Capitolo XXXVIII

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La mia pelle era in parte bruciacchiata dalle fiamme e in parte nera, a causa delle ceneri.
Non appena avevo messo piede sull'isola i gaiser avevano iniziato ad esplodere. Così calcolando cautamente i tempi ero riuscita a passare da un gaiser all'altro. La vidi quasi subito, era inpossibile non notarla, perchè era sospesa in aria sulla bocca del vulcano più grande.
《Cavolo!》esclamai
Come potevo prenderla, di certo non ero in grado di volare ironizzai.
Lentamente avanzai vero il vulcano, il caldo era asfissiante, ma non potevo di certo cedere.
Mentre camminavo, sentii uno strano fruscio, mi sentivo osservata, così mi giria indietro per controllare ma non c'era nessuno, feci per tornare sui miei passi, ma qualcosa di duro colpi la mia testa, e poi tutto divenne buio.
Quando aprii gli occhi la testa mi faceva malissimo, e il sangue gocciolava da entrambe le tempie.
Avevo le mani legate da una corda, e le caviglie legate alla sedia.
Alzai di scatto la testa, sentendo altro dolore. Dalla porta il legno entrò un'uomo, era veramente grosso, ed era vestito in modo strano, aveva una specie di gonnellina di paglia ed era a petto scoperto. Mi guardò per una decina di secondi poi si spostò di lato, lasciandomi scorgere un'altra sagoma.
《Che cos'abbiamo qui? Un umana》quell'uomo era viscido e lo era anche la sua voce.
《Lascia che mi presenti, io sono Hyd, il capo della tribù Koyt》Hyd parlava in modo fiero.
《Tu cosa ci fai qui ragazza?》il suo tono cambiò ora era duro.
No risposi alla sua domanda, ma continuavo a fissarlo con aria di sfida.
《Sai non ti conviene fare la dura, dato che sei capitata qui nel momento sbagliato per te, ma giusto per noi》ridacchiò.
《Che intendi?》chiesi seria
《Domani ci sarà la notte di koyred con la luna di sangue》
La notte di Koyret, a quelle parole un fulmine illuminò la mia mente.
L'avevo letto nel libro dell'equilibrio, non credevo che questa tribù esistesse davvero. Adesso avevo un problema grave, nel libro c'era scritto che la tribù Koyt per implorare la salvezza alla loro dea, offriva in dono una persona come sacrificio, e il loro capo ne doveva mangiare il cuore.
Iniziai a dimenarmi, dovevo fuggire via.
《Non riuscirai a scappare》detto questo i due uomini uscirono dalla stanza.
Cazzo! Ero veramente finita in un grosso guaio. Il sole stava per sorgere, mi guardai intorno, e notai per terra un pezzo di vetro, si era rotto dalla finestra. Era troppo distante da me, così decisi di lasciarmi cadere. Iniziai a muovermi sulla sedia, sbilanciando il mio corpo da destra a sinistra. Quando caddi la mia testa, che già mi doleva, sbatte sul pavimento, riaprendo le ferite che già avevo. Stavo sopportando troppo dolore, ma la cosa positiva era che riuscii, con molto sforzo, a prendere il pezzo di vetro. Iniziai a tagliare la corda, ma il vetro era affilato e mi graffia i polsi, la mano e le dita, che sanguinavano copiosamente.
Finalmente riuscii a liberarmi e corsi via dalla finestra.
Ero giunta ai piedi del vulcano, dove mi fermai per riprendere fiato dalla corsa, ma una mano si posò con forza sulla mia bocca, era quell'uomo grosso.
Mi trascinò di nuovo in quello orrendo villaggio e questa volta mi legò con delle catene.
Come mi sarei liberata adesso?.
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Mi scuso per la mia assenza, ma ultimamente sono stata impegnata in altre cose abbastanza importanti. Quindi potrebbe passare un pò più tempo tra un aggiornamento e l'altro.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
-HelloMyDoll

My Doll// Jason The ToymakerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora