Assenze

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CAPITOLO 19

Assenze

Torno a casa verso le 2, i miei sono già a letto quindi riesco ad evitare la predica di mia madre, che sicuramente sarà solo rinviata a domattina.

Mi sdraio a letto e l'unica cosa a cui riesco a pensare è il tempo passato in terrazza con Riccardo. Ho sempre avuto tutto dalla vita, tranne l'amore di una persona. Ma questo è amore? So solo che vorrei avere lui accanto in questo momento. Vorrei che mi guardi in silenzio senza chiedermi nulla, che veda in me qualcosa di speciale, qualcosa per cui valga la pena combattere.

Vorrei che noti i miei pregi ma soprattutto i miei difetti, e che dopo li comprenda e li ami. Vorrei lui, qui. In questo letto così grande e così vuoto per rimanerci da sola.

Il mattino dopo mi sveglio un po' frastornata, la festa di ieri mi ha distrutta. Troppe emozioni, o forse troppo alcool?
Vado in bagno a sciacquarmi la faccia e quando rientro in camera per cambiarmi vedo mia madre seduta sul letto ad aspettarmi.

"Buongiorno mamma."

"Ciao tesoro.."

"Prima che tu possa dire qualcosa.. Non sono in vena di discutere, ho la testa che mi sta esplodendo."

"No, non pensare che io sia venuta qui per litigare figliola. Voglio solo parlare con te e capire. Non ci siamo mai aperte l'una con l'altra, ho sempre dato per scontato di averti dato tutto, ma a quanto pare non è così.." dice, e sento una punta di rammarico nella sua voce.

"Già. Cosa vuoi sapere mamma?"

"Come vi siete conosciuti? Chi è quel...Riccardo, giusto?"
Annuisco.
"E' il cugino di Marìa, non ti ho mentito. E non so chi sia lui per me, davvero. So solo che quando mi è vicino il cuore inizia a battermi all'impazzata come se volesse uscire dal petto."

Lei mi guarda per un istante.
"Capisco. E' ciò che ho provato io la prima volta che ho visto tuo padre. E se è davvero così non posso far nulla per proibirti di non vederlo più. Certi sentimenti sono rari, e quando si trovano non bisogna rinunciarci per nulla al mondo."

Sgrano gli occhi dalla sorpresa. E' mia madre la donna seduta davanti a me?

"Spero solo sia un bravo ragazzo, e che non ti faccia del male." Continua, "e per il momento non dirò nulla a tuo padre, o non ti farà davvero più uscire di casa."

Le prendo una mano e l'accarezzo. Non avevamo mai parlato così io e lei.

"Tranquilla mamma, tra pochi giorni Riccardo tornerà in Italia, dove vive, e non avrò molte possibilità di vederlo ancora. Quindi non corro rischi."

Eccome se ne corro. Il mio cuore al solo pensiero di non vederlo più perde velocità e sembra quando mi si fermi.

"Voglio solo che tu stia bene." Mi dice e poi esce dalla camera lasciandomi sola.

Uno strano suono proveniente dal Mac Book mi spaventa. Apro il pc curiosa e vedo una notifica di Facebook. Qualcuno mi ha mandato un messaggio.

Riccardo Maccagni ore 10.25:

-Ciao Cristina,
come stai? Purtroppo un contrattempo mi obbliga a tornare in Italia oggi stesso. Ho l'aereo fra un'ora. Mi dispiace, avrei voluto salutarti in circostanze diverse
Addio.-

Cosa? Non riesco a crederci. Non vedrò più Riccardo.

L'ultimo suo ricordo sarà quello di ieri sera, fuori in terrazza.
Adesso che ero riuscita ad aprirmi con mia madre ecco che arriva la batosta.
Sono delusa, ed incazzata. Avrei voluto passare ancora del tempo con lui. Non so cosa rispondere, forse è meglio prendere le distanze, prima di bruciarsi del tutto con questo incendio divampato tra noi.

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