15 Capitolo

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Dopo che si è letteralmente barricata in casa va verso la camera da letto per togliersi quell'abito scomodo e stretto, la prima cosa che fa è togliere i trampoli, i piedi le pulsano maledettamente.
Ma sente un frastuono e si precipita verso l'entrata.
Ciò che vede la fa rimanere sbigottita.
David ha buttato giù la porta.
"Me sei impazzito? "
Non risponde la prende in spalla come un sacco di patate e la conduce a casa sua.
Nel frattempo ordina a due ragazze di portare tutto quello che appartiene a Samantha nella sua camera.
"Non si usa chiedere dalle tue parti? "
"Io non chiedo mai inoltre ti avevo avvisata "
La mette giù e lei è infuriata.
"Io non avevo deciso niente. Ti ho lasciato libero e questo vuol dire che anche io sono libera "
Lui avanza e i suoi occhi stanno cambiando, sono rossi.
Un ringhio basso e profondo si diffonde nella stanza.
Quando è abbastanza vicino da sfiorarle il naso la blocca contro il muro.
"Tu sei mia moglie e non c'era nell'accordo che tu avresti potuto fare tutto ciò che ti frullava per la testa "
Samantha sente un calore invadere il suo corpo già scosso da brividi intensi.
Il suo sguardo la fa sciogliere ma lei cerca di rimanere lucida.
Si chiede come farà a convivere con lui nella stessa stanza.
"Tu sei un imbroglione e le tue leggi non sono imparziali. Voglio una camera tutta per me"
David si allontana.
"Mi dispiace non ho altre camere per te. Vuoi rinunciare al titolo di Luna? Ma sappi che non potrai più mettere piede a Salem e le bambine non le puoi più salvare"
"Questo è un ricatto "
Samantha avanza, vorrebbe colpirlo ancora ma lui non le da il tempo di farlo.
"Chiamalo come vuoi, le condizioni sono queste. Vado a parlare con Amanda. Non ti chiudo a chiave, devi soltanto decidere cosa fare "
"Hai vinto, ma non devi sfiorarmi nemmeno con
un dito "
La guarda con un sorriso sexy.
"Non ho bisogno di toccarti per ottenere ciò che voglio "
"Non ricattarmi che mi fai imbestialire e comunque staremo a vedere"
Urla Samantha.
Ha il tempo di cambiarsi e mettere qualcosa di comodo che poco dopo bussano alla porta.
"Mia Luna è arrivato Eric"
"Digli che sto scendendo "
Eric non è solo, una ragazza e un ragazzo sono con lui.
Occhi scuri, capelli castani raccolti e naturalmente un fisico perfetto lei, occhi azzurri, capelli castani e un corpo da urlo lui che si avvicina e bacia la mano di Samantha.
"Mia dolce Signora, siete semplicemente stupenda, abbiamo sentito parlare molto di lei. Io sono Ethan e lei è mia sorella Karen"
"Io sono Samantha ma non darmi del lei, mi fai sentire vecchia "
"Se i vecchi fossero tutti come te non esisterebbe la vecchiaia"
"Piacere Samantha scusa mio fratello è un adulatore "

 Io sono Ethan e lei è mia sorella Karen""Io sono Samantha ma non darmi del lei, mi fai sentire vecchia ""Se i vecchi fossero tutti come te non esisterebbe la vecchiaia""Piacere Samantha scusa mio fratello è un adulatore "

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Ha gli occhi che gli brillano e un sorriso malizioso, tiene ancora stretta a se la mano di Samantha.
Ma improvvisamente si sente ringhiare, è Jimmy che quando vede la ragazza si avvicina e le sussurra.
"Mia"
Lei lo guarda ma poi si gira dall'altro lato ignorandolo, lui non demorde e si avvicina prendendola a braccetto e allontanandosi insieme a lei.
Un altro ringhio proveniente da lontano fa girare tutti.
È l'Alpha.
"Ma tu non eri andato da Amanda? Già l'hai consolata? Così presto? "
Dice Samantha sorridendo.
Lui la guarda male e poi si mette tra lei e Ethan tirandola verso di se.
"Io sono il marito della signora qui presente "
"Be marito... Oddio"
Dice sorridendo lei.
"A sei sposata? Questo mi dispiace ma a tutto c'è rimedio"
Continua Ethan guardandola insistentemente.
"Ehi vedi che io sono qua... magari per te ci vogliono un bel paio di occhiali e un apparecchio per l'udito visto che sei cieco e anche sordo"
David inizia ad essere un po nervoso, i suoi occhi diventano rossi e il suo lupo scalpita sotto la pelle pronto ad emergere.
Dal suo corpo arriva un'ondata di potere che tramortisce anche Samantha.
"David smettila "
Dice cercando di farlo calmare.
"Scusate andiamo a sistemarci, tra un po arrivano gli altri"
Continua Ethan.
"Altri? Quali altri? Chi arriva?"
David è preoccupato troppi uomini e non gli piace che guardano insistentemente la sua donna.
Si allontanano e i due rimango soli.
"Non hai nessun diritto di essere geloso David. Tu fai i tuoi comodi e pure pretendi che gli altri non si avvicinano a me?"
"Io non sono geloso Samantha, è solo che nessuno deve toccare o fissare oppure sfiorare le mie cose"
Mette le mani ai fianchi inarca le sopracciglia e inizia a sbuffare infastidita dal suo atteggiamento da maschilista incallito.
"Io...non...sono...una...cosa. Non sono un oggetto e nemmeno un soprammobile. Perché non mi metti sotto una campana di vetro?"
Lui con una mano si accarezza il mento e la osserva attentamente girandole attorno.
"Che stai facendo?"
Chiede curiosa.
"Prendo le tue misure. Sai che non è una cattiva idea quella della campana di vetro, così almeno nessuno può toccarti"
"David ma sei davvero stupido o fai finta di esserlo? Spero che stai scherzando"
"Certo che scherzo, ma continuando così ti chiudo di nuovo in camera e faccio mettere le sbarre di ferro alla finestra"
Dice allontanandosi.
Samantha continua a guardarlo stupita.
"Te lo avevo detto sono gelosi e possessivi"
Dice la sua amica che si è guardata tutta la scena.
"Evelyn non ti ci mettere anche tu, cosa fai adesso lo difendi pure? Lui non prova niente per me la sua è soltanto rabbia perché non faccio tutto quello che mi ordina.
Andiamo a vedere quando arrivano gli altri"
Fa qualche passo e sente un ringhio troppo vicino per i suoi gusti.
Evelyn si nasconde spaventata dietro Samantha.
"Tu...chi ti ha detto di sposare il mio uomo e futuro padre di mio figlio! Io ti ammazzo"
Amanda è lì davanti a lei e sembra un animale impazzito.
"È stato David ad obbligarmi a sposarlo, perché non lo chiedi a lui ?"
Dice Samantha abbastanza tranquilla.
"Ringrazia mio figlio perché se non fossi stata incinta mi sarei trasformata e ti avrei sgozzata come si fa con una capra. Ma posso sempre ucciderti con le mie mani"
"Non ho paura di te Amanda e sono la tua Luna quindi vedi di fare la persona adulta e invece di giocare datti da fare per aiutarci a trovare le bambine "
Samantha la guarda seria e non ha paura di lei che nonostante tutto continua a sfidarla.
"Tu per me non sei nessuno e io non prendo ordini da te"
"Invece devi o ti faccio chiudere io questa volta in prigione"
La spinge con forza ma Samantha riesce a mantenere l'equilibrio.
"Sai cosa mi ha detto David? Che tu fai pena a letto che gli servi soltanto per proteggere il branco perché sei amica dei cacciatori e in questo momento ha bisogno di te, ma quando le cose si sono calmate ti ripudia e ti manda via da Salem per sempre"
Un groppo allo stomaco la fa star male ma mentalmente cerca di non dare ascolto a ciò che dice anche se una parte di lei purtroppo è convinta che dice la verità. David non è un tipo che si lega, troppo cocciuto e troppo orgoglioso.
"In questo momento sono la tua Luna e sono qua, non mi interessa cosa ti dice il tuo Alpha. Sono fatti vostri. Vedi di non provocarmi"
"Amanda...basta...ti avevo detto che lei è la tua Luna e la Dea stessa l'ha scelta quindi rispettala"
Amanda è costretta ad inchinarsi, l'Alpha la avvolge con il suo potere e lei contrariata si rialza e la guarda negli occhi.
"Non finisce qua,
stai tranquilla "
La minaccia lei.
"Io sono qua è non ho paura di te"
Samantha parla con lei ma guarda David poi si allontana insieme a Evelyn.
"Eric "
"Mia dolce signora "
"Smettila di chiamarmi in quel modo"
"Va bene mia principessa "
Samantha sbotta furiosa.
Esce fuori e va verso il campo di addestramento che ha fatto allestire appositamente dai ragazzi.
Prende l'arco e tira la freccia proprio quando sta passando Eric.
"Vuoi uccidermi?"
Le chiede con un sorriso.
"Saresti già morto"
Si avvicina e le toglie l'arco, lo impugna e tira una freccia anche lui.
"Lo so...tu non sbagli mai. Ecco arrivano gli altri"
Guardano verso l'entrata del Ranch e un bel gruppo di ragazzi avanza verso di loro.

LASCIATI AMAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora