... o Addio?

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Quella notte non riuscii a chiudere occhio.
Nonostante fossi custodita dalle sue calde braccia e rannicchiata sul suo petto, avvolta nel morbido tessuto di quella sua camicia a cuori, troppi pensieri turbarono il mio sonno, costringendomi più volte a rigirarmi in quel letto improvvisamente diventato troppo scomodo.

Ogni volta che tornavo cosciente da quel leggero sonno dovuto esclusivamente dalla stanchezza, c'erano il suo corpo, la sua espressione innocente, le sue labbra, il suo profumo che continuavano a ricordarmi che in poche ore sarebbero scomparsi per sempre dalla mia vita e dalla mia realtà.

Esasperata, poco prima dell'alba mi voltai ancora una volta sul fianco opposto costringendo a passare una nottataccia anche a Tom, ma sai, non volevo farmi vedere per l'ennesima volta in lacrime da lui, e così facendo avrei evitato di ritrovarmi dinanzi sempre il suo dolce viso, pronto a ferire inevitabilmente i miei pensieri ed il mio animo.
Quell'ultima volta però, Tom mi si strinse accanto, posso ancora ricordare come ogni centimetro del suo corpo aderisse al mio, proteggendomi in una dolce morsa ed incrociando le sue dita nelle mie mi baciò tra i capelli.
Con voce rauca mi disse di provare a dormire un po' perché non sarebbe stata una giornata facile quella che sarebbe arrivata l'indomani, e avrei avuto bisogno di riposare per provare ad affrontarla in qualche modo...

Stranamente, quelle parole e quel suo gesto protettivo nei miei confronti riuscirono a funzionare e mi risvegliai con l'odore del caffè, quando Tom dopo aver accarezzato il mio viso e lasciato un dolce bacio sulle labbra, mi svegliò portandomi la colazione a letto.
Anche ad un passo dalla fine ha continuato a stupirmi e a regalarmi teneri ricordi... ancora una volta seppe rallegrarmi con quelle sue piccole, inaspettate attenzioni!

Capii il suo intento, cercò di strapparmi un sorriso, di coccolarmi a modo suo, ma soprattutto volle prendersi cura di me ancora una volta, assicurandosi di farmi mangiare qualcosa prima che partissi

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Capii il suo intento, cercò di strapparmi un sorriso, di coccolarmi a modo suo, ma soprattutto volle prendersi cura di me ancora una volta, assicurandosi di farmi mangiare qualcosa prima che partissi. Quella mattina, nonostante ci fossero tutte le cose più buone ed invitanti del mondo lo stomaco non volle saperne proprio di ingerire cibo, ancora messo sottosopra da quanto accaduto la sera precedente...

Abbozzai un sorriso, osservando il vassoio posto al centro del letto, ringraziai Tom per il gesto, ma restai a fissare quel cibo senza avere minimamente appetito, riuscii a malapena a mandare giù qualche sorso di succo credo, e solo dopo che Tom, sistemandomi i capelli che ricoprivano il mio viso per poi accarezzarlo, porgendomi una porzione di pancakes mi chiese apertamente di fare uno sforzo preoccupato nel vedermi in quello stato, provai a mangiarne qualche boccone...

Scusa se in questo punto la pagina si macchierà d'inchiostro, ma sono nuovamente in lacrime...
Come potrebbe essere altrimenti?

Sorrido amaramente, e mi si stringe forte il cuore ripensando al gesto mirato di Tom, che in quei giorni trascorsi insieme aveva imparato a conoscere i miei gusti e quella mattina, benché lui fosse amante di cibi salati, aveva ordinato esclusivamente cose dolci per tirarmi su il morale in qualche modo, infatti su quel vassoio per due persone, c'erano solo i miei cibi preferiti per la colazione!

Sognando FeltonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora