Epilogo

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Sei anni dopo

"Ahia fa piano!"
"Dai mamma muoviti!"
"Piano Diane!" La sgrido, mi sta letteralmente trascinando per un braccio.
Diane non mi da retta, anzi molla completamente la presa sul mio braccio e inizia a correre.
"Dai mamma me l'avevi promesso, anche Toby non vede l'ora!" Ridacchia mentre nella sua altra manina il piccolo cagnolino che fa parte della nostra famiglia, si dimena volendo correre a più non posso.

"Diane, sciogli Toby" le dico.
"No mamma, poi scapperà" dice rattristandosi un secondo e stringendo a sé il cagnolino che le lecca il faccino.
"No, non lo farà.
Toby ti vuole bene sai?" Le dico dolcemente.

Diane annuisce e toglie il guinzaglio a Toby che inizia a correrle intorno.
Iniziano a giocare, Diane scappa e Toby la segue.
La mia Diane.
La mia piccola bambina che ho partorito sei anni fa con tutte le mie forze, ora è una bellissima bambina bionda con il viso pieno di lentiggini, nata senza un padre e che conosce solamente un mondo fatto di dolcezza e amore.

Lascia cadere a terra il cestino dove poco prima aveva riposto le fragole che avevamo raccolto.
La osservo attentamente.
Ho sempre portato Diane dove volesse, conosce Derry come le sue piccole manine, ma non le ho mai permesso di avvicinarsi ai Barren.
Mai.

Lei non sa del mio passato, non penso che la faccenda e tutto ciò che ho passato usciranno mai dalla mia bocca, ma oggi ho fatto un'eccezione e le ho permesso di andare ai Barren con me.

A un certo punto mi chiede se possiamo avvicinarci alla riva del fiume.
"Perché?" Le domando.
Si limita a scuotere le spalle.
"Toby ha sete" dice mentre il cagnolino scodinzola la coda.
Annuisco e ci avviciniamo al fiume dei Barren.
Mi siedo poco distante dalla riva, incrociando le gambe e lascio che i miei pensieri scorrano insieme al fiume.

Io e Diane lasceremo Derry, confido di passare qui altri cinque anni prima di andarcene in qualche bel posto.
Sto risparmiando, cerco di fare i doppi turni e di badare contemporaneamente a mia figlia, voglio solo un buon futuro per lei.
Voglio solo stare con Diane, lei è tutto ciò che ho.

I miei pensieri vengono interrotti dall'abbaiare di Toby, dopodiché la scena scorre come a rallentatore.
"Toby! Torna qui!" Grida Diane prima di correre all'inseguimento del cagnolino che entra nella grande apertura che porta nelle fogne.

"Diane no!" Grido alzandomi in piedi.
"Torno subito mamma, Toby torna qui!"
Dice senza nemmeno girarsi entrando nelle fogne.

Inizio a correre.

***

Il cagnolino continuò ad abbaiare mentre si addentrava sempre di più all'interno della fogna.
Al suo abbaiare poco dopo un rumore di passi si fece sentire.
"Toby!" Gridò ancora la bambina, ma niente da fare, il cane non aveva intenzione di tornare indietro.

Perché?
Perché aveva fiutato qualcosa.

Qualcosa di talmente forte, da indurlo ad abbandonare la sua piccola padroncina che tanto amava.

Toby si fermò davanti a un grande bozzolo, pur essendo un cane, non si ricordava per quale motivo avesse iniziato a correre ne quanta strada avesse percorso prima di arrivarci.
Lo annusò, era grosso e giallo, anzi si illuminava.
Grosso cinque volte lui.

Strofinò ancora di più il suo naso canino contro lo strano bozzolo, fino ad essere quasi sommerso da questo.
"Toby! Toby ma dove sei? Toby!"
Gridò la voce della sua padroncina.

Questo bastò a risvegliarlo, a farlo desidera re di tornare indietro, quindi si avviò.
Si girò un'ultima volta per vedere se il bozzolo era rimasto dov'era.
Era ancora lì.

Vide qualcosa dentro il bozzolo, lo spaventò all'inizio, poiché qualsiasi cosa fosse, aprì gli occhi di scatto.
Lo spaventarono perché erano rossi e iniettati di sangue.
Nonostante gli occhi rossi che lo fissavano immobili, tornò indietro correndo, andando a sbattere contro la sua padroncina.

"Toby! Eccoti finalmente!" Esclamò lei sorridendo.
Si piegò sulle ginocchia per poter prendere in braccio il cagnolino.
Le parve triste e un po' spaventato, ma non ci fece troppo caso, probabilmente si era spaventato per il posto grande e nuovo, fortunatamente lei, nonostante avesse sei anni, sapeva orientarsi benissimo e non gli fu difficile trovare l'uscita.

Non riuscì ad uscire che sua madre le andò incontro, provocando così un impatto che le fece cadere entrambe.
Rose si rialzò subito e dopo aver gridato il nome di sua figlia, andò subito da lei.

"Diane stai bene? Cosa ti è passato per la testa?! Oh al diavolo, vieni qui" disse abbracciandola e baciandola ovunque.
Aveva avuto paura.

"Mamma piano piano, ahia, così mi stringi troppo!" Disse cercando di liberarsi dalla presa ferrea di sua madre.

"Non farlo mai più" le rispose lei guardandola negli occhi celesti, la bambina annuì un po' intimorita.
"Diane, un'ultima cosa" iniziò Rose mollando un po' la presa sulle spalle di sua figlia.
"Cosa?"

"Hai visto qualcosa nelle fogne?"
"Che significa se ho visto qualcosa?"
"Non lo so...qualcosa di...strano"
Ribatté Rose, mentre gli occhioni di Diane si ingrandivano.
Lei notò subito la sua reazione.

"No no, tranquilla, era solo per sapere, non c'è niente nelle fogne" disse lei passando una mano fra i capelli della figlia che annuì sorridendo.
Diane osservò Toby ancora stretto a lei, era così teso, sembrava stesso ascoltando qualcosa.

"Mamma stasera mi fai la torta?" Chiese a Rose.
"Certo piccola" rispose lei dandole un altro bacio sulla fronte, poi si avviarono mano nella mano verso casa.

Toby pensò che forse avrebbe dovuto dire (almeno alla sua padroncina) che aveva sentito in lontananza il suono di qualcosa che scoppiava e che rilasciava una grande quantità d'acqua.
L'aveva sentito.
Sapeva che il bozzolo era esploso, non gli passò nemmeno per la testa che fosse stata colpa sua.

Avrebbe dovuto dirglielo?

Scodinzolò, era solo un cane dopotutto, si disse mentalmente mentre si faceva coccolare dalla sua padroncina.

Fine primo libro.

It ritornerà.

𝐓𝐀𝐆, 𝐘𝐎𝐔'𝐑𝐄 𝐈𝐓- Bill SkarsgårdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora