24 ore con Lui...

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Dovevo solo dirgli di si...
E come avrai capito dall'introduzione è quello che ho fatto, ma non ho accettato subito...

Sebbene la mia mente, o meglio il mio cuore e la mia voglia di lui avrebbero detto sì nell'istante stesso in cui le sue parole avevano formulato quella domanda, la mia bocca e soprattutto il nume della ragione aveva declinato gentilmente l'invito.
Ok che di soldi ne aveva abbastanza, e rimborsarmi il viaggio o il pernottamento in albergo non sarebbe costato nulla ad uno come lui, ma la cosa sembrava davvero troppo eccessiva, e gli ho fatto notare che era una cosa di cui non potevo approfittare e che mi avrebbe messa a disagio.

Per un momento ho temuto che a causa dell'alta tensione non avesse capito il mio inglese e la mia spiegazione al riguardo, poiché era rimasto per qualche secondo lì a fissarmi con aria quasi pensierosa.
Ma quando stavo per riformulare la frase Tom mi si avvicina lasciandomi spiazzata e con sicurezza anticipa le mie parole ribadendo che, se il problema era solo quello finanziario non doveva essere di alcun peso per me. Quando poi mi ha chiesto

"would you like to stay for a few days in Florence... with me?"

Mi stavo sciogliendo... quella voce, quel suo accento, quegli occhi e quelle labbra: tutto a due passi da me!
Doveva trattarsi assolutamente di un sogno, un bellissimo sogno!
Ovvio che mi avrebbe fatto piacere passare qualche giorno in più a Firenze, per non parlare di quando ha specificato "con lui"!
Con voce tremante, dopo aver abbassato immediatamente lo sguardo, a stento sono riuscita a dirgli di si, avrei voluto comunque controbattere, ma non me ne ha dato modo, poiché ha preso così in fretta il mio trolley da mano e si è diretto verso la reception.
In meno di dieci minuti mi sono ritrovata ad essere ospite di Tom Felton in uno dei più lussuosi alberghi fiorentini.

Dirti che sono rimasta letteralmente senza parole è dir poco! Dopo aver prenotato, mi ha accompagnata in quella che sarebbe stata la mia stanza d'albergo per due giorni e, guarda caso, la stanza era la N22.
Quando Tom lo ha scoperto ha fatto un sorriso a trentadue denti, ed io che ne conoscevo il motivo (modalità stalker "mode on" per tanti anni) ho fatto altrettanto sperando di passare inosservata, lui lo ha notato però, e a quel punto gli ho dovuto spiegare che sapevo il significato legato a quel numero.
Quando ho aperto la stanza sono rimasta senza parole: era immensa, luminosa, accogliente, raffinata, elegante e sì, so di averlo già scritto, ma era (o meglio è dal momento che è da qui che ti sto scrivendo) davvero immensa!
Da vero gentiluomo dopo aver lasciato la valigia accanto alla parete, è rimasto sulla soglia, mentre io, sbalordita da quella meraviglia che non poteva davvero essere la mia stanza, ero rimasta senza parole in pura contemplazione mentre mi guardavo attorno. L'entusiasmo iniziale, è poi calato drasticamente, mi sono voltata verso di lui e aggiustandomi una ciocca ribelle sfuggita alla mia folta treccia, pensando che una camera simile gli sarà costata un botto, gli ho detto che non potevo accettare tutto quello, che sarei potuta stare tranquillamente altrove, ma lui non ne ha voluto sapere. Anzi, ha espressamente detto che dovevo vederlo come il suo modo di sdebitarsi nei confronti di noi fan (anche se in questo caso di me) che facevamo kilometri per raggiungere i nostri idoli.

Cosa potevo dirgli?
L'ho ringraziato immensamente e poi sono rimasta in silenzio.
Già perché a trovare un modo per fuggire, giustificarmi e altro ero brava, ma ai "Tu per Tu", sono sempre stata una frana...
Dal momento che si era fatta ora di pranzo, Tom ha rotto quel lungo silenzio imbarazzante e mi ha chiesto se volessi mangiare con lui lì in albergo, per poi uscire a visitare la città nel pomeriggio.
Mi ha lasciato il tempo necessario per sistemare le mie cose in camera, dicendo che mi avrebbe aspettata giù dove ci eravamo incontrati quella mattina.

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