10 Capitolo

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Samantha arriva a casa subito dopo.
Ha raccolto tutte le sue cose ed è andata via senza salutare nessuno.
David l'ha cacciata via senza nemmeno darle la possibilità di chiarire, le ha puntato il dito contro additandola come  colpevole ancora prima di avere delle prove.
"Ehi Sam sei arrivata? "
"Si...da poco "
"Megan mi ha detto che le dispiace, non voleva che suo fratello ti cacciava via in quel modo"
"Ne può fare a meno...non me ne faccio niente delle sue scuse, è stata lei stessa a dire che non si fidava di Amanda, cos'è adesso si fida? È caduto nella sua trappola come un topo"
"Non so che dirti, Megan ha detto anche che Amanda ti ha vista mentre parlavi con Eric, quando siete andati a fare quella passeggiata e vi ha sentiti parlare. Ha sentito dire  che Eric è in contatto con dei cacciatori e che tu lo sapevi"
"Evelyn tu ci credi? Io non so niente te lo avrei detto, io ti dico sempre tutto"
"Lo so...ti credo. Ma loro credono a quella vipera. Comunque domani vengo a trovarti. Ciao"
"Ciao Evelyn "
È delusa, amareggiata, ha preferito credere a una stupida piuttosto che alla sua compagna.
Prende un vaso e lo tira verso la porta ma proprio in quel momento si apre e una donna lo evita per un pelo.
"Oddio mi scusi io non sapevo"
"No colpa mia ho visto la porta aperta e sono entrata. Ho chiamato ma non mi ha risposto nessuno"

Bionda, occhi azzurri, capelli raccolti, viso allungato, alta slanciata, perfetta, di una bellezza allucinante

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Bionda, occhi azzurri, capelli raccolti, viso allungato, alta slanciata, perfetta, di una bellezza allucinante.
"Mi perdoni si accomodi
pure "
"Ma dammi del tu, chiamami Elisa, so che sono indiscreta ma non conosco nessuno da queste parti. Io e mia sorella Giulia siamo arrivate oggi. Abbiamo visto le luci accese e sono venuta a vedere. Veramente volevamo invitarti a pranzo domani, sempre se non hai impegni"
Samantha la guarda ma un brivido intenso scorre lungo la sua sua schiena senza sapere perché .
"Si va bene, tanto ho del tempo libero"
"Ok ..."
Lascia la frase a metà.
"Oh si scusa...sono
Samantha "
"Bene Samantha allora a domani"
La accompagna alla porta e la osserva da lontano.
Quella donna non le ispira molta fiducia, non ne comprende il motivo anche se è stata cosi gentile.
È una sensazione che sente dentro, come quando qualcuno sta antipatico a pelle, a prima vista.
Si prepara per andare a letto ma prima beve un bicchiere di latte, la aiuta a rilassarsi anche se proprio in quel momento ci vorrebbe un sonnifero.
Spegne tutto e va a letto.
Non riesce a dormire le immagini di David sono impresse nella sua mente e sapere adesso che avrà un figlio con quella stupida la fa stare ancora più male.
Ma addosso ha una strana sensazione e sente il lupo vicino, sarà a causa del morso.
< Vattene stupido lupo... non ronzare qua attorno, ne puoi fare a meno, so che sei qua vicino lo sento >
< Intanto tutto quello che ti circonda mi appartiene quindi stai zitta. Non sono qua per te. >
Sente il disprezzo attraverso quelle poche parole e le fa ancora più male.
Rimane sveglia quasi tutta la notte quindi decide di alzarsi.
Non lo ha più sentito, ma ha sentito il suo lupo ferito, ha sentito un ululato che manifestava malinconia, tristezza.
Fa colazione e si dedica un po' alla casa anche se non ha voglia di fare niente.
Verso mezzogiorno si avvia verso casa delle sue vicine ma più si avvicina più sente un senso di oppressione come se c'è qualcosa che non va'.
Pensa che sia dovuto a tutto ciò che le è successo.
Bussa e ad aprire è l'altra sorella.

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