|Anniversary's present| |Tetsurō Kuroo| |LEMON|

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ATTENZIONE!
In questo capitolo saranno presenti scene esplicite, se vi danno fastidio, non leggete!

I pneumatici delle automobili schiacciavano la neve, ricavandone così quel rumore che solo la candido manto sapeva fare.
Le strade erano ricolme di persone e di auto, tutti diretti verso casa, data l'ora tarda, e proprio in una di quelle auto, [T/n] stava fremendo dalla voglia di tornare a casa.
Quelle settimane erano state particolarmente impegnative per lei.
In ufficio non le davano la minima tregua, riempiendola di scartoffie da compilare, clienti da chiamare ed eventi da organizzare, ed il fatto che stesse arrivando il periodo natalizio di certo non aiutava.
Il lavoro si incrementava durante quel periodo dell'anno, rendendo quasi impossibile per la donna trovare un po' di tempo libero.
Ma lei sopportava, incassava ogni colpo, perché sapeva che doveva farlo se voleva portare a casa lo stipendio.
Quel giorno, però, c'era qualcosa che le ridava il buon umore.
Era il suo primo anniversario di matrimonio con Testurō Kuroo, componente della nazionale Giapponese di pallavolo.
Sentiva la gioia affluire al solo pensiero di poter passare tutta la giornata rimanente con suo marito, anch'egli molto assente per i suoi allenamenti giornalieri.
Non vedeva l'ora di sapere quale sorpresa le avesse preparato il suo Kuroo, sperando, nel suo profondo, di avere più di un semplice contatto con lui.
Per via delle assenze di entrambi, si erano visti sempre meno, ed anche le loro notti infuocate erano piano piano diminuite.
Ma per quella serata, [T/n] si aspettava grandi cose.
Così, quando parcheggiò nel vialetto della loro modesta casa e vide la macchina del moro accostata al fianco del marciapiede, non poté far altro che sorridere.
Scese di fretta dall'auto, chiudendo la portiera con un tonfo, ignorò il vento che le scompigliava i capelli e si affrettò ad aprire la porta di casa, beandosi del caldo tepore una volta entrata.
"Sono a casa!"
L'urlo si propagò per tutta l'abitazione, ma non le giunse nessuna risposta, nonostante le scarpe del marito fossero adagiate sul pavimento.
Rimase delusa per non aver ricevuto alcun tipo di accoglienza, dopotutto era il loro primo anniversario! Possibile che se ne fosse dimenticato?
Si tolse le scarpe e la giacca, proseguendo poi verso le scale, che l'avrebbero portata alla loro camera da letto.
Mentre camminava, si stiracchiò i muscoli indolenziti ed infreddoliti, facendo scivolare poi gli occhi per tutta la casa.
Su varie mensole erano visibili molte cornici, contenenti le loro più belle foto insieme.
Sorrise nel ricordare come si erano conosciuti al campo da pallavolo, sulla quale era stata trascinata dal suo esuberante migliore amico, che altri non era se non Kōtarō Bokuto, lo stesso migliore amico del ragazzo che ora era suo marito.
Non avrebbe mai potuto ringraziare abbastanza il gufo per averle fatto conoscere l'uomo della sua vita.
Ridacchiò pensando a quanto il suo atteggiamento all'inizio la infastidisse, facendo così in modo che lei cercasse di scrollarselo di dosso, inutilmente.
Kuroo si era incuriosito sin da subito, e quell'atteggiamento scorbutico ma allo stesso tempo dolce lo aveva attratto ancora di più, tanto da farlo innamorare.
Piano piano, però, anche la ragazza si era sciolta, ed il suo cuore aveva lasciato spazio all'amore del corvino, che non aveva esitato un secondo a far sapere a tutti quelli che le ronzavano attorno che lei era sua, e di nessun altro.
Con le guance rosse dal freddo, [T/n] arrivò finalmente davanti alla porta della loro camera, e, con le mani gelate, abbassò la maniglia, rivelando l'ambiente interno.
La stanza era immersa nella penombra, quasi era difficile vedere, solo la lampada del comodino era accesa e perfino le tapparelle erano abbassate.
Tutto era al suo posto, i libri sulla libreria, gli occhiali di lui sopra al suo comodino, le scartoffie sulla scrivania, le fotografie attaccate sulla spalliera del letto.
Tutto era normale, se non fosse stato per una pila di vestiti buttati in malo modo sul materasso.
Si potevano vedere chiaramente un paio di pantaloni, seguito da una felpa, del medesimo colore rosso, una maglietta bianca e, la cosa che lasciò la donna leggermente spiazzata, dei boxer.
Si guardò attorno, ma non trovò traccia del marito, fino a quando lo scrosciare dell'acqua non attirò la sua attenzione.
Dal bagno, connesso alla camera, spuntò la figura di suo marito.
Il respiro le si fermò quando vide il corpo del corvino, quasi del tutto scoperto.
Aveva addosso solo un asciugamano bianco, che copriva solo dal bacino in giù.
Il busto era del tutto nudo, permettendo così alla ragazza la vista del suo corpo scolpito dai duri allenamenti.
Il suo sguardo percorse i lineamenti degli addominali che tanto aveva toccato nella loro relazione.
Scese più in basso, seguendo l'invitante 'V' che i suoi muscoli andavano a formare proprio nel punto più invitante.
Le sue spalle imponenti si contrassero quando le mani di lui portarono i capelli ribelli all'indietro, creando quel ciuffo che lei tanto adorava.
Sentì i suoi occhi ambrati su di lei ed un sorrisetto comparve sul suo viso.
"Bentornata a casa, amore~. Ti piace quello che vedi?"
Al tono strafottente del marito, la ragazza si girò dall'altra parte, non volendo dare la soddisfazione dell'essere stata colta in flagrante al corvino, ma le guance bollenti parlavano chiaro.
Sentì una risatina provenire da dietro di lei come dei passi calpestarono il pavimento.
"Buon anniversario micia~."
Due possenti braccia la circondarono, regalandole quel caldo tepore che solo lui sapeva darle.
Il suo cuore accelerò a quelle parole.
Allora non se ne era dimenticato!
Si girò tra le sue braccia, facendo scontrare i loro occhi.
Quelli ambrati di Tetsurō, pieni di desiderio ed amore, in quelli [c/c] di [T/n], altrettanto bisognosi.
La donna portò le sue gelide mani sull'addome dell'uomo, facendogli così salire un brivido lungo la spina dorsale.
"Buon anniversario."
Gli sorrise, felice, prima di posare le sue labbra si quelle del corvino, unendo subito le loro lingue in una danza infuocata.
Iniziò così la lotta per stabilire il dominio, che questa volta, fu vinta da Kuroo, la quale passione sembrava irrefrenabile.
Continuò il bacio con amore ardente mentre le mani scivolarono dai fianchi della donna alle sue natiche, fasciate alla perfezione dalla gonna a tubino indossata.
Iniziò a palpeggiarle sempre più insistentemente, alzando ogni tanto il tessuto, accarezzando la candida pelle di sua moglie, che in quel momento stava cercando di trattenere il desiderio.
Quando si staccò dal bacio per scendere poi verso il collo sinuoso della donna, un sospiro di piacere lasciò le labbra rosee di [T/n], che fece aumentare così la voglia di lei in Tetsurō.
Amava come riusciva a farla sentire, e amava ancora di più sapere che solo lui ci riusciva.
Iniziò a torturare il suo collo, riempiendolo di baci umidi, seguiti dal passo della sua lingua lungo tutta la sua lunghezza, lasciandoci poi un morso.
La donna sussultò al contatto dei denti di lui sulla sua pelle delicata.
Faceva male, ma le piaceva.
Kuroo iniziò a succhiare, facendo così uscire dei sospiro di piacere dalle gola di lei, che intanto si era aggrappata al suo dorso possente.
Quando fu soddisfatto del suo marchio, si staccò e ci depositò un bacio, come a scusarsi del dolore provocato.
Tornò poi a baciare con foga le sue labbra, che lasciarono senza esitazione l'accesso libero alla sua lingua.
Le mani del felino si spostarono dalle natiche della donna solo per salire verso la sua schiena, sfilando lentamente il tessuto della camicetta da dentro la gonna, e far entrare le sue dita affusolate, precorrendo tutta la sua lunghezza.
[T/n] fremette al contatto.
Voleva di più, non riusciva più ad accontentarsi di un semplice contatto.
Lo voleva suo.
Inarcò la schiena contro il suo corpo ben definito, sentendo il desiderio di lui spingere contro il suo inguine.
Quando si staccò, la risatina di lui le arrivò alle orecchie, così come arrivò la presa delle sue unghie sulla sua schiena.
Senza nessun preavviso, la camicetta le venne sfilata di dosso, per poi essere buttata sul pavimento.
Kuroo osservò compiaciuto il seno della moglie, pronto a liberarlo da quella presa infernale, odiato sia dagli uomini che dalle donne, il reggiseno.
Sganciò senza nessuna difficoltà i gancetti, facendo poi svicolare l'intimo a terra, e per un attimo rimase incantato.
Ridacchiò al pensiero che nessun altro avrebbe mai potuto vedere tanto ben di Dio.
Si abbassò alla sua altezza ed iniziò a baciarne uno, insistendo sul capezzolo ormai turgido, per poi iniziare a succhiare.
[T/n], che era rimasta ad osservare ogni sua mossa sin dall'inizio, lasciò andare un mugolio di piacere al sentire la lingua esperta dell'uomo sul suo petto, così sensibile.
Portò anche l'altra mano sul seno opposto, iniziando a massaggiarlo e torturarlo con carezze sensuali, che non facevano altro che aumentare il desiderio nella donna.
"T-Testurō.."
Quando sentì il suo nome venire pronunciato così sensualmente dalle labbra della donna che tanto amava, Kuroo alzò lo sguardo, incontrando così gli occhi ricolmi di desiderio della ragazza.
In meno di un secondo, realizzò quanto anche lui necessitasse di lei e delle sue attenzioni, e decise quindi che i preliminari erano durati abbastanza.
Si alzò in piedi, prese per mano [T/n] e la guidò verso il bagno.
Lei lo seguì, le gambe troppo deboli per potersi rifiutare.
Ma poi, perché avrebbe dovuto rifiutare?
Quando entrarono nel bagno il vapore aveva ormai avvolto tutta la stanza, e le guance di entrambi si arrossarono mano a mano che il calore aumentava.
Testurō si chiuse la porta alle spalle prima di riportare la sua attenzione alla donna davanti a sé.
Il petto completamente scoperto, le guance rosse, gli occhi lucidi ed i capelli arruffati lo fecero eccitare ancora più di quanto non lo fosse prima.
Sciolse il nodo che tratteneva l'asciugamano sul suo bacino, lasciando vedere a sua moglie quanto lui la desiderasse.
Sulle labbra di lei comparve un piccolo sorriso, preceduto dalle sue mani che, lentamente, andarono ad abbassare la gonna stretta e, in contemporanea, l'intimo.
Restarono così nudi, del tutto scoperti, pronti ad unirsi dopo troppo tempo che non lo facevano.
Si avvicinarono velocemente, unendo le loro labbra con passione e desiderio.
Accarezzarono ogni parte del loro corpo, esplorandolo quasi fosse la prima volta.
Si spinsero a tentoni verso la cabina della doccia, dentro la quale l'acqua continuava a scendere.
Aprirono l'anta e in un attimo, furono inondati dal getto d'acqua, che li avvolse nel suo caldo abbraccio.
Con le gocce d'acqua che percorrevano entrambi i loro corpi, Tetsurō prese per le cosce la moglie, facendo scontrare la schiena di lei contro la parete della doccia.
Infilò la testa nell'incavo del suo collo, inalando il suo dolce profumo, quando le dita di lei non si infilarono tra i suoi capelli neri come la pece, tirandoli leggermente.
"T-Tesurō.. Ti prego.."
Al sentire il suo sospiro di piacere misto alla supplica, Kuroo non riuscì più a trattenersi.
Entrò in lei con una potente spinta, facendo uscire un gemito di piacere dalla bocca di lei, mentre i denti di lui erano impegnati a mordicchiare la sua spalla.
Continuò con il suo ritmo veloce, che fece aumentare in poco tempo i gemiti ed i mugolii di entrambi.
Nella stanza era ormai udibile solo il potente scrosciare dell'acqua, che copriva i versi di piacere di tutti e due i coniugi.
Si erano mancati a vicenda, sentivano di aver bisogno l'uno dell'altro, e quell'amplesso sembrava soddisfare entrambi.
I minuti passarono e [T/n] sentì un fuoco crescerle sempre di più nel basso ventre, così come Kuroo si sentì ormai al limite.
Con un gemito di piacere la donna venne, seguita dal coniuge poche spinge più tardi, uscendo da lei appena in tempo.
Tetsurō si abbandonò al suo corpo, ancora attaccato alla parete della doccia, ansimante, e le lascio un dolce bacio sulle labbra.
[T/n] lo guardò e gli sorrise, felice di avere un uomo del genere nella sua vita.
"Buon anniversario amore~."


Imbarazzantemente dedicata a _microcuts_ .

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