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Afferrai la lettera, un po' stropicciata, e gliela porsi. Il motivo per cui mia madre mi aveva lasciato scritto di consegnargliela, il motivo per cui voleva che questo Min Yoongi avesse una di quelle favole che mi leggeva prima di andare a dormire, la mia preferita, poteva servire a convincerlo a non provare più a suicidarsi? Così speravo, perciò accentai un storto sorriso, un po' forzato, quando quel peso che era la lettera passò dalla mia mano alla sua. 

Rimase un po' stranito, ma l'afferrò, non prima di avermi lanciato un'altra delle sue occhiate glaciali. 

Per primo trovò il manoscritto e quando lo lesse spalancò la sua bocca, sorpreso esclamò -E questo dove l'hai trovato?!-     

Poi come un razzo si mise a spiegare delicatamente la parte del testamento che doveva essere per lui, con un'espressione infastidita sussurrò un -...quella vecchia ficcanaso- per poi stropicciare tra le mani il foglio e gettarlo fuori dalla finestra, aperta. Invece tenne il tema sulle ginocchia, per poi ripiegarlo e riporlo al suo posto.   
Io rimasi un po' spiazzato dalla sua reazione improvvisa, ma risposi -Mia madre... ehm... mi ha detto... o meglio... mi ha lasciato scritto nel suo testamento di farti avere questa- 

Yoongi a quel punto sembrò ammorbidire i suoi occhi, non mi parvero più taglienti o carichi d'odio nei miei confronti, mi guardò come se all'improvviso si fosse accorto di chi davvero avesse davanti, serrò la mandibola, a disagio, e abbassò lo sguardo sulle candide lenzuola.

 -T-tua madre... quindi tu saresti Jeon Jungkook?- mi indicò lentamente mentre cercava di metabolizzare le informazioni. Stavo per riprendere a parlare, ma un'infermiera entrò e ci interruppe -Mi dispiace, ma il paziente ha bisogno di riposarsi un po'- sorrise gentilmente verso di me, io annuì e feci cenno a Yoongi che avremmo ripreso a parlare in un secondo momento. 

Uscì dalla stanza richiudendomi la porta alle spalle tirando un sospiro, quasi come se un peso mi si fosse sollevato dai polmoni, permettendomi così di riprendere a respirare normalmente.

Ma cosa c'entrava Min Yoongi con mia madre? E con quella storia?

Poteva tranquillamente essere uno dei suoi studenti, questo era ovvio, ma, esattamente, che cosa aveva spinto mia madre a lasciarmi una lettera da consegnargli di persona? Perché proprio io? E perché ha aspettato la morte per una cosa simile?  

Pensai di restare ancora in ospedale, magari aspettando che Yoongi venisse dimesso, ma avevo bisogno di un po' di tempo per metabolizzare il tutto. Avevo così tante domande, così troppe domande che la testa iniziava a farmi male, la sentivo pesante sulle spalle.

Sospirai e mi gettai sotto l'acqua calda della doccia, sperando che quei pensieri svanissero con una bella dormita. Ma il pensiero di Yoongi mi tornò alla mente. Doveva essere tornato già a casa, e se stesse di nuovo male? 

Quando mi rivestì non riuscì a pensare ad altro, un ansia incredibile mi impedì di accoccolarmi con il mio pigiama sotto le lenzuola. Controllai l'ora, non era molto tardi, ero ancora in tempo per tornare a casa di Yoongi, ma il suono del mio telefono mi fermò dall'infilarmi le scarpe e dall'uscire di casa.

-Pronto?- risposi al numero sconosciuto.

-Jungkook?- la voce di Yoongi, disturbata dall'altro capo del telefono, mi lasciò di stucco.

-Come hai...-

-Hai lasciato dei tuo dati all'ospedale, non ti ricordi?- fece secco Yoongi che non mi lasciò finire di porre la domanda.

-Ah... sì- agitato com'ero, mi ero praticamente dimenticato di qualsiasi discorso o carta firmata.

-Come ti senti? Sei tornato a casa?- chiesi.

-Questo non è importante, piuttosto... La signora Jeon è morta?!- era chiaramente sorpreso, nella sua voce si poteva capire quanto la situazione gli creasse un disagio immenso, ma stava cercando di nasconderlo con un falso tono irritato -E ha chiesto a te di consegnarmi questa stupidissima storia?!-

Sottolineò la parola "te" marcandola bene.

-Sì... è morta qualche settimana fa di cancro... e sì, sono io il postino salva suicidi- scherzai.

-Tu hai letto?-

Si riferiva chiaramente al testo nella lettera, ma io feci comunque il finto tonto -Cosa?-

-Il foglio dentro la lettera! Il racconto!-

-Stai scherzando spero... l'avrò letto un centinaio di volte, mia madre lo usava come favola della buona notte-

-Quella vecchia stronza!- l'imprecazione mi arrivò attutita e disturbata, sembrava che si fosse allontanato per tirare un calcio al primo sfortunato oggetto che gli si fosse parato davanti.

-Ehi! E' mia madre, ed è morta! Porta rispetto- sospirai -Perché? Che problema c'è?- chiesi, iniziando a preoccuparmi.

-C'è che quella vecchia megera mi aveva promesso di non farlo leggere a nessuno... specialmente a te- sembrò pentirsi dell'ultima sentenza, infatti verso la fine la voce cadde, sembrò starsi per strozzare con la sua stessa saliva.

-Ah... ma allora non sai che aveva proposto ad una casa editrice di renderlo un testo pubblicato...-

-COSA?!- l'urlò fu talmente tanto forte che mi stonò un orecchio, allontanai la cornetta del telefono per non perdere l'udito.

-Allora sarai felice di sapere che è stato rifiutato...-

Potetti sentire il respiro di sollievo di Yoongi -Tu invece lo hai letto...-

-E cosa? Adesso vuoi farmi fuori per aver letto uno stupido racconto scritto da mia madre?-

-Scritto da... cosa...?-

-Cosa? Non lo aveva scritto mamma?-

Una sonora risata mi lasciò pietrificato sul mio posto -Ma certo che no! Quella storia la scrissi quando avevo nove anni... come se tua madre, che sapeva scrivere solo fiabe per poppanti, potesse scrivere qualcosa del genere-

-Ma... io ho sempre pensato fosse lei la creatrice-

-E invece no, mio caro. Quando ero piccolo sognavo di diventare uno scrittore, proprio come tua madre, durante l'ora di scienze mi venne la geniale idea di sfruttare due pianeti come personaggi del mio racconto e mi sono messo a scrivere la prima cosa che mi era venuta in testa-

Rimasi a bocca aperta. Quella storia non sembrava l'opera di un bambino di nove anni, e io non avrei mai neanche minimamente potuto immaginare che potesse essere stata scritta da un moccioso. Restai in silenzio finché, quasi come un getto spontaneo, la mia lingua volle congratularsi con il genio, il vero creatore, mente dietro una delle mie storie preferite di sempre.

-E' bellissima- feci, gettando quelle due parole fuori dalla gola tutto d'un colpo, chissà da quanto tempo volevo dirle. A mia madre di sicuro no, perché congratularmi con lei era un'affronto al mio ego e un'incoerenza, considerando come mi comportavo di solito con lei, ma ora che sapevo che non era la scrittrice di quella storia, sospirai di sollievo.

Allora la "persona importante" non era lei, non lo era mai stata. Ma Yoongi era davvero importante?

Ma perché non dirmi che non era lei la scrittrice, perché aspettare la sua morte per portarmi al vero genio dietro a "Mercurio e Nettuno"?  

Neptune; Mercury - Y о о п K о о KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora