Questa volta non mi sarei fermata, nessun ostacolo si sarebbe messo in mezzo tra me e le mie domande, così più decisa che mai andai in cerca dell'unica fonte, capace di potermi dare delle risposte. Chi era la fonte? Semplicemente Jason.
Dopo aver cercato in lungo e largo per quell'enorme struttura, finalmente, lo trovai, in una stanza simile ad un salotto. Jason mi guardò accennandomi un sorriso, poi molto lentamente si incamminò verso di me, sentivo il ticchettio dell'orologio, e perfino i secondi sembravano non voler passare mai, scorrevano lenti come le acque di un fiume, in una calda giornata d'estate. Stufa ed impaziente decisi di andargli incontro, così una volta annullata quell'inutile distanza presi la parola, prima d'essere preceduta da Jason.
《Cosa devo sapere Jason?》
Il ragazzo mi guardò alzando un sopracciglio, forse perché non si aspettava una simile domanda, posta da me, in quel momento. Prima che potessi continuare però notai lo sguardo di Jason puntato sul libro, e solo allora mi accorsi che lo stavo stringendo al petto.
《Cosa ti ha mostrato?》Jason rispose alla mia domanda con un'altra domanda, indicandomi con lo sguardo il libro.
《Non è stato il libro》affermai.
《E allora chi?》chiese, stranamente calmo, Jason.
Non ebbi neanche il tempo di formulare il solo pensiero di quel nome, che vidi Jason alzare lo sguardo e puntarlo dritto verso la porta.
《Tu...》sussurrò.
A quanto pare non avevo più bisogno di dirgli chi mi avesse messo la cosidetta "pulce nell'orecchio", perchè fui proprio preceduta dal "colpevole".
《Jason, Jason, Jason...》cantilenò puppeteer con la sua voce roca.
《Prima o poi lo avrebbe scoperto. Ti ho solo tolto un peso. Ti ho aiutato... o forse no?》continuò il ragazzo dalla pelle grigia, scoppiando in una folle risata. Quello che accadde dopo fù veloce, molto veloce, come un fulmine che squarciava il cielo in un secondo per poi scomparire. Jason gli corse incontro, ormai i suoi occhi erano diventati di un verde smeraldo e i suoi capelli invece si accesero di un candido bianco . Così iniziò una sanguinosa lotta tra i due. Inutile dire che stavo velocemente andando in panico, e il libro non accennava a volermi aiutare. D'istinto feci qualcosa che mai avrei pensato di poter fare, mi misi al centro tra i due cercando di tenerli divisi, dato che erano entrambi feriti, per fortuna lievemente.
《Claire non intrometterti!》 Mi ringhiò contro Jason.
《Povero cucciolo, hai paura di essere respinto?》 Ridacchiò Puppeteer, passandosi la mano sul labbro inferiore, che jason gli aveva spaccato, in modo da asciugarsi il sangue che stava colando.
Jason di tutta risposta gli ringhiò contro, pronto a saltargli addosso di nuovo, ma prontamente mi giraì completamente verso di lui, facendogli capire che non gli avrei permesso ancora di lottare conto Puppeteer, non che lo stessi difendendo, ma adesso avevo la priorità di sapere la verità, una volta per tutte.
《Che problemi hai Jason? Cosa mi nascondi?》gli chiesi quasi urlando con la voce leggermente spezzata.
《Smettila Claire!》 Rispose arrabbiato.
《Perchè continui a nascondermi tutto?!》urlai ancora.
《Credi di essere così importante per me?! Bhè ti sbagli di grosso, sei solo un gioco, una delle tante, e non appena mi sarò stancato ti trasformerò in una delle mie ToyDoll》le sue parole mi schizzarono in faccia come veleno,
non riuscivo più ad assemblare neanche una sola frase, con un senso logico, certo non mi aspettavo che Jason mi amasse vista la sua natura, ma credevo che fosse un mio amico, che almeno un pò mi volesse bene, ma invece la realtà era un'altra, ed era molto più orrenda e contorta. Avrei tanto voluto urlargli contro, ma quando ci provavo la voce mi moriva in gola, così feci l'unica cosa logica che mi venne in mente di fare, scappai.
Corsi via il più velocemente possibile, stringendo ancora tra le braccia il libro. In lontananza riuscii a sentire Qualcuno urlare il mio nome, ma non mi fermai, uscii da quell'inferno e iniziai a correre nel bosco, l'unica cosa che volevo era quella di andare il più lontano possibile da quell'edificio.
Mi fermai solo dopo un'abbondante quarto d'ora sedendomi sotto ad una grande quercia, e solo allora come se dentro di me si fosse spezzato qualcosa iniziai a piangere, lasciando uscire tutto quello che mi stavo portando dentro da troppo tempo ormai. Poco più tardi mi tranquillizzai cerando di trovare una soluzione per poter tornare a casa, e adesso che ci pensavo dovevo riprendermi anche Lucy.
Non sapevo proprio cosa fare, dato che mi trovavo in un bosco e per di più non sapevo dov'ero, poi mi ricordai del libro. Lo presi e provai ad aprirlo, ma non ci riusci, il messaggio mi era arrivato forte e chiaro, non voleva aiutarmi. Ed ecco che accadde un qualcosa di curioso, il libro fù avvolto da una strana luce, si rimpicciolì e legato ad una catenella d'argento a mò di collana si legò al mio collo. "Fantastico" pensai ironica. L'unica cosa che mi restava da a
fare era quella di incamminarmi nel bosco, sperando di trovare un sentiero o un qualcosa di simile.
Dopo svariate ore Passate a girare inutilmente nel bosco, sentivo le gambe iniziare a tremarmi, ma non mi sarei fermata. Mentre continuavo a camminare, sentii il rumore di un ramoscello spezzarsi alle mie spalle.
Ero abbastanza spaventata quindi decisi di non girarmi continuando a camminare. Iniziai a sentire dei passi provenire sempre dalle mie spalle, l'ansia iniziò a salirmi e inziai a correre. Metre correvo andai a sbattere contro qualcosa, e quando capii di cosa, anzi no, di chi si trattava il mio cuore perse un battito dallo spavento.
《Adesso tu vieni con me》 la voce di quell'essere era profonda, roca e spaventosa. Ero finita veramente in grossi guai.
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Secondo voi Jason pensa davvero tutte quelle cose su Claire?
E adesso in che guai sarà finita?.
Vi chiedo di votare e commentare(soprattutto) in tanti, come vi ho già detto mi interessa tanto il vostro parere e dato che nel capitolo precedete non lo avete espresso vorrei che lo faceste qui please.
-HelloMyDolls.
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My Doll// Jason The Toymaker
FanfictionLui era lì in carne ed ossa, di fronte a me, in un secondo tutti i miei incubi avevano preso vita. I suoi occhi continuavano a fissarmi ed io ero totalmente persa in essi. Dopo interminabili minuti spezzò quel silenzio dominante. 《Vuoi essere la mia...