Giovedì

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CAPITOLO 7

“Giovedì”

E’ giovedì, e stasera ho la seconda lezione di cucina da Mària.

Byron non mi molla un attimo, e non riesco a trovare una buona scusa per poter andare a Madrid senza che lui si proponga di accompagnarmi. Non capisco le sue intenzioni.

Sono le 19.15 e tra un quarto d’ora inizia il corso, ed io sono ancora a casa.

Per fortuna in questo ultimo periodo ho Alfonso dalla mia parte, e con una banale scusa mi trascina via dalle grinfie del ragazzo americano.

“Signorina, le ricordo che dobbiamo andare a sistemare gli ultimi dettagli per il completo che indosserà sabato sera alla cena di beneficienza” dice il mio chauffeur preferito.

Ed è così che finalmente esco di casa e mi sento libera.

Alfonso non è un uomo di molte parole, però so che sotto sotto capisce il mio bisogno di allontanarmi da un ambiente troppo rigido. Sono giovane, non voglio vivere come una signora pensionata.

Arrivo da Mària alle 19.40, dieci minuti di ritardo. Ma nessuno si accorge di niente.

Questa sera sto imparando a fare le tortillas. Mi sento già una chef professionista! Per così poco!

Finita la serata Mària ci ricorda che se vogliamo continuare il corso le prossime lezioni saranno a pagamento. Nulla che possa mandarmi in rovina diciamo…

Sono le 21, esco dal locale quasi per ultima e mi ritrovo davanti un ragazzo, straniero credo, alto, capelli scuri e occhi color miele. Indossa un paio di jeans strappati e una t-shirt bianca che delinea il suo fisico muscoloso.

I nostri sguardi si incrociano per qualche istante.

Mi avrà riconosciuta? Il mio volto è su molte riviste spagnole e non. Ma è proprio mentre mi pongo tutte queste domande che vedo schizzare Mària verso questo ragazzo misterioso, e lo abbraccia come non ho mai visto fare a nessuno. D’altronde noi a casa non ci sbilanciamo molto con i gesti d’affetto.

I due ragazzi si fermano a parlare e mi sento quasi un’intrusa mentre aspetto Alfonso. Mària si accorge della mia presenza, e con il suo fare amichevole mi dice:”Cristina!! Cosa fai lì da sola? Aspetti qualcuno?” ,  le sorrido annuendo ed in quel momento arriva Alfonso ed io mi defilo con molta facilità.

Quegli occhi color miele mi perseguitano per tutta sera. Chi sarà quel ragazzo?

Il fidanzato di Mària? Da come si abbracciavano devono avere un legame molto forte.

Mi addormento presto, pensando a tortillas, capelli scuri ed occhi ipnotici..

Il mattino seguente mentre Byron ed i suoi genitori sono al maneggio, mio padre mi prende in disparte chiedendomi cosa mi stia succedendo.

“Tesoro, io davvero non ti capisco, Byron Williams, uno degli uomini più ricchi e belli al mondo è qui, per te, e tu non lo stai degnando nemmeno di uno sguardo. E poi, perché la sera ritorni a casa sempre con i vestiti sporchi? Questa storia di uscire per andare in città non mi è mai piaciuta, adesso ancor meno..” mi dice ed io cerco di spiegargli quello che voglio davvero, sapendo che lui non capirà mai e poi mai.

“Se torno a casa con i vestiti sporchi è perché ho conosciuto una ragazza in centro, che fa corsi di cucina, ed io ho voluto provare. Lo so che non sarai mai d’accordo, perché secondo te e la mamma sono le domestiche che hanno il compito di cucinare, ma voglio davvero fare nuove esperienze. E per quanto riguarda Byron, non posso. Tu ami la mamma, hai avuto la fortuna di innamorarti di lei, ma lui, beh.. non succederà mai tra me e Byron, papà. Lui non mi conosce nemmeno. Non mi ama ed io non amo lui. E non voglio una vita finta. Non la voglio.”

Speravo che in fondo mio padre capisse, invece, mi rivolge uno sguardo schifato, si gira e si allontana borbottando quanto sia stupido voler imparare a cucinare quando abbiamo la possibilità di avere 3 cuochi di 3 nazionalità diverse. Ma soprattutto sento che dice di non volermi far più uscire dalla villa.

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