-Hyung! Ciao- canticchiai mentre ritornai nel bagno, afferrando lo spazzolino tenni il telefono infilato tra collo e spalla.
-Jungkook, scusa se ti chiamo così a quest'ora del mattino ma ti devo parlare, è urgente- la sua voce strozzata mi parve preoccupata -Suga-hyung è lì con te?- chiese.
-Uhm...- sputai il dentifricio nel lavandino, dando un'occhiata a Yoongi, che intanto stava imbambolato seduto sul letto, come se stesse ancora realizzando che prima o poi sarebbe venuto a vivere con me -Già- risposi alla fine, sorridendogli dalla soglia del bagno.
Suga ricambiò il sorriso con uno impacciato, per poi distogliere subito lo sguardo, improvvisamente interessato al piccolo televisore a schermo piatto che sormontava il mobile difronte al letto.
Avrei dovuto cambiarmi la maglia prima, ma avevo finito con il rispondere a Jimin, perciò ero rimasto invece a petto nudo, a discapito del freddo del mattino. E, nel vedere l'espressione rossa in volto di Suga, quasi ringraziai Jimin per aver chiamato. Indugiai sul rivestirmi, divertendomi a stuzzicarlo, osservando il rossore sulle sue guance ogni volta che posava, anche per errore, gli occhi sul mio petto.
-Allora facciamo così...- la voce chiara e limpida di Jimin era un po' disturbata dall'altro capo del telefono, alcune voci gli si sovrapponevano, sembrava essere nel bel mezzo di una folla -Ci incontriamo nel bar difronte all'ospedale, tra un ora, 'kei?-
Io annuì -Certo, ci vediamo lì- con non poca curiosità chiesi -E' successo qualcosa di grave?-
-Non lo so esattamente...- la sua voce esitò -...sarà grave per te perché è una cosa grave per Yoongi-
Detto questo riattaccò.
Rimasi bloccato con lo spazzolino incastrato tra le labbra, concedetti un'altra occhiata a Yoongi, che però non c'era. Mi risciacquai la bocca, posai il telefono sul letto, gettandolo malamente sulle lenzuola, infilai finalmente una maglia e un paio di pantaloni puliti, e lo raggiunsi in cucina.
Stava cercando qualcosa da mangiare nel frigo.
-Se vuoi ti preparo qualcosa- sorrisi mentre andavo a sostituirmi a lui nella ricerca di uova e latte, afferrando dalla farina dalla credenza.
-Sai cucinare?- chiese lui mentre mi osservava tirare una padella per pancake fuori dal forno per poi posarla sui fornelli.
-Ovvio, che fidanzato sarei sennò?- mi divertì a punzecchiarlo, vedendo le sue guance andare a fuoco.
Ripensai a Jimin, e qualcosa nella ma espressione sembrò preoccupare Yoongi che, come suo solito, centrò il punto dove i miei pensieri facevano leva -Chi era al telefono?- mi chiese.
Io intanto stavo rompendo le uova in una ciotola, mischiando latte e farina con una frusta -Ehm... un amico dell'università- mentì. Evitai il suo sguardo e mi limitai a cucinare i pancake, pregando che non leggesse i miei occhi come suo solito.
Ovviamente, capì che era una menzogna, bastò il tono traballante della mia voce per farlo sospettare.
Corrugò la fronte e lo vidi innervosirsi -Certo che non esiste persona più ipocrita sul pianeta... non eri tu quello che diceva di dover essere sinceri?-
Sbuffai e puntai la spatola con cui stavo girando i pancake su Yoongi -Sei scortese! Non chiamarmi ipocrita, guarda che mi offendo-
-Ah sì? Allora dimmi, chi era al telefono?- incrociò le braccia al petto, posandosi sulle mattonelle linde della cucina, intestardendosi.
-Jimin- alla fine cedetti. Come potevo mentirgli dopo essere stato chiamato ipocrita? Misi il muso mentre addentavo il primo pancake, e mettendo nel piatto il resto di quei dischi dorati, senza lasciarne uno a Yoongi.
-Ehi! Ma io ho fame!- piagnucolò mentre tingevo il cibo con dello sciroppo.
-Fidanzato che cucina, fidanzato che punisce. Questo è per avermi chiamato ipocrita- infilai in bocca un altro pezzo dei pancake, comportandomi da offeso.
-Che voleva Jimin?- si sedette di fronte a me, guardandomi mangiare -Non mi arrabbierò, puoi dirmelo-
-Ha detto che deve dirmi qualcosa di importante-
-Cosa?-
-E io che vuoi che ne sappia!- allungai il piatto, con ancora dei pancake all'interno, a Yoongi, passandogli una forchetta -Ha solo detto che riguarda te... e sembrava qualcosa di grave- confessai alla fine, a sguardo basso.
Lui iniziò a mangiare come se niente fosse -Non ero in punizione?- ridacchiò con la bocca piena, ignorando la mia ultima frase, ma poi sospirò -Quando si tratta di me è sempre qualcosa di grave- sbottò, più annoiato che preoccupato, ma qualcosa nel suo viso mi incupì, trattenni la voglia di allungare una mano per stringere la sua, e semplicemente lo osservai abbuffarsi.
-Sei troppo magro, devi mangiare, troverò un altro modo per punirti- mi alzai dal tavolo, non prima di ammiccare a Yoongi, per poi afferrare il giubbotto. Stavo andando da Jimin, la curiosità mi stava costringendo a far in fretta.
-Dove vai?- chiese Yoongi.
-Ha detto di incontraci ad un bar-
-Vengo anche io- si alzò.
-No- provai ad oppormi, ma lui non mi ascoltò -Non vedi Jimin fuori dall'ospedale da un sacco di tempo, cosa gli dirai?- cercai di convincerlo a non venire con me, ma alla fine mi seguì fuori casa.
-Hai detto che riguarda me, ho il diritto di sentire cosa ha da dire- mi zittì solo con quella frase, continuando a rabbrividire per il freddo, nascondendo le guance nelle spalle, cercando così di dare un po' di calore al viso.
-Aspetta- feci io vedendolo soffrire per via del gelo mattiniero.
Non portava mai un dannato giubbotto, quell'idiota.
Ne presi uno in più dall'attaccapanni e glielo lanciai. Yoongi mi guardò con una faccia da "non voglio la tua carità" ma poi si infilò il capotto.
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Neptune; Mercury - Y о о п K о о K
FanfictionMercurio finirà con il salvare la vita di Nettuno.