Capitolo 15

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CAPITOLO 15

(IT)

La vidi dormire, chiusi per un attimo gli occhi.
Volevo sentire il suono delle anime di Derry.
Se qualcuno in quel momento stava provando paura.
Qualcuno sì, qualcuno no, come in tutte le cose.

Mi stupii vedendo una ragazza.
Era di spalle, l'unica cosa possibile da vedere era un fiocco azzurro intrecciato fra i capelli.
Il vestito era del medesimo colore del fiocco, acceso, forte, riusciva a dare una forte scarica di energia a chiunque lo guardava.
Era circondata da degli alberi, guardai meglio, ero in un bosco con quella ragazza ancora di spalle.
Era giorno.
La luce del sole illuminava la natura circostante ma aveva anche un qualcosa di pericoloso, un raggio di luce mi colpì in faccia.
Era caldo, ma bruciava, era come un avvertimento.

Mi coprii il viso con il guanto finché il raggio non sparì.
In quel preciso istante la ragazza si voltó.
Fece dei movimenti lenti, che permisero ai suoi capelli mossi intrecciati dal fiocco di girarsi completamente.
I tratti erano profondi ma non eccessivi, da farmi rimanere impresso il suo viso e c'era una brillante leggerezza  nel suo sguardo.
Sbattè gli occhi, era lontana ma mi immaginai che avesse le ciglia delicate, come il resto del suo corpo.
Da lontano, sembrava ancora più leggera e fragile, ma allo stesso tempo aveva un aria di mistero e inquietudine intorno a sé.

Mi guardó, indecifrabile.
Sembrava essersi incantata ma non sapevo se fosse vero, ebbi la prova che non era così quando parlò.
Dischiuse le labbra e posó le sue braccia lungo il vestito azzuro.
"Non avere paura"

Rimasi immobile, ma una rabbia mi pervase.
Io non avevo paura, come osava?
Avevo mantenuto la calma per troppo tempo, avrei voluto afferarla per i capelli mentre la percuotevo, costringendola ad avere paura di me.

"Non ti conviene farlo"
Rispose come se mi avesse letto nel pensiero.
Iniziavo ad odiare quella ragazza, ma qualcosa mi diceva che non era ciò che voleva farmi credere.
La sua presenza mi infastidiva e la sua aura di fascino e mistero, mi ricordava qualcosa.
Quella presenza mi era familiare e l'odiavo.

Tirò le labbra all'insú con un breve movimento, facendo un piccolo sorriso ma serio.

"Non sei cambiato.
Continui a ragionare come hai sempre fatto"

Lei sapeva chi ero, ovvio che lo sapeva.
Sentivo di conoscerla, ma non avevo mai visto una ragazza del genere.
Mostrava eleganza, fascino e mistero allo stesso tempo.

"È per questo che ti ho bandito dai Pozzi Neri e poi dal Macroverso"
Non era possibile.
A grandi passi mi avvicinai con insistenza, adesso c'era qualche passo fra me e la ragazza.

"Non avvicinarti, non ti conviene"
Minacció, non arrabbiata, non spaventata, sempre saggia e previdente.
Scoppiai a ridere, risi isterico e indicai il suo ridicolo vestito azzurro.

"Pensavo non ti avrei mai vista come un umana.
Quanto hai pagato per essere così bella?"
Chiesi sghignazzando.
Rimase impassibile.

"Lo sai, siamo il ritratto della nostra anima in alcuni mondi"
Riniziai a ridere..

"Questo spiega perché nel tuo mondo sei una vecchia e rugosa tartaruga"
Osservai la sua espressione, non potevo sbagliarmi, era lei.

"Nel nostro mondo, anche tu ne fai parte Mangiatrice di Mondi"
"Non chiamarmi così"

"Questo è il tuo nome, fratello.
Sai qual'è la tua natura"
"Non sono tuo fratello"

"È come se lo fossi.
Siamo nati nello stesso istante, dovevamo regnare insieme sul Macroverso, con pace e saggezza ma tu hai preso una strada diversa"
Chiuse per qualche secondo gli occhi e poi li riaprí.
Cos'era? Dispiacere?

𝐓𝐀𝐆, 𝐘𝐎𝐔'𝐑𝐄 𝐈𝐓- Bill SkarsgårdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora