Capitolo 5

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CAPITOLO 5

Tossii per la troppa polvere ed aprii gli occhi.
Mi trovavo su qualcosa di morbido, cercai di mettere a fuoco gli oggetti intorno a me.
Vidi dalla finestra che era buio, parecchio buio.

Quando la mia vista miglioró vidi che ero su un materasso, di scatto mi misi a sedere con le spalle al muro.
Tossii e mi guardai di nuovo intorno.

Senza accorgermene iniziai a respirare affanosamente, sentii il battito cardiaco accellerare.

No, no no

Pensai tra me e me, ero sempre stata tachicardiaca, il mio cuore batteva più veloce della norma.
Portai una mano sul mio cuore e sentii che andava troppo veloce, cercavo di farlo rallentare ma non ci riuscivo.
Le immagini di quel clown e della bambina senza gambe mi tornavano in mente e mi impedivano di diminuire il mio respiro.

Basta...calmati

Eppure non ci riuscivo, ero come bloccata.

Devo farcela o mi verrà un infarto

Chiusi per un attimo gli occhi sperando di migliorare la situazione, ma in compenso sentii un campanellio nella stanza.
Aprii gli occhi, il clown mi guardava col suo solito sorriso nella stanza.

"Dormito bene?"

Non ascoltai nemmeno quello che disse,il mio unico pensiero era quello di diminuire il battito cardiaco.
Persi il controllo, alla paura di non riuscirci il panico si diffuse in me.
Il battito continuava ad aumentare.
Avevo paura di avere un infarto e con esso, di far morire il mio bambino.

Una presa sul mio collo mi fece emettere un verso strozzato.
Il clown si era avvicinato in una sola volta e aveva circondato il mio collo con la sua mano guantata.

Però non mi stava strozzando, non stava stringendo il mio collo, lo circondava e basta.
Guardai nei suoi occhi sapendo di avere l'espressione più disperata di sempre.

"Respira"
Disse, continuai a respirare affanosamente.

"Fallo"
Ordinò ancora.
Mi sforzai molto ma finalmente, dopo poco il respiro rallentó.

"Ancora"
Continuai a guardare nei suoi occhi e solo allora mi accorsi, che erano di un celeste acceso.
Dopo qualche minuto, sentii il battito cardiaco scendere fino a cessare del tutto.

"Ottimo"
Disse il clown, liberò il mio collo dalla sua mano e la ritrasse.

Fece per allontanarsi ma scattai con la mia mano e afferrai delicatamente la sua.

"Aspetta!"
Dissi ancora col fiatone.
Lui si fermò immediatamente, si girò nella mia direzione e guardò prima la mia mano che stringeva la sua e poi me.

"Grazie..."
Dissi facendogli un sorriso sincero.

Guardai anche io la mia mano che aveva afferrato la sua.
Senza motivo, trascinai la sua insieme alla mia e le portai in alto, costringendoci a stendere le nostre dita.

Erano le nostre mani a confronto, vidi che la sua era un po' più grande della mia.
Nel farlo, mi spuntó un sorriso involontario.

Il clown se ne accorse, lo vidi osservare le nostre mani per qualche secondo prima di andare dall'altra parte della stanza.

Lo fissai confusa, e poi...sbadigliai.

"È tardi, dormi"
Disse.

Non seppi cosa dire, così mi allungai nel materasso e cercai di riaddormentarmi, cosa che accadde qualche minuto dopo.

***

(Punto di vista di It)

La sentii dormire dopo qualche minuto, non seppi cosa fare, prima che si addormentasse avevo appena finito di mangiare.

Quel bambino era stato particolarmente delizioso...

Non sapevo che fare per il resto della notte, io non dormivo.
Mai.
Passavo ventisette anni a dormire e quando mi svegliavo non dormivo mai.

Decisi di sdraiarmi anche io sul materasso, con un ottimo auto-controllo.
Quindi mi sdraiai accanto a lei, Rose, la deliziosa e prelibata umana che stavo 'ospitando' nel mio nido, e non l'avrei fatta andare via tanto velocemente.

Sarebbe rimasta con me.

È un umana particolare, sento in lei una grande energia, un energia potente e sconosciuta, ed è l'unica umana che io abbia mai incontrato che non dimostra timore nei miei confronti.
Non sto dicendo che non abbia paura, oh al contrario.
Quando ha paura, impazzisco, la sua paura è forte e.....irresistibile.

Chissà cosa sta sognando adesso

Un altro dei miei poteri che uso raramente, è quello di poter vedere nei sogni delle mie vittime.
Raramente perché...be' non mi capita spesso di ritrovarmi sullo stesso materasso della mia vittima.

Non pensavo che l'avrei mai fatto, ma mi corressi quando sentii un forte odore.
L'odore della paura.

E questo era parecchio forte, oltre che delicato.
Capii immediatamente da dove veniva.
Mi girai nella direzione di Rose.

Vidi che il suo corpo stava tremando leggermente e il suo viso era pieno di lacrime.
Dovetti controllarmi molto, per non staccarle la faccia a morsi.

Stava sognando me?
Per questo aveva paura?

Mi infiltrai nel suo sogno:

"Ti conviene venire qui stronza!"
Un uomo sulla trentina a petto nudo grida nella stanza.

"S-stammi lontano"
Dice sussurrando una voce nell'angolo della stanza.
Riconosco subito quella voce e mi giro in quella direzione.

"Starti lontano? Appena ti prendo ti ammazzo! Hai sentito?! Ti ammazzo!"
Grida.
Si avvicina pericolosamente a lei che continua a tremare.

Poi le tira uno schiaffo, ma lei rimane in piedi e riesce a fuggire da lui.
Scappa lungo le scale ma lui la tira per una caviglia facendola cadere di faccia.

Poi la trascina per i piedi fino alla camera, quando sono in camera la butta sul letto.

Vedo la schiena nuda di lui e solamente la faccia di Rose che è una maschera di sangue.
Mi fa uno strano effetto vedere il sangue di Rose, pensavo che mi avrebbe dato più soddisfazione mentre invece mi fa.....rabbrividire.

"Lo sai di cosa ho voglia Rose?!
Lo sai?!
Be' credo tu lo sappia, quindi diamoci una mossa!"

Inizio a provare un odio profondo verso l'uomo, immagino come sarebbe se gli staccassi la testa a morsi.
Iniziano a fare un 'classico accoppiamento da umani'

Fortunatamente non vedo il viso di Rose, ne tanto meno il corpo ma percepisco le sue emozioni e in quel momento è una sola.
Dolore.

Dopo un po' lui si stacca da lei e senza dire nulla se ne va.
Lei rimane immobile sul letto, fortunatamente vestita e piano piano si alza.

Con un braccio cerca di asciugarsi le lacrime, guarda nella mia direzione e per un momento, credo mi abbia visto.
Si dirige verso di me ma cambia subito meta, scopro che dietro di me c'è uno specchio.

Rose si guarda nello specchio per qualche secondo, cerca di sorridere ma non ci riesce, alla fine scoppia in un forte urlo, si copre il viso con le mani e il sogno svanisce.

Quando ritornai alla realtà, scoprii di essere davanti a lei e anche un altra cosa.
Rose aveva aperto gli occhi di botto.

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Spazio autrice:

Mi scuso per il ritardo, spero che il capitolo vi piaccia.
Aggiornerò sabato pomeriggio o sera.

𝐓𝐀𝐆, 𝐘𝐎𝐔'𝐑𝐄 𝐈𝐓- Bill SkarsgårdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora