Fortunatamente la cena trascorse in tranquillità nessuno mi ronzò intorno, dandomi della folle sconsiderata. Che poi detto da loro che erano dei killer psicopatici, sembrava quasi una barzelletta divertente.
Ormai quasi tutti si erano alzati dal tavolo, e la maggior parte di loro si era spostata in soggiorno.
In cucina eravamo rimaste solo io ed un'altra ragazza dai lunghi ed ondulati capelli castani, ch era intenta a sparecchiare. La particolarità di questa ragazza era quella di avere un orologio al posto di un occhio, ma ormai non mi sorprendeva più niente.
《Vuoi che ti aiuti?》chiesi.
La ragazza improvvisamente alzò lo sguardo e mi fisso con un'aria interrogativa, quasi facendomi sentire come un alino.
《Cosa vuoi in cambio?》 Chiese chiudendo gli occhi in due fessure.
《Eemh... niente》 dissi come se la cosa fosse ovvia.
Lei mi guardò incredula, e dopo essersi convinta accettò la mia proposta.
《Di solito nessuno si aiuta nelle faccende di casa, anzi nessuno si aiuta in niente, e quando capita e perchè vogliono qualcosa in cambio》disse improvvisamente
《bhè io non voglio niente in cambio, cerco solo di essere gentile dato che la mia permanenza qui sarà lunga》dissi immergendo i piatti nell'acqua.
《Non dovresti, insomma qui siamo tutti killer fuori di testa》
《Io credo che tutti abbiano diritto ad una seconda possibilità》
La ragazza mi guardò ancora più incredula di prima.
《Tu hai una strana luce negli occhi》disse per poi riprendere a lavare i piatti.
Che strano, cosa significavano quelle parole? Cercavo solo di essere gentile niente di più, non ero mica wonderwoman.
《Comunque io mi chiamo Claire》
《Io Clockwork》
《Per l'orologio?》chiesi.
《esatto》disse tristemente.
Di certo tutti in questo edificio avevano un duro passato alle spalle, come Jason, che li aveva cambiati dentro irremovibilmente.
Dopo aver finito di aiutare Clock ci diregemmo entrambe nel soggiorno chiacchierando come se fossimo delle amiche di vecchia data. Inutile dire che tutti ci osservavano sconvolti, ma ormai non facevo più caso alle loro espressioni, perchè mi ci ero abituata.
Le serata stava passando tranquilla, ma ovviamente la mia tranquillità doveva essere sempre disturbata.
《Forse è meglio che vada》dissi a Clock.
《aspetta vengo con te》 mi disse.
Magari chissà forse sarei riuscita a trovarmi un'amica in questo covo di matti.
《Davvero?! Ora stai socializzando con gli umani?!》disse una voce piena di disprezzo.
Mi girai per vedere quell'odiso ragazzo dal sorriso macabro, si chiama Jeff se non erravo.
《Questo non ti riguarda》 ringhiò Clock.
《Oh oh come ci scaldiamo, non è che la mocciosetta ti piace? Eh?》disse Jeff
《Lo sai che stai perdendo solo tempo, con me non attacchi Jeff》 disse Clock.
Jeff sembrò infastidio dalla "sconfitta" ma a quanto pare non sembrava che volesse cedere.
Ero stufa di tutta questa situazione e così sospirando mi diressi verso la porta.
《Che problemi hai mocciosa?》disse, forse, rivolto a me. Tranquillamente mi girai e lo guardai, per cercare di capire con chi effettivamente stesse parlando.
《Esatto sto parlando con te》 disse guardandomi da testa a piede e studiano ogni minimo centimetro del mio corpo.
《Nessuno》 sbottai per poi riprendere i miei passi. Ma ovviamente Jeff mi afferrò un braccio.
《Qui si mette male》 sentii qualcuno dire.
《Lasciami》dissi cercando di mantenere la calma.
《Altrimenti cosa mi fai?》disse ghignando.
《Ti ho detto lasciami》ribadii, questa volta scandendo bene le parole.
《Io non sono cordiale e stupido come Offenderman》disse mantenendo una finta calma. Poi si avvicinò di più al mio viso.
《Io con te ci faccio ciò che voglio, non mi importa minimamente di quello che mi dicono gli altri. Chiaro stupida puttanella?》disse sprezzante.
Non avevo ben assimilato le sue parole, l'unica cosa che mi rimbombava in testa era quella definizione ch mi aveva dato.
"Stupida puttanella" quelle due semplici parole mi riportarono indietro nel tempo, a quando ero piccola e vivevo ancora con i miei genitori biologici. Tutto il dolore, tutta la sofferenza che avevo represso in un remoto angolino del mio cuore stava riaffiorando per colpa di un idiota.
《Oh, ho laciato la puttanella senza parole?》disse ancora.
Ma io continuavo a non rispondere a a pensare a tutte le cose brutte che avevo cercato di dimenticare per tutti questi anni.
《Adesso basta Jeff lasciala stare》 intervenne Masky.
《Si ha ragione basta Jeff》aggiunse Clock.
《Fatevi gli affari vostri》ringhiò Jeff.
Poi Jeff mi strattonò il braccio, risvegliandomi dal mio trance. E fu allora che feci qualcosa ch non avrei mai pensato di fare.
Un forte ruomore spezzò l'aria, era il rumore della mia mano che si scontrava contro la guancia di Jeff.
《Tu non sai niente di me!》sussurrai.
Poi con un forte strattone, strappai il mio braccio dalla sua presa.
Tutti rimasero letteralmente a bocca aperta nessuno si aspettava una reazione simile.
《Come hai osato》 sussurrò Jeff.
《Come cazzo hai osato!》 Urlò poi scosso dalla rabbia. Mi spinse con le spalle al muro ma non ebbe il tempo di farmi niente poichè Masky e Clock gli saltarono letteralmente addosso portandolo il più lontano possibile da me.
《Ma che succede qui?》 Chiese
Jason che era appena arrivato.
《Succede che adesso uccido quella stronza》urló Jeff.
Ovviamente Jason senza sapere nulla dell'accaduto, si arrabbiò. Jeff si liberò dalla presa di Masky e Clock e mi corse in contro, ma fortunatamente Jason mi si parò davanti.
《Quella stronza ha osato darmi uno schiaffo》urlò arrabbiatissimo Jeff.
《Se l'ha fatto c'è un motivo》 disse Jason in mia difesa.
《Cosi la difendi?》
《Avanti Jeff, sappiamo tutti che sei un'attacca brighe》disse Jason che stava per perdere la pazienza.
《Se la metti così, allora vorrà dire che ucciderò prima te e poi lei》pronuciando quelle parole Jeff allargò il suo sorriso in un modo talmente sadico che mi si ghiacciò il sangue nelle vene.
《Jeff smettila, lo sai benissimo che sono immortale》disse annoiato Jason che di conseguenza sbuffò.
《Si lo so...》disse Jeff. Poi prese una pausa, guardò prima me facendomi rabbrividire e in seguito puntò quei suoi occhi da folle in quelli di Jason.
《ma so anche che posso farti male... molto male》continuò, scoppiando poi in una sadica risata.
Ormai la tensione era alle stelle, i due stavano per litigare di brutto, quando però un rumore di statico si propagò nella stanza facendo zittire tutti.
《Allora che succede qui?》 Disse uno Slanderman abbastanza infastidito.
Vedendo che nessuno rispondeva alla sua domanda, si diresse verso di me, si fermò a pochi centimentri dal mio viso e dopo qualche secondo, mi mise una delle sue mani, scheletriche e ghiacciate, sulla fronte. Non capii il perchè del suo gesto, ma qualcosa mi diceva che lo avrei scoperto presto.
《Capisco...》disse l'uomo alto.
《Jeff lascia in pace gli ospiti, altrimenti ti punirò》continuò ancora.
《Lei è un'umana》 disse ancora più arrabbiato di prima.
《Non mi importa è una mia ospite e tu gli starai alla larga, chiaro?》il tono autoritario dello slanderman fece zittire tutti tranne uno, ovviamente.
《Da quando alla Slander Masion gli umani sono ospiti》ribadì Jeff ormai divenuto nero dalla rabbia.
《Non ho sentito la tua risposta Jeff, ti è chiaro?》chiese ancora Slanderman più furioso di prima, rilasciando un acutissimo rumore di statico che costrinse tutti a portare le mani sulle orecchie.
《Cristallino come l'acqua》rispose, ancora arrabbiato ma molto più intimorito.
Dopo tutto ciò puntò il suo sguardo pungente su di me.
《Sei fortunata》 disse ancora sprezzante per poi sparire.
Jason mi venne incontro e subito mi riportò in camera.
Ecco adesso dovevo prepararmi ad una delle sue sfuriate, questa volta non me l'avrebbe fatta passare liscia.
Una volta entrati in camera Jason chiuse la porta.
《Claire》 disse duro.
Questa volta non avrei retto il confronto con quel suo sguardo gelido, così d'istinto abbassai la testa e di conseguenza il mio sguardi finì sulle mattonelle. Dopo successe qualcosa che mi stupì non poco. Jason mi abbracciò, Mi strinse forte a se e mi accarezzò la testa.
《Mi dispiace, sarei dovuto essere li con te》sussurrò strigendomi ancora di più.
《Quello che conta e che sei arrivato》dissi semplicemente.
《Forse è meglio che ti riposi》 disse freddo, mentre si staccava da me.
《Si hai ragione》risposi.
Mi sdraiai sul letto e Jason si sdraiò accanto a me. Ero un pò imbarazzata, non ero mai stata nello stesso letto con lui.
Jason mi si avvicinò e mi abbracciò ancora, il cuore mi batteva all'impazzata, e fù allora che mi resi conto che si stava accendendo una scintilla per lui.
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Ed ecco a voi un inaspettato aggiornamento nuovo nuovo!!
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate, grazie a tutti.
-HelloMyDolls
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My Doll// Jason The Toymaker
FanfictionLui era lì in carne ed ossa, di fronte a me, in un secondo tutti i miei incubi avevano preso vita. I suoi occhi continuavano a fissarmi ed io ero totalmente persa in essi. Dopo interminabili minuti spezzò quel silenzio dominante. 《Vuoi essere la mia...