Capitolo 3

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CAPITOLO 3

Nei giorni successivi, cercai di dimenticare cosa mi era successo, credevo di aver sognato tutto ma sapevo che non era così.
Lo sentivo.

Il pensiero di essere stata risparmiata da una creatura mostruosa che stava per uccidere mio figlio mi tormentó a lungo.
Perché avrebbe dovuto risparmiarmi?

Forse l'avevo veramente immaginato.

Non dissi niente a nessuno su ciò che mi era successo, continuavo ad andare in biblioteca dove fortunatamente avevo trovato lavoro.

Misi un libro che avevo finito di leggere sul suo scaffale ed attentamente guardai cosa c'era.

Nessun libro su Derry.

Delusa andai da uno dei miei colleghi, la signorina Claire.

"Claire sai dirmi se in biblioteca avete qualcosa sulla storia di Derry?"
Chiesi.
Alzò la testa dal libro che stava leggendo e subito mi fece un grosso sorriso.

Claire era una giovane donna molto simpatica e dolce, si preoccupava molto per me e per il mio bambino.
Stavamo diventando amiche.

"Certo Rose, guarda nell'archivio del seminterrato.
Lì teniamo i libri più vecchi"
"Grazie"

Attraversai il corridoio e scesi le scale.
Era molto buio, con la mano cercai l'interuttore.
"Bingo"
Dissi quando lo premetti, ma niente, doveva essere saltata la corrente.

E adesso dov'è il generatore?

Claire me l'aveva detto quando mi aveva fatto fare il giro della biblioteca, giusto, nella sezione C.
Cercando di stare attenta a dove mettere i piedi, percorsi la sezione B.
Quando sentii qualcosa di appiccicoso sotto la suola delle mie scarpe.
Mi fermai e cercai di identificare cosa c'era sul pavimento.
Mi abbassai e toccai lo strano liquido per terra.

"Uova?"
Mi chiesi da sola, perché c'erano delle uova sul pavimento?
Forse qualcuno aveva mangiato in biblioteca, scossi la testa contraria.

Arrivai alla sezione C ed individuai il generatore.
Ma c'era qualcosa che non andava.
Mi sentivo osservata.

Impaurita premetti il pulsante del generatore, la luce si accese subito dopo.
Mi girai pronta a ritornare sulla mia strada, quando qualcuno mi venne addosso.

Per poco non caddi a terra, quando aprii gli occhi vidi un bambino paffuto a terra.

"Mi scusi"
Disse rialzandosi velocemente, con lui erano caduti anche i libri che aveva in mano.

"Niente, ma..."
Mi piegai aiutandolo a raccogliere i libri.

"Perché stavi correndo?"
Lui in risposta guardò dietro di sé.

"Niente, mi ero perso"
A quel punto guardai di nuovo quell'adorabile bambino, era paffuto e sembrava dolcissimo.

"Fa niente"
Dissi facendogli un sorriso e porgendogli i libri che avevo raccolto.

"Grazie"
Disse afferandoli, mi guardò anche lui.
"Sei quella che si è trasferita qui un mese fa?"
Mi chiese, annuii.

"Anche io sono nuovo, mi chiamo Ben Hanscom"
Allungai la mano.
"Piacere Ben, Rose Wester"
Dissi continuando a sorridere.

Alla fine strinse la mia mano sorridendo a sua volta.
"Che stavi cercando?"
Mi chiese.

"Qualche libro su questa cittadina, sai..."

Cercai di inventarmi qualcosa.
"Volevo conoscerla meglio"
Mentí.
Lui annuì e mi porse uno dei suoi libri.

Lessi il titolo.

Storia ed avvenimenti di Derry

"Prendilo, io ho finito di leggerlo"
Disse, lo presi.
"Grazie mille Ben"

Si allontanò da me e salì sulle scale.
"Di nulla Rose Wester"
Disse andandosene, mi misi a ridere divertita dal modo in cui l'aveva detto.

***

Dopo lavoro, presi la mia bicicletta (non potevo ancora permettermi un auto) e iniziai a pedalare verso casa.

Mentre pedalavo pensai a ciò che avevo scoperto su Derry, la mia nuova cittadina.

Ed era tutto tranne che positivo.

Avevo letto che nella storia di Derry c'era stato un grande incidente, con molti morti.
Nel 1906 alle Ferriere Kitchener, ci fu una grande esplosione che uccise un gruppo di bambini che stava partecipando alla caccia per le uova di Pasqua.

Uova di Pasqua

Rabbrividii ricordandomi delle uova che avevo trovato quel giorno sul pavimento del seminterrato.

Passai con la bicicletta davanti alla grande casa abbandonata di Neibolt Street, vicino alla vecchia stazione.
Osservai la grande casa diroccata, mi sentii nuovamente osservata.

Stavo impazzendo, mi sentivo osservata, non era una cosa normale.

Quindi feci una cosa stupida.
Frenai.

Scesi dalla bici ed entrai nel giardino della casa.
Lasciai la bici in mezzo all'erba.

Adesso entro, vedo che non c'è nessuno che mi stava osservando, che è stata un altra allucianzione e poi torno a casa e non penso più a quel....

Clown

Mi feci coraggio ed entrai nella casa, immediatamente tossii per la troppa polvere.
Doveva essere disabitata da molti anni.

Mi guardai attorno, sarebbe stata una bella casa se fosse stata abitata.

Chi ti dice che non ci abita nessuno?

Con coraggio salii le scale per arrivare al piano superiore.
Potevo scegliere se andare a destra o a sinistra, scelsi la sinistra.

Camminai lentamente ed aprii la porta della stanza.
Nessuno, eccetto un vecchio materasso nel centro della stanza.
Entrai nella stanza per vedere meglio, andai verso il materasso e lo toccai.

Il suono della porta, dietro di me che si chiudeva mi fece gelare il sangue.

Lentamente, mi girai sentendo i suoi respiri.
Il clown era nella stanza con me.

𝐓𝐀𝐆, 𝐘𝐎𝐔'𝐑𝐄 𝐈𝐓- Bill SkarsgårdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora