Capitolo 25

9.6K 380 33
                                    

Diana's P.O.V

Piano piano schiudo gli occhi e mi sveglio.
Comincio a connettere il cervello e a realizzare dove mi trovo.
Mi guardo in torno.
Sono nella macchina di Natan fuori è tutto verde, mi circonda tutta la natura e pochi alberi, apparte alla mia destra una piccola casa di campagna.
Controllo di avere il coltellino nella scarpa in caso dovrei trovare brutte notizie.
Devo sempre avere qualcosa per proteggermi apparte la forza fisica che anche quella è essenziale.

Scendo dalla macchina e mi incammino verso la porta della casa scrutando tutti i minimi particolari.
Apro la porta, è piccola come casa ma molto carina e ha una rampa di scale al centro.
Mi incammino verso le scale e appena sto per salire sento una voce alla mie spalle.
<Ti sei svegliata finalmente>faccio un salto girandomi di scatto spaventata.
Questa volta però non tiro nessuna gomitata.
<E che cazzo!>dico incazzata.
<Potete smetterla di comparire tutti così all'improvviso e per di più da dietro!?!>
Natan si mette a ridere vedendo la mia faccia rossa e un pò incazzata.
Faccio respiri profondi e mi calmo.
<Avevi detto che mi svegliavi appena arrivavamo, che ore sono?>
<Ti volevo svegliare stanotte ma dormivi così profondamente e ho voluto lasciarti dormire.>spiega.
<Sono le sei di mattina>continua leggendo sul suo orologio.
<Ma dove siamo di preciso?>
<È una casetta sperduta che ho trovato un giorno scappando dagli sbirri, qui non viene veramente nessuno, come nascondiglio è il migliore..>
<Ma era già così quando sei venuto qui per la prima volta?>
dico guardando bene in torno.
Cè un piccolo divano, molti oggettini sui comodini e al piano di sopra intravedo un letto con le coperte.
<No, ho messo la maggior parte degli oggetti io, vieni sopra ti faccio vedere>saliamo le scale.
Si avvicina ad un armadio e lo apre.
<Qui ci sono alcuni vestiti di riserva, la prossima volta portiamo anche i tuoi per sicurezza se vuoi..>
<Ci sarà una prossima volta?>
<Non so, ormai le cose accadono e basta e se accadono meglio essere preparati al massimo>dice.
Ha ragione.
<Dentro quel cassetto ce la valigetta per le ferite e per le emergenze.. le armi invece sono qui>dice indicando un altro cassetto più nascosto degli altri, infatti non l'ho notato subito.
<Ci sono solo due pistole cariche perchè non mi fidavo a lasciare troppa roba qui.>
<Mm ho capito, ci vieni spesso qui ?>
<Solo nelle emergenza, per scappare o non farmi trovare da nessuno..È anche un bel posto per
rilassarsi, immersi nella natura.>
<Si ho notato>
<Vogliamo tornare?>
<Si andiamo>dico cominciando a scendere le scale.
Lascio un ultima occhiata alla casetta ed esco.
Mi guardo intorno ed è veramente sperduta.
<Avevi proprio paura di essere preso dai sbirri per scappare così lontano>
<Non voglio finire in galera, come nessuno immagino..!>
Saliamo in macchina e accende la musica.
La spegne poco dopo.
<Guarda attentamente così ti memorizzi bene la strada e potrai venirci per qualunque emergenza>
<Va bene grazie> non ringrazio sempre anzi è una delle poche volte, ma sta facendo veramente tanto per me e io mi sorprendo sempre di più.
Guardo bene e più o meno ho capito tutta la strada.
<Dove ti lascio?>
<A casa se puoi>
<Va bene>
<Anzi no!
Lasciami dove si fanno le gare che mi sono ricordata che ieri ho lasciato la macchina li >
<Ah si giusto>
Dopo dieci minuti finalmente arriviamo.
<Grazie Natan>
<E di che! ci vediamo uno di questi giorni>
<Va bene, ci sentiamo allora>
<Ciao> ricambio il saluto sbatto la portiera e mi incammino verso la mia macchina.
Salgo e finalmente dopo tanto torno a casa.
Anche se è abbastanza presto, già molte persone circolano per le strade.
Prima di parcheggiare la macchina guardo sul ciglio di casa e noto un ragazzo girato di spalle davanti la mia porta.
E adesso chi cazzo è questo?
Scendo velocemente dall'auto, impugno una pistola e piano piano mi avvicino.
Vorrei prima capire meglio chi è e perchè si trova qui, ma se è armato meglio prevenire, quindi prima che lui possa girarsi metto il mio braccio intorno alla sua gola bloccandolo, mentre con l'altra mano gli punto la pistola sulla tempia.
Fa un salto dallo spavento.
<Chi cazzo sei e perchè stai davanti casa mia>
<Ashley!?>
Non credo a quello che ho sentito.
Quella voce!
La pistola mi cade dalla mano sbattendo al terreno ed emettendo un forte rumore.
Io divento pallida.
Immobile.
Lui sorride.
Mi abbraccia.
E io?
Ancora non riesco a capire se è un sogno oppure realtà.
So solo che mi è mancato un casino in questo periodo.

----------------------------
SPAZIO AUTRICE

Chi sarà?
Sono sicura che avete già indovinato😁
Scusatemi se ci metto molto ad aggiornare ma cerco di fare il più possibile.
Spero vi stia piacendo la storia😙

Dangerous life (bad girl){IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora