Quando mi svegliai tutto in torno era silenzioso, l'unico suono che si udiva era il canto degli uccellini che entrava dall'enorme finestra della mia camera, che affacciava sul bosco.
Mi feci una rapida doccia e mi diressi in camera indossando poi una camicia lunga rossa a scacchi, usandola come vestito.
scesi al piano di sotto cercando con lo sguardo Jason, che sembrava non essere da nessuna parte.
Decisi di uscire fuori di casa per dare un'occhiata in giro.
La mattinata era abbastanza tranquilla, come prima in camera mia, si sentiva solo il cinguettio degli uccelli, iniziai a camminare in giro per il bosco, respirando a pieni polmoni l'aria fresca e limpida della mattina.
Dopo poco mi imbattei in un lago, era affiancato da una radura di alberi, sembrava il posto dei sogni, mi avvicinai alla riva, stavo per immergere la mano in quell'acqua cristallina, quando qualcosa attirò la mia attenzione. Mi voltai verso sinistra e vidi un cervo, il suo manto, sotto al sole, sembrava quasi essere bianco, e le sue corna avevano dei riflessi argentati.
Non avevo mai visto una simile creatura, eravamo a pochi metri di distanza, e senza accorgermene iniziai lentamente ad avanzare verso di lui. Stranamente il cervo non provò a scappare, anzi era li fermo come se mi stesse aspettando, guardai i suoi occhi, e per un istante avrei potuto giurare che ci fossero riflesse le stelle. Non riuscivo più a distrarre lo sguardo da quella creatura, allungai una mano per poterlo toccare ma purtroppo un forte rumore lo fece spaventare. Il cervo scappò inoltrandosi nel bosco, in quel momento qualcosa scattò in me e iniziai a correre nella direzione in cui era appena scappato il cervo.
Corsi, talmente tanto da perdere la cognizione del tempo, e senza sapere come mi ritrovai di fronte alla casa di Jason.
《Claire, eccoti qui, ma dove ti eri cacciata?》domandò Jason.
《Stavo esplorando il bosco》
Non potevo dire a Jason del cervo, o almeno non ancora.
《Non dovresti vagare da sola per il bosco...》
Ed ecco che lo sguardo di Jason si incupì.
Davvero non capivo come facesse a cambiare umore così velocemente, forse era lunatico?
《... è pericoloso》 continuò il ragazzo, questa volta puntò i suoi occhi nei miei, non li avevo mai visiti così seri, tranne quella volta che chiesi della porta blu.
《Credo di essere abbastanza grande per saper badare a me stessa》
Non so come feci, ma finalmente riuscii a rispondergli.
《Se lo dici tu...》
Sembrava che, con quelle parole Jason volesse sfidarmi, ma non gli diedi molto peso.
《Allora, abbiamo una lezione da svolgere》Continuò poi il ragazzo.
《Giusto》provai a rispondergli nel modo più indifferente possibile, ma non ci riuscii.
《Vieni》
Senza rispondergli lo seguii , entrammo in casa e ci dirigemmo nel suo studio.
Jason aprì la porta e mi fece entrare, quella stanza era abbastanza grande per tenere al suo interno tutto il necessario, per poter creare le bambole.
《Claire, vieni ti spiego il procedimento》
Mi diressi da Jason, che mi spiegò tutto.
《Per oggi è tutto》Disse in fine Jason.
《Come ti trovi qui?》chiese il ragazzo.
《Bene...》
《E che sei così, silenziosa》
《Si, ultimamente non sono di molte parole》
《Spero che non sia a causa mia》
Jason si avvicinò di più a me, riuscivo a sentire il suo respiro, e mi piaceva.
《No, non è per te》
Il ragazzo stava per rispondere ma il suo cellulare squillò. Era strabiliante il modo in cui in suo cellulare, squillava ogni volta che eravamo così vicini.
《Scusami un secondo》
Jason si allontanò rispondendo al cellulare, non ci volle molto prima che finisse e tornasse da me.
《Claire, mi dispiace ma devo uscire》
《Non preoccuparti》
Jason mi sorrise e andò via quasi correndo, chissà cosa avrà di così importante da fare.
Non sapevo proprio cosa fare così decisi di andare in camera mia, ma durante il tragitto qualcosa risvegliò la mia curiosità, la porta blu. Sentivo come se li dietro ci fosse, qualcosa di strano, allungai una mano e la posai sul pommello, lo girai, ma la porta non si aprì. Che stupida, avrei dovuto immaginarlo che fosse chiusa a chiave. Mi rassegnai e tornai in camera mia.
Il resto del giorno passò veloce e venne presto la sera, mi misi a letto e mi addormentai.
* la notte era scesa sulla città, e come al mio solito me ne stavo seduta dietro alla finestra ad osservare le stelle.
《claire》
Avevo già avvertito una presenza alle mie spalle, ma ormai non mi spaventava più, perchè sapevo benissimo chi fosse.
《Lucy》
Dissi girandomi verso la mia bambola, che si trovava seduta sul letto.
《Vieni qui Claire》
Mi diressi da Lucy e mi sedetti sul letto.
《Non ho molto tempo Claire, lui sa di me... e non mi lascierà aiutarti》
《Ma lui chi è Lucy?》
《Se vuoi sapere chi è Jason veramente, devi entrare nella porta blu》
《Che centra Jason?》
《lo capirai presto Claire》
Tirai un sospiro e ripresi a parlare
《Lucy la porta blu è chiusa a chiave》
《Non preoccuparti la nasconde in casa, devi solo cercarla》
La stanza iniziò a tremare, ma questa volta in modo più violento delle altre.
《Adesso vai Claire, prima che lui ti raggiunga》
《Non posso lasciarti nelle sue mani Lucy》
《Non preoccuparti per me》
Subito dopo Lucy mi soffiò una
Polvere sul viso e poi tutto divenne buio.*
Aprìi gli occhi di scatto, come sempre respiravo velocemente, ma qualcosa era cambiato, non ero più spaventata ma ero determinata.
Avrei scoperto chi fosse realmente Jason, avrei trovato quella chiave e aperto quella porta.
••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Ciao ragazzi! Eccovi il nuovo capitolo.
Allora volevo chiedervi una cosa, questa storia vi sta piacendo?
Ve lo chiedo perchè sto seriamente iniziando a pensare che non piaccia dato le poche visualizzazzioni, i pochi voti e i pochi commenti.
Se mi sto sbagliando, bhè allora conoscete il modo per dimostrarmelo.
Votate e commentate.
Grazie, a tutti coloro che leggono la mia storia e attendono pazientemente che aggiorni.
Ci vediamo nel prossimo capitolo.

STAI LEGGENDO
My Doll// Jason The Toymaker
FanficLui era lì in carne ed ossa, di fronte a me, in un secondo tutti i miei incubi avevano preso vita. I suoi occhi continuavano a fissarmi ed io ero totalmente persa in essi. Dopo interminabili minuti spezzò quel silenzio dominante. 《Vuoi essere la mia...