte non ha risposte..

Christopher mi si avvicina e cerca di aiutarmi.
<Diana! come stai? Aspetta che chiamo l'ambulanza>
<NO! Fatti i cazzo tuoi Christ vattene!>dico a denti stretti.
<Anche in queste condizioni non vuoi l'aiuto di nessuno? Diana sei troppo fiera di te cazzo>
<Te ne vai? Ho altro a cui pensare cazzo!>
<No io non me ne vado!>
Mi rialzo da sola sentendo un forte dolore alla spalla e un dolore straziante alla testa.
Questa non ci voleva soprattutto davanti a lui.
Già sospetta tantissimo ed ora mi farà domande su domande.

Come se prima non faceva domande!
Ineffetti!

Il dolore alla spalla aumenta sempre di più e non ho la forza di spostarmi dalla strada.

Alzo la sguardo, c'è la Ferrari davanti a me distante pochi metri con Nate dentro che mi osserva sorridendo.

Lo guardo furiosa anche se mi fa effetto rivederlo dopo così tanto tempo.

A pensare che eravamo amici, che ho fatto parte della sua gang! Ancora mi è difficile pensarlo.

L'incubo che ogni sera affronto..
solo per colpa sua..
e di questa stupidissima collana.

Christopher intanto guarda la Ferrari e me consecutivamente, ripetendo il gesto un paio di volte.
Si vede che è molto confuso e non capisce cosa sta succedendo.

Mi è dispiaciuto trattarlo male in fondo si stava solo preoccupando per me o comunque voleva solo aiutarmi.

Ovviamente il mio orgoglio è più forte della mia testa..

E poi il fatto che si trova sempre nel posto dove non deve essere mi da fastidio!

Vuole sapere tutto di me e fa tantissime domande come se io dovrei rispondere..
Non sono mica sua sorella cazzo!
Poi certo che lo tratto male!

<Diana chi è quello? Io chiamo l'ambulanza! >ecco appunto.

Non si fa mai i cazzi suoi.
<No porco d** Christopher lasciami in pace!>
Mi sposto con molta difficoltà per spostarmi dalla strada visto che ho formato il traffico e la gente mi guarda preoccupata.

Christopher mi segue.
E poi sto fatto che chiama l'ambulanza?
Sicuro che è il capo di una gang?
Secondo me non sa neanche che cosa sono le corse clandestine.

Lasciando perdere un'attimo Christopher, mi concentro sul vero motivo per cui sono qui adesso.
Tengo lo sguardo fisso su Nate e non capisco cos'ha in mente.

Perchè è fermo lì? Mentre sorride.
Ha in mente qualcos'altro.
Lo conosco abbastanza bene.

Mi arriva un messaggio.
Lo apro velocemente perchè ho l'impressione che non sia un messaggio qualunque.

Messaggio da:
Sconosciuto
Buon giretto in ospedale con il tuo amichetto!

Alzo subitissimo lo sguardo.
Nate sorride accovacciandosi per prendere qualcosa.
Se ne esce con una pistola e punta su Christopher.
<NOOO>
Salto e butto a terra Christopher.
Ma subito sento un fortissimo dolore alla spalla e un urlo straziante esce dalla mia bocca.

Sento stridere le gomme e Nate sfreccia via a velocità massima.

Christopher mi guarda confuso, preoccupato e agitato.
Sento le sirene dell'ambulanza avvicinarsi sempre di più.
Se non l'ha chiamata Christopher sicuramente l'avrà fatto qualcun'altro.

<CAZZO!>
Premo fortissimo sulla ferita e comincio a correre verso un vicolo che porta dietro la scuola dove ho parcheggiato.
Devo raggiungere il più presto casa è lì dove ho le attrezzature per guarirmi.

Devo muovermi o morirò sanguinante.

Corro corro ed arrivo alla macchina.
Però non salgo sola.
<Christopher scendi subito da questa cazzo di macchina>sbraito
<No io vengo con te all'ospedale e dopo mi spiegherai tutto!>
<Io non devo spiegarti proprio niente ed ora scendi!>
<NO!>
<VAFFANCULO>parto a razzo e lui si mette velocemente la cinta.
<Riesci a guidare in questo stato?>
Non rispondo, ne ho abbastanza delle sue continue domande.
<Ho capito>si gira e guarda il finestrino.
Io intanto trattengo il fiato per il dolore.
Mi accorgo che sanguina troppo devo fare qualcosa!
Accosto la macchina.
<Perchè ci siamo fermati?>
Lo ignoro e strappo velocemente un pezzo della mia maglietta.
<Zitto e annoda>
Fa come gli dico però non stringe.
<Devi stringere fortissimo al mio 3>
<Ma ti faccio male!>
<Se io ti dico di stringere tu stringi okay?>
<1>mi preparo
<2>faccio un sospiro
<3>
Sringe fortissimo.
Lascio un gemito di dolore.
<Tutto okay?>
<Ti sembra tutto okay?>mi guarda.
Siamo a pochi centimetri di distanza.
Piano piano si avvicina e mi guarda intensamente.
<Aii>il dolore aumenta e mi porta a fare un gemito di sofferenza fino ad allontanarmi.
<Andiamo va>dice lui freddo.
Stava veramente per succedere quello che pensavo?
Mi fermo a guardarlo mentre lui ha lo sguardo fisso avanti.
Dopo due secondi riparto subito.
<Ma dove stai andando l'ospedale è di qua!
>
<Noi infatti non stiamo andando all'ospedale>
<E dove vuoi andare ridotta così?>
E anche con la situatione appena accaduta lui ovviamente non smette di essere quello che è.

<Lo so io>

Per una volta ammutolisce e non ribatte.
Arrivo a casa ed entro veloce.
<Christ vai a prendere il tick del pronto soccorso al bagno?>
<Va bene>
Ritorna dopo poco.
<Allora, se vuoi restare devi fare quello che dico>pronuncio a bocca stretta per il dolore.
Sto sudando come una pazza.
<Io non sono agli ordini di nessuno Diana>
<Allora vattene quella è la porta> sforzo mentre con il braccio buono prendo la roba che serve per medicarmi.
Mi fissa.
< Non mi va di lasciarti sola in questo momento..sai ti hanno investito e poi per non si sa quale ragione mi hanno puntato la pistola addosso e tu ti sei messa in mezzo salvandomi la vita, per questo adesso rimango qui sennò già ero andato via>
<Non serve ricordarmi cosa è appena successo, l'ho visto con i miei occhi e anche se ho sbattuto la testa non ho perso la memoria>lo guardo male <ma adesso o mi aiuti o te ne vai, è tua la scelta>
<Cosa devo fare?>sospira
<Aspetta>
Comincio mettendo l'acqua ossignata sulla ferita e comincio a urlare come una pazza.
Nella faccia di Cristopher sembra che è lui quello che soffre.
Piano piano pulisco tutto il sangue.
<Allora>prendo delle pinzette lunghe<con queste devi togliermi la pallottola>
<Cosa?Sono un ragazzo non un medico!>
<Non hai neanche le palle?
La tua gang si merita un capo migliore, non uno che ha paura di togliere una pallottola da un fottuto braccio >mi guarda male.
<Non posso restare per tanto tempo qui ed aspettare la tua risposta!Io non posso farlo perchè ci vogliono due mani quindi o ti muovi o ti muovi!scegli!>continuo ancora sofferente.
<Dammi qua>
Mette le pinzette piano nel braccio.
Intanto stringo i denti fortissimo.
Girovaga e girovaga ma il proiettile non lo trova.
<Non sono un fottuto centro commerciale trova questo cazzo di proiettile>dico sudata
<Non lo tro..>lo afferra<eccolo>Lo caccia fuori.
<Ora puoi andare>
<Cosa?mi cacci così?almeno un grazie!>
<Grazie Christopher contento? Ora vai!>
<Si me ne vado! Ciao>dice molto acido.

Mi disinfetto di nuovo la ferita e la fascio.

Forse sono stata troppo severa con lui..si è soltanto preoccupato per me è mi ha anche aiutato nonostante io lo tratto male ogni giorno! Ma cosa ci posso fare? Questo è il mio carattere!

Nonostante sia presto vado a dormire.
Giusto per staccarmi per un pò di ore dal mondo.
Mi stendo e buonanotte a me, sperando che con questo dolore fortissimo io riesca a dormire e sperando di non pensare a prima nella macchina.

E dormo con questa domanda che mi si ripete in mente:

Se non fosse stato per il forte dolore io mi sarei scansata o sarei rimasta ferma?

Dangerous life (bad girl){IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora