"Cambierò vita!",
mi diceva guardandomi negli occhi,
nella frenesia di chi guarda avanti,
dimenticando le strade passate verso
nuove avventure.
Lui era fatto così,
e nell'impulso di quella scelta
non troppo ragionata, si rivedeva più adulto di prima.
Sorrideva e mi incitava a seguirlo:
"Accompagnami a fare le ultime commissioni!"
Erano i dettagli che disegnavano
un confine indefinito a superare una maturità
a molti sconosciuta.Era pronto a tuffarsi nella vita,
nel lavoro e nelle responsabilità.
Ci prendemmo un caffè,
a me sembrò una sorta di addio cerimoniale.
Mi sorrise.
Ci abbracciammo.
Poi non fu più lo stesso.