Il caos di voci ad avvolgere ogni cosa, grida, chiamate al telefono, il suono frenetico delle unghie su uno schermo indefinito.
Quella mattina procedeva a passo spedito nella folla, daga sul fianco destro e cappuccio sulla testa.
Lasciò il cavallo poco prima della scalinata, legandolo come meglio poteva ad una grata consumata.
Accarezzò la sua folta criniera scura e scomparve nella calca circostante.
Passò il biglietto con calma e nel bagliore artificiale di una lampampadina cercò di nascondere la ricchezza degli anelli alle sue mani.
Si mescolò alla folla e nel proseguire del passo sicuro estrasse una pergamena consunta con su un disegno. C'era un uomo sopra, sguardo spento e aspetto banale. Avrebbe dovuto catturarlo.
Scese ancora verso la sua direzione, svoltò l'angolo e se lo ritrovò davanti, la mano prontamente sull'arma bianca nel fodero.
Si avvicinò cautamente e..."Ciao!"
"Ciao..."Tutto divenne come sempre. Quello era il suo nuovo cliente. Era un agente di borsa con un compito. Niente daghe, cavalli o avventure. Era un agente di borsa con tanta fantasia.