Baby, oh could you be the queen of hearts
Or the devil in disguise with every move
I'm blinded by those diamonds in her eyes
I got some bad addiction
Baby, it's you, yeah, yeah, that's right
And I feel you taking over me
Could luck be a lady in here tonightMy odds are stacked
I've never been a gambling man
I've never had the winning hand
But for you I'd lose it all
My odds are stacked
I've never been a gambling man
I've never had the winning hand
But for you I'd lose it all (Baby, I'd lose it all)-The Overtones.
L'ampia stanza era completamente immersa nella penombra, annebbiata dalla spessa coltre di fumo proveniente dai diversi sigari accesi, mentre l'odore pungente dell'alcool e del tabacco aveva impregnato l'intera stanza, compresi i mobili e i vestiti.
Dalle spesse pareti arrivava ovattato il potente suono delle slot machines, che continuavano a venir usate nel resto del casinò, isolato da quella stanza poco illuminata.
Le fioche luci provenivano da dietro al bancone, dove dei led illuminavano in parte l'ambiente, facendo risaltare le sagome delle diverse bottiglie di alcolici e del barista, in attesa di un qualche ordine. Mentre una luce più potente, proveniente da un'alta lampada da tavolo in metallo, illuminava un lungo tavolone ricoperto da tessuto verde, attorno al quale molte persone erano raccolte.
Diversi uomini, vestiti con i loro migliori abiti, osservavano attentamente le mosse dei giocatori, facendo di tanto in tanto un tiro del loro sigaro, bevendo un sorso del loro whiskey, o adocchiando qualche donna mischiata tra loro, anch'esse con indosso gli abiti più eleganti, o provocanti.
Al centro del lungo tavolo era presente un discreto ammonto di fish, raccolte in una montagnola e circondate da posacenere ricolmi di tabacco bruciato e da bicchieri contenenti, sul fondo, il dorato liquido del whiskey.
Tra i giocatori erano riconoscibili alcuni degli uomini più conosciuti in quel casinò, famosi per la loro capacità e per la loro assiduità al gioco, che li aveva resi con l'avanzare del tempo sempre più capaci, ma più annebbiati dalle ricchezze vinte, e da ciò che derivava da esse.
Ma tra quegli uomini di una certa età, così circondati da donne pronte ad elogiarli, se ne distingueva uno.
Aveva una folta chioma di capelli rosso fuoco, tirati all'indietro, che così pettinati mettevano in risalto il suo viso spigoloso.
I suoi sottili occhi erano impreziositi da iridi del colore dei rubini, socchiusi dalla concentrazione, e le sottili labbra erano perennemente ricurve in un piccolo sorriso, che aveva turbato i suoi avversari sin dall'inizio.
Era vestito con un completo interamente nero, composto da dei lunghi pantaloni a sigaretta, una maglia a maniche lunghe infilata nei pantaloni, ed una giacca al di sopra di essa, completando infine con i mocassini, anch'essi neri.
Ma la peculiarità non era l'aspetto, quanto più il fatto di non essere accompagnato da nessuno.
Era da pochi giorni arrivato in quel casinò, e difatti nessuno lo aveva mai visto prima di allora, ma nonostante ciò, sembrava tranquillo.
Forse, fin troppo.
Continuava a giocare, uno schema ben preciso impresso nella mente da quante volte lo aveva studiato, mentre mano a mano che il gioco proseguiva, le fish andavano ad accumularsi sul mucchio, aumentandone l'altezza.
Quel semplice accumulo di dischetti faceva gola a tutti i presenti: ai giocatori, agli uomini che semplicemente stavano guardando, e alle accompagnatrici, che già immaginavano cosa avrebbero potuto comprare loro quei vecchiacci con tutti i soldi che si trovavano su quel tavolo.
In qualche modo però, l'attenzione delle donne era in parte rivolta a quell'uomo dai capelli rossi che, da solo, aveva contribuito a puntare più di novanta milioni di Yen, ma di certo, le fish non gli venivano a mancare.
Questo però, non era l'unico motivo.
Quelle donne passavano le loro intere giornate al seguito di quegli uomini semplicemente per accaparrarsi parte del loro denaro, seducendoli e facendo le cose più sporche, perdendo la loro dignità per una borsa di Prada.
Ma dopotutto, erano dei ruderi, come poteva un vecchio simile soddisfarle-nonostante la pienezza dei loro portafogli le appagasse di certo-?
Quindi, trovarsi davanti ai loro occhi affamati un'uomo così giovane e di così bell'aspetto, con così tanti soldi a disposizione oltretutto, era per loro una manna dal cielo, ma lo sguardo del giovane non sembrava volersi puntare su di loro.
Esaminava il gioco dei suoi avversari con una calma glaciale, e quasi sadicamente si divertiva ad osservare le espressioni dei loro visi cambiare ad ogni nuova carta che andava ad aggiungersi al loro mazzo. Certe volte delle vene iniziavano a pulsare loro sul rugoso collo, o sulla fronte sudata, mentre altre, un leggero ghigno scopriva i loro denti ingialliti dal fumo.
Non era difficile capire come stesse procedendo per loro il gioco, erano così trasparenti nelle loro reazioni, e al rosso sembrava così facile che si chiese come avessero fatto a vincere così tante volte, conquistandosi il rispetto di alcuni, e le antipatie di altri.
Era così abituato ad esaminare le persone e a carpirne informazioni, che quella partita gli parve una semplice presa in giro, ma comunque, una presa un giro dalla quale avrebbe ricavato un bel po' di soldi.
Di questo, ne era certo.
E quella sua compostezza non aveva fatto altro che aumentare l'agitazione degli altri uomini.
Continuavano a chiedersi come fosse possibile mantenere una tale calma, che non lasciava trasparire alcun sentimento o la più minima reazione, impenetrabile.
Purtroppo per loro, il rosso sapeva perfettamente quanto il poker fosse un gioco riflessivo, e non emotivo, basato sull'impassibilità, che lui col tempo aveva imparato a domare alla perfezione.
L'atmosfera tesa venne bruscamente interrotta dal rumore di un paio di tacchi che calpestavano il pavimento, annunciando l'entrata di una figura nella scura stanza, che attirò gli sguardi di tutti e fece spuntare un sorrisino sul volto del rosso.
La slanciata figura di una donna avanzava sicura verso il tavolo, passando attraverso la coltre di fumo che aleggiava per la stanza.
Indossava un abito a tubino nero senza maniche, di un tessuto liscio e confortevole al tatto, con un'accentuata scollatura sul petto, che lasciava intravedere la linea dei suoi seni, lo stesso per la schiena, lasciata quasi completamente scoperta.
Tra le mani, congiunte in grembo, portava un piccolo borsellino nero, impreziosito da una miriade di brillantini che ne ricoprivano il tessuto, ma ben presto si ritrovò a tenere tra le mani un bicchiere da Martini, che il barista le aveva teso poco dopo essere arrivata, ammaliato.
I [l/c] capelli [c/c] erano parzialmente raccolti dietro alla testa con un minuscolo elastico, lasciando così scoperto il delicato viso.
Era truccata con un ombretto scuro, che metteva in risalto il colore [c/o] dei suoi occhi allungati, mentre sulle labbra era applicato un leggero strato di rossetto rosso, che enfatizzava le sue dolci labbra, all'apparenza così morbide.
Mentre avanzava, gli occhi di tutti i presenti erano puntati sulla sua figura, accarezzata dolcemente dal tessuto del vestito aderente, che avvolgeva le sue morbide forme.
Gli uomini la guardavano con il desiderio riflesso nei loro occhi bramosi, la bocca semiaperta e la presa sulle carte così debole che sarebbero potute cadere.
Le donne, invece, la guardavano con sguardo inquisitorio, le labbra increspate in un broncio, e gli occhi assottigliati minacciosamente: quello era il loro territorio, e lei non doveva invaderlo.
Ma la giovane non sembrò badarci, rivolse però un'occhiata al rosso, che non aveva smesso di seguire la sua silhouette neppure per un secondo, rivolgendogli un'impercettibile alzata di sopracciglia, accompagnata da un debole sorriso.
Una volta che fu abbastanza vicina al tavolone abbassò la testa come segno di rispetto, salutando poi i presenti, che si risvegliarono al suono della sua ammaliante voce.
"Buonasera signori, come procede la serata?"
L'uomo più ricco tra i giocatori smise di osservare la scollatura della donna, spostando poi lo sguardo sul suo viso, regalandole un sorriso ingiallito.
"[T/n], sono felice di vedere che continui a frequentare questo casinò, mi fa sempre piacere vederti."
La [c/c] sorrise falsamente, facendo rigirare il Martini all'interno del suo bicchiere.
"Signor Hashimoto, sa bene quanto io mi diverta a venire a farle visita."
Il vecchio sorrise compiaciuto prima che gli occhi di [T/n] vagassero per il lungo tavolo, puntandosi infine sulla figura del rosso, che ancora la osservava.
La donna si portò il bicchiere alle labbra e ne prese un sorso, lasciando lo stampo del rossetto sul bordo, prima di parlare nuovamente.
"Vedo che stasera avete trovato un nuovo avversario, finalmente."
Hashimoto lanciò un'occhiata al giovane uomo, assottigliando leggermente gli occhi, con grande compiacimento del rosso, prima di ritornare a guardare la donna.
"Sei sempre molto attenta, mi complimento. Lui è Satori Tendō, stasera ha deciso di farci l'onore di giocare con noi."
Il citato si alzò tranquillamente, portandosi dietro il mazzo di carte, con grande disappunto dell'uomo seduto al suo fianco, mentre [T/n] gli si avvicinò con la mano destra tesa.
"Buonasera signorina, è un piacere conoscerla."
Le prese delicatamente la mano, posando le sottili labbra sul suo dorso liscio, puntando poi i suoi due rubini su di lei, dal basso.
La donna sorrise, ricambiando lo sguardo.
"[T/n] [T/c], il piacere è mio. Mi sorprende che lei stia giocando con i signori qui presenti, di solito non accettano che nessuno partecipi alle loro partite."
"Oh, nessuna difficoltà a dire il vero. Il signor Hashimoto mi ha inseguito per il casinò per giorni prima che io accettassi di partecipare."
A quelle parole, il viso del citato sbianchì imbarazzato, divertendo sadicamente Satori, che ancora teneva nella sua mano quella di [T/n].
Hashimoto iniziò ad agitarsi, continuando a muovere freneticamente le carte.
Aveva invitato il rosso dopo aver notato la quantità di soldi in suo possesso, pensando di poterseli conquistare tranquillamente a poker, ma Satori si era fatto desiderare, e non poco.
"B-beh, non parliamo di tutto ciò, piuttosto riprendiamo la partita. [T/n], che ne dici di sederti al mio fianco? Sai già quanto mi farebbe piacere."
Cercando di sviare l'argomento, Hashimoto spostò la sedia al suo fianco, facendo allontanare bruscamente le donne che lo circondavano, beccandosi diverse occhiate offese.
L'offerta che l'uomo aveva fatto alla [c/c] non era di certo da poco!
Difatti, nessuna delle giovani che lo circondavano aveva mai avuto l'onore di sedersi al suo fianco, ed il fatto che lo avesse a quella donna, non andava per nulla a genio alle altre ragazze.
[T/n] osservò titubante la sedia vuota prima di inchinarsi in segno di scuse.
"Apprezzo molto la sua offerta, ma noto che stasera è già in compagnia, al contrario del Signor Tendō. Spero non le dispiaccia se offro a lui la mia compagnia."
Hashimoto rimase interdetto dal rifiuto, con gli occhi incantati per qualche secondo sulla figura di [T/n], ma fu svelto a riprendersi.
"O-oh, si certo, posso comunque offrirle qualcosa?"
La [c/c] appoggiò il bicchiere di Martini sul tavolo, avvicinandosi all'uomo lentamente.
"Se non le è di troppo disturbo, le dispiacerebbe offrirmi un sigaro?"
"Sicuramente. Fujita, prendine uno."
L'uomo al suo fianco annuì, prendendo da una scatola beige uno dei numerosi sigari, tagliandone poi la punta, e porgendo alla ragazza un'accendino di metallo.
[T/n] si mise la stecca tra le labbra, e porse poi l'accendino ad Hashimoto, abbassandosi al suo livello.
"Potrebbe accendermelo? Non sono abituata ad usarne di questo tipo."
Il giocatore, che si era incantato ad osservare i seni di lei, si risvegliò impacciato, prendendo con la mano sinistra l'accendino che gli veniva posto, mentre con la destra teneva le sue preziose carte.
Accese il sigaro alla [c/c], che gli rivolse un sorriso prima di avvicinarsi al suo posto vicino a Satori, lanciando uno sguardo di superiorità alle altre donne, che la guardarono adirate.
Si sedette composta vicino al rosso, prendendo qualche tiro dalla stecca e un sorso di Martini di tanto in tanto mentre il gioco riprendeva.
Era appena iniziato il quarto giro di punta, e dopo Fujita, che aveva puntato qualche migliaio di Yen, arrivò il turno di Satori, che rilanciò la punta, aggiungendo altre fish.
Dopo il rosso, arrivò il turno del più giovane tra i giocatori, che sembrava nel completo panico: la pelle pallida era sudata, gli occhi erano spalancati e le mani viaggiavano frenetiche sull'intero viso.
Alla fine si vide costretto a foldare, rinunciando al piatto di fish, azione che fece ridacchiare un poco Satori, nascosto dalle carte.
[T/n] gli porse con un sorrisino il suo sigaro, mettendogli la stecca davanti alle labbra, ricevendo di conseguenza un'occhiata complice dal rosso, che poco dopo prese un lungo tiro, lasciando poi che il fumo gli uscisse dalla bocca, coprendo per qualche secondo la visuale di tutti di fumo.
Era arrivato il turno di Hashimoto, dopo un altro giocatore, che rilanciò a sua volta, lanciando uno sguardo di sfida a Tendō.
Osservando la scena, [T/n] si avvicinò lentamente all'orecchio del rosso, sussurrando debolmente qualcosa col suo fiato caldo all'orecchio di Satori.
"Ha quasi tutte le carte per fare una Scala a Colore."
Satori si morse leggermente il labbro, guardando la donna che si allontanava dal suo viso.
Si avvicinò a sua volta a [T/n], accarezzandole con una mano la coscia nuda.
"Non ti preoccupare dolcezza, possiamo superarlo."
Il quinto giro di punta si svolse come il precedente, e così il sesto, durante il quale sia Fujita che l'altro giocatore furono costretti a foldare, rinunciando al piato e a tutte le fish che avevano investito.
Rimasero soltanto Satori e Hashimoto che, ormai finiti i giri di punta, furono costretti a fare 'showdown'.
Hashimoto fu il primo a scoprire le carte.
Buttò la Scala a Colore, come aveva visto [T/n], con un sorriso vittorioso e la soddisfazione riflessa negli occhi.
Osservava in trepidante attesa Satori che, con la sua calma glaciale, scoprì le proprie carte, facendo comparire un pallore cadaverico sul volto di Hashimoto,
Scala Reale, la combinazione più potente che si potesse ottenere.
Un enorme ghigno comparve sul viso di Satori, che abbandonò definitivamente la sua calma raccogliendo tutte le fish mentre canticchiava un motivetto allegro.
Tutti i presenti erano rimasti scioccati tranne, stranamente, [T/n], che osservava divertita il rosso sorridere.
"Bene signori."
Satori rivolse il suo viso allegro ai suoi avversari, prendendoli in giro con quel suo sorriso di scherno.
"Potreste porgermi i soldi? Avrei una certa fretta."
Ancora in trans, gli uomini presero le loro varie valigette contenenti i soldi, e posarono la quantità di denaro equivalente alle fish sul tavolo, che Satori pose a sua volta nella propria valigia di cuoio marrone.
Si alzò fieramente e porse il suo braccio alla donna al suo fianco, al quale lei si aggrappò senza esitazione.
[T/n] salutò con un sorriso vittorioso i presenti, soprattutto le donne, che la osservarono andarsene insieme al rosso con il borsellino nero tra le mani.
Varcarono insieme la porta della camera buia, inoltrandosi nel rumoroso e colorato casinò, ricolmo di persone che tentavano la loro fortuna. Le slot machines occupavano gran parte dello spazio disponibile, così come gli svariati tavoli da gioco ed il lungo bancone del bar.
Oltrepassarono la calca di gente con uno sguardo di superiorità, guardando dall'alto in basso chiunque venisse colto in flagrante ad osservarli ammaliato.
Continuarono a camminare tranquilli fino all'entrata principale, con ancora la mano della donna avvinghiata al muscoloso braccio dell'uomo.
Quando spinsero la dorata porta del casinò si affacciarono al parcheggio, colorato dalla luce rosata del tramonto. Le candide nuvole nel cielo erano colorate dai riflessi chiari e delicati del sole, che lentamente si stava ritirando, mosse dal fresco vento che le modellava.
Scesero le scalinate, avvicinandosi all'auto del rosso, di un nero lucido e smagliante, che la aprì da lontano con le proprie chiavi.
Una volta che furono abbastanza vicini, Satori aprì la portiera del sedile del passeggero a [T/n], facendola accomodare all'interno mentre lui la chiudeva nuovamente.
Fece velocemente il giro, salendo poi dalla parte del guidatore. Una volta seduto lasciò che un sospiro gli uscisse dalle labbra, portando poi la sua attenzione alla [c/c], che ricambiò lo sguardo.
Continuarono ad osservarsi in silenzio mentre i loro sorrisi si ampliavano sempre di più, fino a sfociare in una risata incontrollata, trattenuta per troppo tempo.
"M-ma..ma hai visto le loro facce?"
La donna cercò di parlare tra le risate, facendo numerose pause tra una parola all'altra, affannata.
"E-e quando gli hai chiesto un sigaro? N-non faceva altro che..che guardarti le tette!"
Satori non era da meno, continuava a ridere senza ritegno ricordando tutte le espressioni facciali dei suoi avversari, fino a farsi venire le lacrime agli occhi.
Passarono i secondi, e i due dovettero fermarsi e riprendere fiato prima di ritornare a parlare normalmente, ma ancora scossi da leggere risatine.
Si guardarono, l'aria che ancora faticava ad arrivare ai polmoni, e si avvicinarono lentamente, non distogliendo gli occhi l'uno dall'altro.
"Devo ammettere però che quella borsetta è stata utile."
"Visto? Te lo avevo detto! E tu che continuavi a prendermi in giro per averla comprata."
"Ritiro tutto quello che ho detto allora."
I loro respiri affannati si mischiarono tanta era la vicinanza e le punte dei loro nasi si toccarono. Gli occhi [c/o] di [T/n] erano immobili, immersi nel rosso scuro delle iridi di Satori, che a loro volta erano concentrate sulle labbra colorate della donna, così dolcemente invitanti.
Dopo poco, i due non resistettero più, e fecero unire le loro labbra in un bacio dolce e che, mano a mano che i secondi passavano, si andava ad approfondire sempre di più, diventando passionale e vorace.
Si staccarono senza fiato, ancora provati dalle loro risate sfrenate di pochi minuti prima.
[T/n] aveva le guance arrossate e gli occhi luccicanti, ancora truccati perfettamente al contrario delle labbra, sulle quali il rossetto era tutto sbavato.
Tendō, a sua volta, aveva le labbra ricoperte dal trucco rosso della donna, incurvate in un sorriso malizioso, mentre gli occhi brillavano desiderosi di qualcosa di più.
Si scambiarono sguardi d'intesa, di sfida, complici, prima che la [c/c] allungasse la mano verso la radio, facendo partire una musica allegra, a volume molto alto.
Tornò poi a guardare Satori con un sorriso divertito.
"Muoviti a partire, potrebbero già essersene accorti."
Satori rise, abbassando entrambi i finestrini dell'auto, lasciando che un fresco venticello entrasse e che la musica si propagasse per il parcheggio mentre [T/n] apriva il suo borsellino luccicante.
"Oh dolcezza, quando se ne accorgeranno saremo già chilometri lontani da questa topaia."
Mise in moto il veicolo, che con un rombo fece vibrare i sedili.
Lanciò un'ultima occhiata alla donna al suo fianco, che intanto aveva tirato fuori dal borsellino una manciata di carte, quelle appartenenti a Satori prima che lei arrivasse al tavolo di gioco, e che poi erano state scambiate con le altre all'interno della borsetta della donna quando la visuale dei presenti era stata oscurata dal fumo del sigaro.
"E poi, anche se quei vecchi se ne dovessero accorgere, le prove saranno ormai volate via.."
Schiacciò l'acceleratore con la sua scarpa nera, facendo avanzare l'auto sulla strada fino al di fuori del parcheggio del casinò.
L'aria fresca entrava dai finestrini aperti e, una volta abbastanza lontani, con la musica a palla nelle orecchie, [T/n] mise la mano fuori dal finestrino, mentre quella callosa di Satori le accarezzava la coscia nuda.
Lasciò la presa sulle carte, che volarono via nell'aria, sparpagliandosi nel cielo rosato mentre nell'auto risuonavano le calde risate e all'interno del casinò, nella stanza nella penombra, gli uomini si accorgevano dell'inganno.Nota Autrice:
Ehilà! Volevo avvertirvi che questa shot sta venendo pubblicata mentre sono in treno in una gita di cinque giorni, quindi ci sarà un po' di ritardo per le shot!
Ci vediamo quando torno, buona scuola!^^Dedicata a morjana364 .
![](https://img.wattpad.com/cover/127762311-288-k439395.jpg)
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Haikyuu!! One Shots x Reader ||ITA||
Fanfiction"Lieto fine. Tutti ne meritano uno, per quanto il loro animo possa essere corrotto. Ma, prima, c'è un'intera vita da vivere, e voi ne sarete una parte fondamentale, per ognuno di loro. Vi prego però di prestare attenzione. Non tutti, per quanto il l...