Capitolo XXIV

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Il tempo passava lento in questa sorta d'inferno, ormai avevo perso la cognizione del tempo, forse erano passati pochi giorni o magari erano passati anni da quando zalgo mi imprigionò, le torture subite erano state moltissime, tutte lunghe e dolorose, ma fino ad oggi non avevo ceduto, non gli avrei consegnato il libro, non avrebbe avuto l'opportunità di distruggere il mondo. Per mia fortuna non si accorse della collana che indossavo, dato che essa era proprio il libro.
Se lo avessi aperto forse avrei avuto un'occasione per scappare, ma non volevo rischiare.
In tutto questo tempo non avevo mai smesso di pensare a Jason, le sue parole erano vere, io per lui non ero niente, ed era totalmente inutile sperare che mi venisse a salvare, avrei dovuto contare solo sulle mie forze e a breve forse avrei avuto la mia occasione per scappare. Avevo notato un cedimento nella serratura della cella, così se l'avessi forzata molto probabilmente sarei riuscita a romperla.
Non si percepiva alcun rumore fuori a quell'orrenda cella, così decisi di approfittare di quella strana calma e provare a rompere la serratura continuando a colpirla con un sasso caduto dalla parete.
Stavo perdendo le speranze, ormai era passato un bel pò di tempo da quando avevo iniziato a sbattere quella stupida pietra sulla serratura, le mie mani erano piene di tagli e sanguinavano molto, e fù proprio quando stavo per lasciar perdere tutto che sentii uno strano crack, e quasi come per magia la porta si aprì.
Senza pensarci sú due volte uscii da quel posto orrendo e mi incamminai cautamente verso i corridoi, bui e tetri, alla ricerca di una porta che mi portasse furi di lì.
Mentre camminavo sentii un urlo disumana, di sicuro era il minotauro che si era accorto della mia fuga, così in preda al terrore iniziai a correre finchè non andai a sbattere contro qualcuno. Allora iniziai a pensare al peggio, ormai per me non c'era più via di fuga.
《Claire》sussurrò una voce stranamente conosciuta. Alzai lo sguardo e non riuscivo a credere ai miei occhi, era Jason. Non ebbi il tempo di parlare che subito mi abbracciò stringendomi forte a sè, come quando un bambino ritrovava un pupazzo perso e lo strigeva il più forte che poteva per paura di poterlo perdere di nuovo.
Solo allora mi accorsi che stavo piangendo, non ero mai stata così felice di vedere Jason.
《Va tutto bene, adesso ti riporto a casa》sussurrò dolcemente il ragazzo, asciugandomi la lacrime con il pollice,
Semplicemente anuii e lo seguii.
Dopo poco incontrammo Masky e Clockwork.
《Siete qui per me?》chiesi incredula.
《Hey ragazzina non darti delle arie》disse Masky, cercando di essere il più convincente possibile, ma io sapevo che infondo era così.
《Okkey, adesso apriama questo cazzo di portale e andiamo via》continuò.
Clockwork disegnò degli strani simboli sulla parete mentre Masky pronunciavano delle strane parole, e dopo poco si aprì un varco viola nel muro. I ragazzo lo oltrpassarono e stavamo per farlo anche io e Jason quando dal nulla apparve Zalgo.
Ciò che accadde dopo fù velocissimo, Jason mi presa tra le sua braccia e abilmente saltò nel portale, ma nel mentre senii qualcosa pungermi il dito e subito dopo si diffuse nell'aria una macabra risata.
Quando riaprii gli occhi ero nel salone della Slander mansion, ed ero ancora tra le braccia di Jason. Senza mettermi giù mi portò in camera poggiandomi sul letto e senza parlare uscì dalla stanza.
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Ho deciso di pubblicare il capitolo in anticipo a causa dei problemi riscontrati con wattpad, che a quanto pare non si sono ancora risolti.
Bje spero che come sempre il capitolo via piaccia.
-HelloMyDolls

My Doll// Jason The ToymakerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora