Attenzione! In questo capitolo sono presenti contenuti di sesso espliciti! Se siete sensibili a questo genere, non leggete!
La notte scura era calata, lasciando che il gelo la accompagnasse come aveva fatto per tutti quei mesi , intensificandosi e rubando insieme, e gradualmente, la scena ai raggi del sole.
Nell'Hokkaido si erano già presentate le prime forti nevicate, ricoprendo il terreno verdeggiante di un manto candido e l'aria di un freddo gelido.
Il Parco Nazionale di Shikotsu-Tōya era stato, come c'era d'aspettarsi, completamente travolto da turisti, in cerca di trovare riparo dall'inverno in una delle calde sorgenti termali del posto, prendendosi una pausa dal lavoro, dalla scuola e dallo stress generale, con l'intenzione di far distendere i nervi in quell'acqua calda e fumante.
E in quella notte particolarmente fredda, in una delle Onsen più famose dell'Hokkaido, dei risolini riecheggiavano tra i muri di legno e il vapore caldo saliva lento, disperdendosi poi nel cielo nero.
La liscia pietra era l'elemento principale in quella sorgente, accompagnata soltanto dal legno scuro che delimitava il territorio e divideva le diverse aree. Il cielo era parzialmente oscurato dai rami verdeggianti di diversi sempreverde che circondavano l'Onsen, dai quali, ogni tanto, qualche foglia andava a volare sulla superficie limpida dell'acqua piatta. Al centro della sorgente, diverse rocce muschiose presidiavano, alte ed imponenti, quasi stessero controllando l'area a loro circostante.
Intanto, un dolce venticello muoveva le grandi fronde, sovrastando con quel fruscio le risatine sommesse che provenivano dagli spogliatoi femminili, affiancati da quelli maschili.
Quelle risa sembravano essere iniziate dal momento in cui si era sentito il rumore di una porta, all'interno dell'albergo, aprirsi.
Da allora non si erano più fermate, nemmeno una volta insinuate negli spogliatoi.
"[T/n] fai piano!"
"E tu smettila di guardarmi in quel modo e fammi cambiare! Esci!"
All'improvviso, la porta della sezione femminile si aprì e ne uscì, stranamente, la figura di un ragazzo, che era appena stato buttato fuori con una spinta ben assestata.
Il suo pallido, slanciato ed allenato corpo era lasciato in bella mostra, coperto semplicemente da un candido asciugamano legato in vita.
I suoi spettinati capelli argentei si muovevano lenti col vento e gli occhi marroni perlustravano la superficie dell'acqua e le sue vicinanze, ancora con una punta di sorpresa ad illuminargli gli occhi.
Le sottili labbra erano screpolate e tremavano dal freddo mentre, i dolci lineamenti del suo viso, si indurivano alla comparsa di una smorfia sul volto, dovuta al gelo che improvvisamente i suoi piedi avevano provato, a contatto con una superficie così ghiacciata.
Senza troppi giri di parole, si avvicinò velocemente alla sorgente, immergendosi poi lentamente dalla scaletta in legno piazzata davanti a lui.
Mentre si immergeva, il calore entrava a contatto con la sua bianca pelle, iniziando a proteggerlo dal freddo mano a mano che scendeva.
Una volta che fu completamente immerso dalla testa in giù, lasciò che un sospiro di piacere gli uscisse dalle dolci labbra rosee, completamente assuefatto dal calore di quell'acqua carezzevole.
Appoggiò le braccia allenate al bordo roccioso che delimitava l'acqua e fece cadere la testa all'indietro, del tutto avvolto dal benessere fisico.
Quella sera, doveva ammetterlo, pensava che le ossa gli sarebbero diventate ghiaccioli da quanto freddo aveva, nemmeno le coperte o il riscaldamento a mille erano riusciti a procurargli una minima scintilla di calore, e lo stesso era stato per la sua compagna.
Certo, aveva pensato a qualcosa che avrebbe potuto riscaldare entrambi...ma lei aveva rifiutato, e così si erano trovati costretti a doversi cambiare, scendere tutte le scale dell'albergo e farsi un bel bagno caldo, il tutto tra le risate incontrollate della compagna.
Insomma, erano lì per quello!
E nonostante l'albino dovesse ammettere che un bagno a quell'ora della notte fosse appagante, avrebbe preferito che la sua proposta venisse accettata; però non poteva lamentarsi della vista che da lì a poco gli sarebbe stata concessa.
Chiuse gli occhi, beandosi della calma notturna, durante la quale solo il canto di qualche gufo o il fruscio del vento sulle foglie erano udibili, e quasi si addormentò su quella pietra calda, ma venne interrotto dallo scricchiolio della porta di legno dietro di lui.
Aprì di scatto gli occhi, sentendo qualche goccia di sudore imperlargli i viso, e si girò verso il rumore, rimanendo per un momento imbambolato, le gote rosse per il caldo e, forse, anche per l'imbarazzo.
Appena uscita dallo spogliatoio, la slanciata figura della fidanzata se ne stava lì in piedi, congelata dal freddo. Il suo bel corpo infreddolito era a malapena coperto da un lungo asciugamano bianco, che le arrivava poco più in basso del fondoschiena.
Il seno era costretto in quel tessuto morbido, messo di conseguenza in risalto schiacciato com'era, la pelle liscia era piena di brividi che le partivano dai piedi e le arrivavano fino alle punte dei [l/c] capelli [c/c], lasciati sciolti. Si mordeva il labbro inferiore con i denti bianchi, guardandosi attorno con i suoi begli occhi [c/o], e quando vide il ragazzo, fu svelta a precipitarsi da lui, continuando a sussurrare imprecazioni contro il freddo.
Si immerse proprio di fianco a lui, anche lei emettendo un sospiro di piacere e lasciando che il corpo le scivolasse contro la parete rocciosa sotto lo sguardo affascinato dell'albino.
Con ancora gli occhi puntati su di lei, e soprattutto sulla linea dei suoi seni, il ragazzo si riprese lentamente, sistemandosi meglio l'asciugamano attorno alla vita sott'acqua.
"Ce l'hai fatta, finalmente."
[T/n] si voltò verso di lui con un broncio in viso, portandosi poi le braccia attorno alla vita.
"Se tu non fossi entrato nello spogliatoio femminile, e non mi avessi dato fastidio, forse ci avrei messo di meno!"
"Si, forse."
A quelle parole, Sugawara si beccò una sberletta sulla spalla, che non fece altro che farlo ridacchiare.
[T/n], al contrario, emise un sospiro e si allontanò di qualche passo, immergendosi poi nella calda acqua e riemergendo poco dopo, i capelli completamente bagnati, che si tirò indietro appena emersa.
Koushi rimase a guardarla, in particolar modo osservò l'asciugamano bianco, che a contatto con l'acqua era quasi diventato trasparente.
Lo stava per caso stuzzicando?
Poteva non essere affatto una sua intenzione, ma ci stava riuscendo.
Oh, eccome.
Sugawara sentiva il pezzo di stoffa avvolto attorno alla sua vita stringersi sempre di più, e le sue gote iniziavano a scaldarsi un po' tropo per essere dovute semplicemente al calore della sorgente.
La vide sciacquarsi il viso con un sorriso sulle labbra prima che si facesse una breve nuotata fino all'altra parte dell'Onsen, tornando poi verso di lui.
La mano di Koushi si avvolse attorno al polso di lei una volta che gli fu abbastanza vicina, e la trascinò verso di sé, facendola sedere sulle proprie gambe, anche lui seduto su una sporgenza rocciosa.
Sul viso di [T/n] era stampata un'espressione sorpresa, che venne incorniciata dal bel rossore che le imporporò le guance una volta che si fu seduta sulle gambe del fidanzato, sentendo la presenza di un ospite che non si sarebbe aspettata di incontrare in quel momento.
Koushi quasi rise alla reazione della [c/c], e per stuzzicarla un poco se la posizionò meglio sulle gambe, accarezzandole piano la schiena, dove il nodo dell'asciugamano risiedeva.
"Suga.."
"Mh?"
Si avvicinò al collo di lei, lasciando qualche dolce bacio sulla sua pelle umida e liscia, provocandole molti più brividi di quanto il freddo potesse darle.
Si aggrappò alle sue forti spalle per non scivolare, sentendo già gli effetti di quelle sensuali attenzioni e delle necessità ben dimostrate del suo ragazzo.
"Non possiamo qui.."
Koushi alzò lo sguardo languido verso di lei, avvicinando le proprie labbra alle sue.
"E perché mai? Non c'è nessuno qui, e non faremo troppo rumore."
Le soffiò sulle labbra, facendole scorrere altri brividi lungo la schiena.
Aveva rifiutato di farlo prima quando erano in camera, non si aspettava che lo riproponesse proprio mentre stavano facendo il bagno ma, in un certo senso, la cosa non le dispiaceva.
Che fosse quella Onsen ad avere effetti afrodisiaci o cosa?
Nonostante ciò, decise resistere, o perlomeno, ci provò.
I suoi muscoli si irrigidirono e la postura diventò più composta mentre cercava di allontanarsi dal fidanzato, che di conseguenza, la afferrò per i fianchi, mantenendola ferma sopra di lui.
Ritornò baciare la sua pelle nuda, mordicchiando di tanto in tanto i punti che sapeva esserle deboli, facendole quindi emettere qualche sospiro, in cerca d'aria.
Con la mano destra iniziò ad accarezzarle lentamente le cosce nude, ancora sott'acqua, inoltrandosi sempre di più verso i lembi dell'asciugamano, mentre con l'altra giocherellava col nodo sulla schiena, premendo il corpo di lei contro il suo.
Continuò a stuzzicarla con lentezza straziante, allungando ulteriormente le dita lungo le sue cosce, facendola fremere mentre anche la sua eccitazione cresceva.
[T/n] stentava a credere di essere ancora lì a resistergli, invece di saltargli addosso.
Sapeva del rischio che avrebbero corso se lo avessero fatto in quella sorgente, ma forse era proprio quello ad eccitarla ancora di più: il rischio di essere beccati, il pericolo che qualcuno li potesse sentire. Le possibilità che potesse accadere ciò erano alte, molto, ma in confronto all'eccitazione che continuava a crescere dentro di lei a stretto contatto con quella di lui, quelle possibilità non importavano poi molto.
Finalmente, decise di lasciarsi andare, con sollievo suo e di Koushi, che la sentì rilassarsi sotto il suo tocco delicato.
Il ragazzo sorrise a contatto con la sua pelle umida, spostandosi poi da essa e puntando i suoi occhi marroni in quelli [c/o] di [T/n], ormai lucidi dal piacere.
"Allora, ti sei decisa?"
La [c/c] si avvicinò a lui, rimanendo a pochi millimetri di distanza dal viso di lui prima di affondare il volto nell'incavo caldo del suo collo.
"Vediamo di non farci beccare."
Istantaneamente, sulle labbra di Sugawara, comparve un ghigno.
"Ci proverò, ma non sarò io quello a trattenere i gemiti."
"Suga!"
"Che c'è? Vuoi dirmi che fino ad ora non ti è piaciuto?"
Con velocità, l'asciugamano che prima avvolgeva il corpo di [T/n] si ritrovò a galleggiare per l'Onsen, presto seguito da quello di Sugawara.
[T/n] si aggrappò fermamente alle spalle di Koushi, mordicchiando e succhiando la sua pelle calda, facendo uscire qualche sospiro al ragazzo, che intanto le accarezzava lentamente le cosce.
[T/n], poi, decise di cambiare posizione, mettendosi a cavalcioni su Koushi, sentendo così l'eccitazione di Koushi premere sotto di lei, mentre i gemiti del fidanzato si intensificavano
Iniziò a muovere lentamente il bacino, strusciando la propria intimità contro la lunghezza dell'albino, facendosi scappare diversi sospiri sommessi, ancora concentrata a torturare il collo del ragazzo, che gemeva sotto di lei, completamente eccitato.
[T/n] si staccò dalla pelle del fidanzato e bloccò, con malincuore di entrambi, i movimenti del bacino, avvicinandosi invece all'orecchio di lui, sul quale soffiò un sussurro gelato, seguito da un bacio al lobo.
"Chi è che deve trattenere i gemiti, ora?"
Sugawara, a quella provocazione, non resistette più.
Le prese i polsi, allontanandola da sé, ed invertì le posizioni, facendo girare [T/n] a pancia in giù, sdraiata sulla superficie rocciosa della sorgente, fredda.
La [c/c] non capì subito cosa fosse successo, ma quando sentì il bacino di Koushi premere contro il suo fondoschiena, fu più consapevole della posizione nella quale si trovava ora, e la cosa non poteva che eccitarla di più.
Quando il suo Koushi voleva, il suo aspetto angelico se ne andava agli inferi, così come tutte le carinerie e i gesti dolci che le riservava: tutto diventava più rude, più istintivo ed eccitante.
E non poteva amare di più questo suo cambiamento, ovviamente, solo nei momenti giusti.
Il petto bagnato di Sugawara si attaccò alla sua schiena, aderendo completamente ad essa mentre faceva sentire la sua presenza da dietro di lei.
Si allungò verso l'orecchio della [c/c], iniziando a percorrere con le lunghe mani la sua pancia, fino ad arrivare ai seni, accarezzandoli mentre il sussurro gli usciva dalle labbra.
"Non fare l'arrogante, sei sempre tu quella che dovrà trattenersi da quanto le piacerà."
Nel momento in cui quelle parole sfiorarono l'udito di lei, la sua eccitazione arrivò al culmine e fu sicura che se Koushi non si fosse deciso a soddisfarla, ci avrebbe pensato da sola.
Con una spinta decisa, Koushi entrò dentro di lei e, facilitato dalla posizione, riuscì a penetrarla più a fondo con una sola spinta, seguita poi da molte altre.
Le loro pelli si scontravano in continuazione, producendo quel suono a cui erano ormai abituati, misto a diversi gemiti e sospiri di piacere.
Eccitata più che mai, [T/n] continuava a gemere il nome del fidanzato, che intanto si limitava ad ansimare sulla nuca della ragazza, mordendola di tanto in tanto, come avvertimento di abbassare la voce, ma non serviva poi a molto, tanto era il piacere che stava provando.
Provò a zittirsi, ma fu tutto inutile.
"Kou..Koushi.."
"Che c'è? Ti..ti piace così tanto?"
Tra una spinta e l'altra le frasi erano sconnesse, interrotte, ma non era poi così importante.
Il sudore imperlava i loro corpi, e la colpa non era di certo solo del vapore che proveniva dalla sorgente.
I [l/c] capelli di [T/n] le erano rimasti attaccati alla fronte sudata, così come era stato per Sugawara, che continuava ad entrare all'interno della fidanzata gemente.
I gemiti della ragazza, però, iniziarono a diventare sempre più numerosi, e troppo forti, così tanto che, per zittirla, Koushi dovette girarle il volto con una mano, togliendola dal seno sinistro, e baciarla.
Solo allora i gemiti si affievolirono, bloccati dal bacio focoso che i due si stavano scambiando.
L'amplesso continuò a lungo, fino a quando [T/n] non iniziò a sentire un familiare calore al basso ventre, e seppe che era ormai prossima al suo limite per quella notte.
Ormai, anche Koushi era allo stremo, e dopo poche spinte, un ultimo gemito gli uscì dalle labbra, soffocato sulla nuca della fidanzata mentre riversava il proprio piacere all'interno della ragazza.
Esausto, uscì da lei e si appoggiò alla superficie rocciosa, immergendo tutto il busto all'interno dell'acqua ritrovando un poco di sollievo, così come aveva fatto l'ormai sfinita [T/n] che, con le braccia incrociate sulla roccia a fare da appoggio alla sua testa, lo stava guardando con occhi stanchi, qualche ciocca [c/c] a coprirli.
Un piccolo sorriso spuntò su entrambi i loro visi e, con delicatezza, Koushi scostò dal viso di lei quelle ciocche bagnate e si avvicinò a lei lentamente, posando un lieve bacio sulle labbra di [T/n], accarezzandole delicatamente la schiena nuda, sotto quel cielo stellato, che era prossimo a dipingersi dei colori dell'alba.
Le baciò successivamente le guancia, regalandole un dolce sguardo mentre i suoi capelli argentati gli ricadevano sugli occhi ed un bel sorriso gli incorniciava il viso.
L'aspetto angelico di Koushi, dopotutto, aveva fatto presto a tornare.Nota Autrice:
Okay mi sento una pervertita.
Ma solo a me Suga da questa immagine di essere un diavolo a letto? lol
Sta di fatto che mi sono stra divertita a scrivere questa lemon.
Fatemi sapere se ne volete altre!Dedicata a CreepyPirate21
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Haikyuu!! One Shots x Reader ||ITA||
Fanfic"Lieto fine. Tutti ne meritano uno, per quanto il loro animo possa essere corrotto. Ma, prima, c'è un'intera vita da vivere, e voi ne sarete una parte fondamentale, per ognuno di loro. Vi prego però di prestare attenzione. Non tutti, per quanto il l...