"Fuori"

Riccardo

CAPITOLO 13

Riccardo

Sono le 4 di mattina e non riesco a prendere sonno. Continuo a ripensare alla serata appena trascorsa. Quella ragazza mi farà diventare matto.

Sono venuto a conoscenza di tre cose principali questa sera: la prima è che Cristina è figlia di Juan Carlos Cortès uno degli uomini più ricchi sulla faccia della terra; la seconda è che ha un carattere davvero tosto, e mi piace questa sua caratteristica. La terza invece è che non riuscirò a pensare ad altro se non al bacio che ci siamo scambiati in quel corridoio.

I suoi occhi erano così sorpresi dal vedermi appiccicato a lei, ed in quel momento il mio cuore ha cominciato a battere sempre più forte finchè le mie labbra non erano sulle sue, calde e morbide, la sua lingua che sfiorava con molta gentilezza la mia, che al contrario aveva un bisogno primordiale di sentire ogni angolo della sua bocca. Le mie mani avrebbero voluto percorrere ogni singola linea del suo corpo, invece si sono fermate sui suoi capelli neri, lisci come la seta.

Non è stato un bacio dolce, ma bensì selvaggio, un incendio scoppiato all'improvviso, e non avrei mai voluto fermarmi. Ma ho dovuto farlo.

Quando mi sono staccato da lei ho visto una serie di emozioni attraversarle il volto, tra cui la delusione. Si sentiva così perché voleva che continuassi, o perché non voleva affatto che la baciassi?

Sono sempre stato convinto che dopo un bacio del genere trovare delle parole giuste da dire sia davvero difficile; per questo ho preso la decisione di andarmene senza dire nulla, portandomi sulle labbra ancora il suo sapore.

E adesso mi ritrovo su questo letto vuoto, e non riesco a togliermi dalla mente Cristina. Sono certo di non avere mai provato nulla di simile in tutti i miei trent'anni, nemmeno quando qualche mese fa pensavo di aver incontrato il vero amore.

Mi giro continuamente nel letto, e quando riesco ad addormentarmi sto ancora pensando a quel bacio ed al fuoco che si è riacceso nel mio petto da quando i miei occhi hanno incrociato quelli di Cristina.