Capitolo 12

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CAPITOLO 12

(IT)

Guardavo il suo petto andare su e giù regolarmente, i suoi capelli biondi sparsi intorno al suo viso e le sue graziose curve riposare.
Stava dormendo e io la stavo guardando.

Ogni volta che lei dormiva, ringraziavo sempre di più il fatto di non dormire mai, poteva osservarla dormire quando volevo.
Mi intrufolai anche nei suoi sogni ma in quel momento non stava sognando niente.
Quel contatto fisico che avevamo avuto quel giorno mi aveva fatto impazzire, e lo stava facendo ancora.
Non sapevo per quanto tempo sarei riuscito a controllarmi.

Sono dipendente da lei.
Sono sempre più affamato.

Di più.
Ho bisogno di più da lei.

Questi pensieri mi tormentavano.

Mi accorsi di essermi già avvicinato a lei, avanzai ancora di più e le spostai una ciocca di capelli che le era caduta sul viso.
Le accarezzai la pancia scendendo fino alle sue gambe, mugoló qualcosa prima di aprire gli occhi di scatto.

"Penny"
Disse ancora intontita dal sonno, come suonava bene il mio nome detto da lei.
"Sì, dolcezza?"
Mi piaceva chiamarla con questi nomignoli, la facevano sembrare ancora più mia.

Si strofinó gli occhi con due mani,un atteggiamento da bambina che mi faceva impazzire.
"Cosa...?"
Chiese sbadigliando.

Continuai ad accarezzare le sue gambe con la mia mano, mi spinsi ancora più su e la sentii rabbrividire.
"Posso baciarti dove voglio?"
Chiesi, chiuse leggermente gli occhi poi annuì distratta e confusa.

Mi abbassai fino alle sue gambe e mi posizionai davanti ad esse.
Le tirai su il vestito in un colpo solo, leccandomi le labbra davanti alle sue gambe nude.
Feci avanzare ancora di più le mani.

"Che stai facendo?"
Chiese sollevandosi sui gomiti.
"Shhhhh"
Dissi muovendo le mie mani.

Arrivai all'elastico delle sue mutandine, le accarezzai e tirai all'elastico.
"Penny no"
Disse guardandomi insicura, ridacchiai.

"Va bene, allora queste le teniamo"
Sbuffai leggermente, avvicinai la testa alle sue cosce e iniziai a lasciarci sopra dei baci che mano a mano annullavano la distanza fra me e il suo interno coscia.
Lasciai una fila di baci umidi e giocai con l'elastico delle mutande.

Con una mano, la costrinsi ad allargare la sua gamba per baciarla più a fondo.
"Per stasera basta"
Mi staccai di colpo, mi guardò infastidita.

"Dormi"
Sussurai, mi lanciò uno sguardo enigmatico come se stesse cercando di leggermi nel pensiero, poi si girò dall'altro lato.

***

(Rose)

Come mi aspettavo, la mattina successiva Pennywise non era accanto a me.
Mi alzai di buonumore, era una bellissima giornata d'estate, con il sole che splendeva nel cielo.

Faceva veramente caldo e c'era da ricordarsi che ero anche incinta.
Faceva troppo caldo.
Un pensiero torturó la mia mente per qualche minuto, dovevo passare da casa mia.

Feci un altro giro nella casa, di Penny non c'era traccia.
Probabilmente mi avrebbe scoperto, ma avevo assolutamente bisogno di vestiti puliti e poi...mi mancava la mia casa.

Insicura e frettolosa uscii dalla casa di Neibolt Street.
Finalmente, dopo giorni respiravo un aria diversa e vedevo la luce del sole.
Mi sorpresi di rivedere ancora nel giardino, la mia bicicletta.

Tutti i ragazzi di Derry, quando giravo con la mia bicicletta scoppiavano a ridere, e li capivo perfettamente.
Insomma, ero pur sempre un adulta e si stupivano di vedermi in bicicletta.

𝐓𝐀𝐆, 𝐘𝐎𝐔'𝐑𝐄 𝐈𝐓- Bill SkarsgårdDove le storie prendono vita. Scoprilo ora