28 luglio 2017
Caro diario,
è venerdì sera, ho da poco terminato la mia giornata lavorativa e dopo una bella pizza con la mia migliore amica Hanna, alla quale ho raccontato l'intera esperienza di Vinci, eccomi ritornata a scrivere, pronta a recuperare velocemente da dove avevo interrotto l'ultima volta, ovvero di quello che è stato il mio appuntamento con Tom Felton! Per l'occasione sto proprio ascoltando una sua vecchia canzone che sembra perfetta per raccontarti quell'episodio, sembra quasi la colonna sonora di quella serata meravigliosa.
Fa così strano anche solo ripensarlo...
Inutile dirti cosa è successo?
No, in realtà non è affatto scontato come puoi aver immaginato quello che è accaduto quando siamo tornati in albergo (ok ora suppongo anche che tu, un semplice diario, possa avere dei pensieri propri, sono fusa).
Dopo aver dato una lauta mancia all'autista che è stato a nostra disposizione per tutta la serata, Tom porgendomi la mano, mi ha chiesto di seguirlo. Il cuore in gola, i battiti accelerati e l'ansia a mille hanno preso il sopravvento, inconsapevole e titubante sulle sue intenzioni. Dopo il bacio che mi aveva dato al ristorante, non ci eravamo scambiati molte parole, un po' per non rovinare l'atmosfera e un po' ( un po' tanto sono onesta) perché non sapevo cosa dire dopo un gesto simile. L'ho seguito convinta che mi volesse accompagnare in camera o peggio ( e qui mi sento molto Hermione Granger) portare nella sua, invece con stupore, mi ha portata sul retro della sala da ristorante, dalla quale si accedeva ai giardini privati dell'hotel e mi ha chiesto di fare due passi.La cosa naturalmente mi ha tranquillizzata, anche perché l'idea iniziale mi stava letteralmente facendo impazzire, non ero pronta a quel bacio dolce e casto ricevuto così all'improvviso, ma così desiderato, figurati al solo pensiero di qualcosa di più spint!
Abbiamo camminato mano nella mano (se solo ci ripenso mi batte ancora forte il cuore) in silenzio per tutto il tempo, in compagnia dei soli rumori notturni di una quiete incontaminata dal caos cittadino. Abbiamo percorso l'intero vialetto alberato fino ad arrivare lì, dove quella stessa mattina lo avevo trovato suonare, lì dove pochi minuti dopo stavamo per baciarci...
A quel ricordo un sorriso mi è spuntato sul volto e quando lui mi ha chiesto il motivo, mi sono limitata a mordermi il labbro imbarazzata e a scuotere la testa dicendo semplicemente "niente".
Poi beh che dire di quando alle semplici paroline dette così, lui mi chiedeva il significato per poter imparare meglio la lingua e a sua volta comunicare qualcosa in piu in Italiano.
Arrivati a quella che per il momento mi piace chiamare "la nostra panchina" Tom si siede, invitandomi a fare lo stesso.In un primo momento ho lasciato dello spazio tra di noi, agitata e allo stesso tempo emozionata da tutto quello che mi stava accadendo, lui ha cominciato a parlare, dicendomi che la prima sera che aveva pernottato in quella struttura, era rimasto a lungo in quel preciso posto ad ammirare le stelle, raccontandomi che da lì la postazione era ottima, la visibilità era nitida e soprattutto spettacolare. A quelle parole resto incantata ovviamente e automaticamente porto lo sguardo su, verso il cielo completamente tappezzato di stelle: era magico!
Sono stata per tutti e due i giorni presa ad ammirare il mio idolo, senza mai curarmi davvero di ciò che mi circondava e quando lui me lo ha fatto notare sono rimasta incantata come una bambina che vede le meraviglie del mondo per la prima volta. Ed è stata proprio in quell'occasione che Tom ha recuperato subito la distanza tra noi, avvicinandosi e portando un braccio sulla mia spalla per stringermi a lui, mentre con un braccio puntato verso l'alto, con tutta disinvoltura e naturalezza, mi spiegava le costellazioni che si riuscivano a vedere da quella postazione.
Senza rendermene conto mi sono appoggiata addirittura con la testa sulla sua spalla, rapita da quel mondo a me sconosciuto e mi sono totalmente lasciata trasportare dalle sue parole. Ero affascinata dallo scoprire un nuovo lato di quel ragazzo meraviglioso e già pieno di tantissime qualità, ero felice che lui avesse voluto condividere con me una cosa che lo riguardasse e che ci tenesse a raccontarmi e trasmettermi quella che era una delle sue passioni.
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Sognando Felton
Hayran Kurgu"Resta con me!" "Non posso... non ora" Ho sempre scritto un diario, fin da quando ero bambina ho racchiuso su delle pagine bianche i miei segreti, i miei tormenti, i miei desideri, le mie speranze... I miei momenti tristi e quelli felici, le esperie...