capitolo IV

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Il mattino arrivò presto, ma non avevo affatto voglia di alzarmi dal letto.
Fuori pioveva, e tirava anche un forte vento, perciò decisi di restaremene a letto, pensando a l'accaduto di ieri sera.
《Claire, scendi il pranzo è pronto》
Mia madre mi risvegliò dai miei pensieri, guardai l'orologio, le lanciette segnavano l'una, il tempo era davvero volato. Sempre senza voglia mi alzai dal letto per dirigermi verso la cucina,
Poi mi venne in mente che avrei dovuto prendere la mia decisione a riguardo di Jason. Quando ero incerta su dal farsi mi affidavo al destino, avevo una moneta porta fortuna e solitamente quando la usavo mi consigliava sempre la cosa giusta. Così estrassi la moneta dal mio cassetto e la lancia, testa accetto croce non accetto. In quei pochi secondi, nella quale la moneta volteggia in aria, mi sento sempre agitata. La moneta atterrò sul dorso della mia mano ed era coperta dall'altra, lentamente la alzai e vidi ciò che era uscito, testa, il destino aveva deciso.
《Mamma...》
Mia madre mi mise il piatto con la pasta di fronte, poi mise il suo.
《Si?》
《E-ecco io... vorrei, a-andare in campeggio》
Decisi di mentirle, per la prima volta.
"Andare in campeggio" davvero lo avevo detto, insomma quale persona sana di mente sarebbe andata in campeggio a febbraio, ma questa era l'unica scusa che mi venne in mente. Insomma non potevo presentarmi così su due piedi e dirle: " hey mamma ieri sera ho partecipato ad un concorso di bambole, ho vinto, e il premio consiste nel passare una settimana a casa di uno sconosciuto, che fabbrica bambole". Non osavo neanche immaginare la sua reazione, sarebbe andata su tutte le furie, ovviamente era una reazione comprensibile da parte di ogni genitore.
Osservai mia madre, sembrava pensierosa, magari stava davvero prendendo in considerazione l'idea di lasciarmi andare.
《Eh va bene Claire, ormai non sei più una bambina, hai diciannove anni, sai badare a te stessa... quindi vai》
《davvero!》
Non potevo crederci, davvero mi stava lasciando andare. Mia madre era molto protettiva con me, a causa del mio passato.
《Si, ti farà bene》
《Grazie mamma》
lei mi sorrise, ed io corsi in camera mia.
Tirai fuori da cassetto del comodino il biglietto che mi aveva dato ieri Jason, presi il cellulare e composi il numero.
Ero un pó insicura su cosa fare, imsomma non era un atteggiamento molto normale quello di andare a stare da uno sconosciuto, insomma cosa sapevo io di Jason? Nulla, anche se la mia voglia di passare qualche giorno fuori casa era grande. Alla fine chiusi il cellulare, solo il pensiero di Jason mi agitava.
Passai l'intero pomeriggio a dormire, finchè non fui svegliata da un forte tuono, fuori pioveva ancora a dirotto.
Mi avvicinai alla finestra e iniziai a guardare la pioggia che scendeva violentemente dal cielo. D'un tratto sentii il mio cellulare vibrare, lo presi senza esitare da sopra al comodino e accesi la schermata. C'era un messaggio di mia madre, dove diceva che c'era stata un urgenza a lavoro ed era dovuta andare all'ospedale, le risposi con un semplice okkey.
Iniziai a guardare il cellulare, forse avrei dovuto chiamare Jason, e senza neanche accorgermene avevo selezionato il suo numero, schiacciando, addirittura, il tasto verde per far partire la chiamata.
Il cellulare iniziò a squillare, quindi questo significava che non potevo più tirarmi indietro.
《Pronto?》
Jason rispose dopo il terzo squillo, la sua voce era cosi calda.
《J-Jason?》
La mia voce era tremolante e insicura per l'imbarazzo, non sapavo cosa dirgli, mi ero totalmente bloccata.
《Claire sei tu? Dimmi》
Jason sembrava molto tranquillo, o almeno era quello che la sua voce trasmetteva.
《Ecco... ti ho chiamato per... per la settimana》
Ero davvero troppo imbarazzata, e credevo che Jason se ne fosse accorto.
《Claire... non si sente niente...》
Di colpo la chiamata terminò, riporvai a chiamare Jason, ma fu tutto inutile, cosi decisi che ci avrei riprovato più tardi.
Qualche minuto dopo il cellulare vibrò ancora, e mi arrivò un messaggio di Jason.
"Sono qui fuori"
Cosa?! Jason era qui, e adesso cosa avrei dovuto fare.
Risposi in fretta e furia al messaggio.
"Entra"
Si sò cosa starete pensando adesso, che non si lasciano entrare gli sconosciuti in casa, eppure quando si trattava di lui agivo in modo impulsivo, era una sensazione che non mi sapevo spiegare.
Corsi giù per le scale rischiando anche di cadere, subito dopo esseremi velocemente ripresa, aprii la porta.
Di fronte a me c'era Jason, bellissimo come sempre e tutto bagnato, a causa dell'acqua.
《Jason entra》
Il ragazzo non esitò ed entrò in casa, richiudendosi la porta alle spalle.
《Sei tutto bagnato, rischi di prenderti un raffreddore. Vieni ti mostro il bagno》
Non so come ma presi Jason per mano e lo condussi su per le scale verso il bagno.
《Entra e asciugati... io provo a vedere se riesco a trovarti qualcosa》
《Grazie》
Jason mi rivolse un sorriso enorme, era davvero splendente, mi stupivo sempre di più, perchè ogni volta che lo guardavo, mi perdevo sempre nel meraviglioso colore dei suoi occhi.
A malincuore ruppi il contatto dei nostri sguardi e mi diressi nella camera degli ospiti per riuscire a trovargli qualcosa.
Dopo un pò finalmente trovai dei pantaloncini neri sportivi, con una maglietta bianca, mi diressi nuovamente verso il bagno e bussai alla porta, che dopo poco fece uno scatto, e si aprì.
《Entra》
Disse Jason, usando un tono autoritario.
Entrai senza discutere, perchè non avevo voglia di farlo arrabbiare, dato che questo ragazzo cambiava umore in un secondo.
Quando varcai la porta lo vidi, era a petto nudo, e il mio sguardo cadde inevitabilmente sui suoi addominali, aveva un fisico davvero stupendo, chiunque lo avrebbe invidiato.
《Claire?》
La voce di Jason mi riportò alla realtà, e questo mi fece violentemente arrosire, inutile dire che lui si accorse del mio imbarazzo.
《Ho trovato questi, spero che ti entrino》
Disse quella frase molto velocemente, e poi con la stessa velocità uscii dal bagno, sbattendo la porta.
Mi diressi in cucina per preparare qualcosa di caldo da bere, sperando anche di far sparire tutto quell'imbarazzo.
Un pò di tempo dopo, vidi Jason scendere giù per le scale, si avvicinò al banco della cucina e si sedette sullo sgabello di fronte al mio.
Ero ancora imbarazzata per la scena di prima in bagno, cosi gli passai una tazza di cioccolata calda senza parlare.
《La mia preferita!》esclamò Jason, con una voce profonda e sensuale.
Cercai di nascondere il mio imbarazzo chiedendogli qualcosa.
《Come mai eri tutto bagnato?》
Che domanda stupida da fare, non era ovvio il fatto che fuori piovesse a dirotto.
《ho parcheggiato la macchina troppo lontana da casa tua》rispose con tono ovvio e divertito, lui sapeva che ero terribbilmente in imbarazzo.
《Ah ecco》
Dopo che finimmo la cioccolata andammo in camera mia.
《Allora claire, cosa hai deciso?》
Disse Jason sedendosi sul mio letto.
《Lunedì?》
Dissi imitandolo, e quindi sedendomi sul mio letto.
《Lunedì cosa?》
Jason continuava a fissarmi con lo sguardo di chi aveva capito esattamente cosa volevi dire ma che voleva comunque sentirselo dire.
《Verrò lunedì》sussurrai
《Claire》
Disse Jason avvicinandosi pericolosamente a me. Io indietreggiai fin quando non capii di non poter andare più dietro di così a meno che non volessi cadere col sedere sul pavimento.
Jason mi appoggiò la mano destra sulla guancia, e puntò i suoi occhi nei miei.
《Dici che i vestiti si asciugheranno presto?》
Cavolo quella dannata voce, mi mandava in tilt, sembrava che si divertisse a prendersi gioco di me in questo modo.
《C-credo di no》
Sussurrai imbarazzata.
《Mmh...》
Rispose lui.
《Puoi tenere questi, ti restituirò i tuoi vestiti quando si sarannò asciugati》
《Va bene...》
Sussurrò piano poggiandomi una mano sulla guancia.
Il cellulare di Jason iniziò a squillare così tolse di scatto la mano dal mio viso e prese il cellulare.
Lo osservò, poi  rimise la mano sulla mia guancia, e mi lasciò un inaspettato bacio sulla fronte.
《Adesso devo andare... ci vediamo luendì bambolina》
《Jason, puoi prendere un ombrello, non vorrei ti bagnassi di nuovo》che imbarazzo! Ero diventata più rossa di un peperone.
Jason sorrise ed uscì dalla mia stanza, e dalla finestra lo vidi uscire di casa per dirigersi verso la sua macchina.
Prima di entrare in macchina mi salutò con la mano e con un grosso sorriso, quasi inquietante, ma bellissimo allo stesso modo e poi se ne andò.
Mentre mi dirigevo verso il letto il cellulare mi cadde dalle mani, andando a finire sotto di esso, mi chinai per prenderlo e notai che lì sotto c'era anche Lucy, ma come c'era finita lì sotto?.
Senza pensarci troppo andai a letto portando con me Lucy.

My Doll// Jason The ToymakerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora