Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.-Eugenio Montale.
La notte era calata ormai da qualche ora nella distesa erbosa, ed il silenzio regnava.
Gli abitanti della foresta si erano recati nelle loro tane, pronti a dormire, mentre i veri protagonisti della notte uscivano allo scoperto, pronti per la loro sessione di caccia.
La luce della luna illuminava i rami degli alberi, così rigogliosi e verdi come solo l'estate sa farli diventare.
I petali dei fiori si erano chiusi al calare della notte, riparandosi dal freddo che la dolce notte portava con sé.
Nessun suono era udibile fino a quando una cerniera fu aperta, facendo spargere il rumore per tutta la valle e la foresta circostante.
"Tooru, fai piano!"
Non fece in tempo ad uscire, che già la ragazza lo stava rimproverando.
"Scusa [T/n]-chan."
Uscì velocemente dalla tenda da campeggio, che aveva piantato lì il pomeriggio stesso, stiracchiandosi poi gli arti indolenziti.
I suoi folti capelli castani erano accarezzati dalla leggera brezza estiva, che dava sollievo alle sue membra stanche.
"Puoi darmi una mano?"
Non facendoselo ripetere due volte, Tooru accorse in aiuto della sua fidanzata, che stava tastando il pavimento, cercando di capire dove stesse andando.
Le prese la mano nella sua, facendola alzare lentamente, per poi chinarsi e richiudere la tenda.
"Pronta, [T/n]-chan?"
L'entusiasmo nella voce del ragazzo fece scappare un piccolo sorriso a [T/n], che annuì convinta, aspettando che il suo ragazzo la guidasse nell'oscurità.
Tooru, una volta in piedi, la prese per mano, iniziando a camminare per la valle, in cerca di un piccolo spiazzo, adatto per vedere le stelle senza difficoltà.
"Tooru, ci vorrà ancora molto?"
Il castano strinse di più la mano di lei, che era proprio al suo fianco, e aveva lo sguardo puntato davanti a sé.
"Non molto, no."
Continuarono a camminare per un po', sempre mano nella mano, fino a quando l'alzatore, continuando a guardare il cielo sopra di sé, non trovò il punto perfetto, facendo così fermare la ragazza.
"Ci siamo?"
"Si, siamo qui. Adesso basta che ti siedi, tranquilla, non è sporco!"
La ragazza ridacchiò e, cautamente, si sedette a gambe incrociate, attendendo uno spostamento da parte del castano davanti a lei, che rimase fermo, ad osservarla.
Pensava al loro rapporto, sin dal liceo, fino a quel momento.
A tutte le volte che lei ed Iwaizumi avevano fatto squadra, mettendolo così schiena al muro, a quando le sue fangirls lo riempivano di lettere d'amore, e sul suo faccino compariva quel suo adorabile broncio, che faceva sciogliere come cioccolata il cuore del palleggiatore.
A quando lei si vantava orgogliosamente di aver preso un voto più alto di lui, divertendosi nel vedere come il fidanzato si arrabbiasse.
Tutte le litigate, i pianti, le urla, e poi l'amore dopo la guerra.
A come lei lo incoraggiasse con tutte le sue forze durante le partite, le carezze quando la squadra perdeva, i baci lunghi ed appassionati quando vinceva.
Le serate al karaoke con gli amici, quando la riaccompagnava a casa, e quando sull'uscio della porta si scambiavano un lieve bacio, prima che il padre di lei spuntasse da dietro essa, interrompendo il dolce momento.
I viaggi in macchina una volta ottenuta la patente, le canzoni cantate a squarciagola, la musica a tutto volume, poi, due luci accecanti...
"Tooru? Sei ancora lì?"
Tooru si riscosse, scuotendo velocemente la testa, scacciando tutti i ricordi, ritornando al suo presente.
Perché era lì che viveva, non nella marea dei suoi ricordi, ma lì, con lei, nel loro presente.
Si sedette al suo fianco e la fece stendere vicino a sé, rivolgendo poi lo sguardo verso il cielo, illuminato dalla luce della luna piena.
Quella notte, come una volta ogni anno, da quando se lo erano promesso al liceo, erano entrambi lì, sotto un cielo pieno di stelle.
Il cielo era così perfetto che a Tooru sembrava essere quasi stato dipinto su una tela, come il quadro di Van Gogh.
Riusciva a vedere quasi tutte le costellazioni, ormai imparate a memoria, e non riusciva a staccare gli occhi dalla perfezione che lo circondava.
"Tooru, descrivimelo."
Il cuore del castano perse un battito.
Era sempre difficile per lui ritornare alla realtà, sarebbe tutto più semplice se tutti vivessero in un mondo dove niente fa male, questo pensava, ma sapeva anche che non era possibile.
Quel che è successo, è successo, e quel che succederà, succederà.
Prese un lungo respiro, si fece coraggio, e cercò di non far trapelare neanche una briciola della sua tristezza nella sua voce, cercando di farla apparire come quella di ogni giorno.
"Il cielo, è del tutto nero, sai, sembra quasi che ci abbiano spennellato sopra dell'inchiostro! La luna è bellissima, piena, sta illuminando tutta la valle. Le stelle poi, sono la parte migliore. Sai, finalmente riesco a riconoscere tutte le costellazioni!"
Si portò una mano sul viso, asciugando una lacrima, mentre la mano di lei stringeva la sua.
"Tooru, sai, quasi mi sembra di vedere quello che mi hai descritto. È tutto nero, come la pece, e i puntini bianchi sembrano le stelle, anche se continuano ad andare e venire. L'unica pecca è la luna, quella non riesco a vederla."
Disse l'ultima frase con una piccola risata, quasi per sdrammatizzare la situazione, ma per Tooru, sentire la sua amata parlare così, era troppo.
Gli scappò un singhiozzo, che [T/n] percepì immediatamente, facendola allarmare.
"Cosa succede Tooru?"
Il ragazzo sciolse la stretta che gli univa per asciugarsi le lacrime dal viso ed alzarsi a sedere, mentre qualche singhiozzo usciva strozzato dalla sua gola, ma ancora si rifiutava di mostrarsi debole.
"N-niente! V-va tutto bene, [T/n]-chan!"
Con lentezza, la ragazza si alzò a sedere, e, andando a tentoni, cercò di raggiungere il corpo di Tooru, poco distante da lei.
Toccò il suo braccio, e, una volta essersi accertata fosse proprio quell'altro, percorse velocemente tutta la sua lunghezza, arrivando alla spalla, poi al collo, ed infine al viso, bagnato dalle lacrime di lui.
Tooru alzò lo sguardo, solo per incontrare quello di lei, lo sguardo che da quel giorno, cerca di evitare.
I suoi occhi, una volta, così vivi, accesi di gioia ed allegria, a volte illuminati da uno scintillio di arroganza, altre pieni di lussuria e desiderio, ora, erano opachi.
Spenti.
Il loro colore [c/c] non era più quello di una volta, era come se non contenessero più nessun tipo di emozione.
Quegli occhi, opachi, ma allo stesso tempo innaturalmente chiari, hanno torturato mentalmente il palleggiatore per mesi e mesi, e lo fecero anche in quel momento, nonostante dal giorno dell'incidente fosse passato quasi un anno.
Le carezze sul suo viso, lentamente, lo fecero calmare, ma la tristezza ed il senso di colpa, no.
Quelli non se ne sarebbero mai andati.
"È-è colpa mia.."
"No..no Tooru, quante volte ancora dovrò ripetertelo..non è stata colpa tua. È andata così, non possiamo farci niente."
Scostò via l'ultima lacrima dal bel viso del fidanzato, prima di appoggiare la testa sulla sua possente spalla.
"Non è giusto!"
Quante volte si sarà ripetuta quelle parole? Troppe, ma alla fine, anche lei aveva accettato la realtà, la crudele, realtà.
Rimasero in silenzio, in ascolto del silenzio più totale, con come sola compagnia i protagonisti di quella notte, i re dell'oscurita.
Il respiro di Tooru si era regolarizzato, ed ora il suo cuore batteva alla stessa frequenza di quello di [T/n], quasi fossero sincronizzati, una cosa sola.
Poi, all'improvviso, Tooru, decise che era ora di soddisfare le sue curiosità, anche se ciò significava farsi ancora più male.
"Che cosa ti manca di più?"
La ragazza rimase un attimo a pensarci, prima di rispondere.
"Mi manca guardarti negli occhi. Lo amavo, perché, ogni volta che lo facevo, riuscivo a vedere tutte le costellazioni."Dedicata a Aikoo-senpai .
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Haikyuu!! One Shots x Reader ||ITA||
Fanfiction"Lieto fine. Tutti ne meritano uno, per quanto il loro animo possa essere corrotto. Ma, prima, c'è un'intera vita da vivere, e voi ne sarete una parte fondamentale, per ognuno di loro. Vi prego però di prestare attenzione. Non tutti, per quanto il l...