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-...all'epoca credevo di essere davvero l'unico a offrirgli un po' di aiuto, ma anche a Yoongi importava del padre, per questo insistette davvero tanto, anzi, tantissimo, per lasciare che glielo facessero vedere, almeno un'altra volta. Ottenne il permesso di una giornata insieme al papà, e lo vidi davvero contento. Il signor Min aveva fatto un sacco di cose crudeli a lui e a sua madre, ma Yoongi sembrava che gli volesse ancora bene, lo sapeva che non era colpa di quel vecchio, era la vita a renderlo così triste, o meglio, era l'alcol a renderlo così. Lui non sapeva che le condizioni del padre erano peggiorate...- si bloccò all'improvviso, posando le sue mani sui gomiti, come a cercare di abbracciarsi da sola -... Diciamo che Yoongi spesso, quando è arrabbiato, dice cose che non pensa. Mi ha detto che aveva finito con lo sfogarsi sul padre, il giorno in cui lo vide, e finì con il dire un sacco di cose cattive, tutta quella rabbia che provava era venuta fuori quando scoprì che il padre si era trasformato in un vegetale che non può fare altro che ubriacarsi e dormire, una persona che non può essere altro che un peso, sfogò tutta la rabbia che aveva compresso per degli anni, dopo il divorzio, il trasferimento. Rabbia e delusione gli fecero sparare delle parole davvero crudeli, e diciamo che aiutò suo padre a prendere una decisione molto drastica...- 

-Alla fine si suicidò?- lo interruppi -Quindi... Yoongi fa una sbraitata al padre e questo, sentendosi un verme, finisce con l'ammazzarsi-

Era una storia terribile, e solo in quel momento capì perché Yoongi aveva un atteggiamento così indifferente nel confronto di tutto e di tutti. Non si lamentava mai di niente, non si lamentava del fatto che fosse solo, o che abitasse in un appartamento tremendo, non lo faceva semplicemente perché quell'unica volta in cui si era lamentato, quella volta che lasciò libertà alla delusione e ai sentimenti negativi di prendere il controllo della sua bocca, e quell'unica volta in cui aveva deciso di dimostrare ad una persona che cosa stesse passando, questa persona era finita con il suicidarsi. 

Doveva essere stato un trauma. 

-Finito di sfogarsi sul padre Yoongi si chiuse nella sua stanza a piangere, e durante la notte il padre si impiccò. Yoongi fu il primo, il mattino successivo, a vedere il cadavere-     

Rimanemmo in silenzio, come a contemplare il finale di un dramma tragico, anche se di regola si dovrebbe battere le mani in segno di apprezzamento, come si fa nei teatri, ma non c'era niente di cui essere entusiasti.

La ragione per cui non dormiva era perché pensava ancora a quello. 

-Lui si è dato la colpa?- feci io, interrompendo il silenzio proprio quando quei ticchettii fastidiosi dell'orologio sopra la cassa, a forma di tazza, mi sembrarono diventare troppo insistenti. 

-Non proprio... o meglio, non lo so- si strofinò le tempie con le lunghe dita, forse per cercare di riordinare i suoi pensieri, poi sospirò -... da quel momento in poi non sono stato molto in contatto con Yoongi, ha deciso di tagliare i ponti con tutte le sue conoscenze, quello che però posso dirti, è che non importa quanto sincero ti possa apparire, non dare mai ascolto ad un parente di Yoongi che non sia io. Ti diranno talmente tante cose orribili su quel ragazzo che ti verrà voglia di picchiarli, non importa chi sia. La famiglia dalla parte della madre di Yoongi è composta da snob ricchi sfondati, amano la perfezione, e sono dei religiosi ossessionati. Per loro suicidio equivale a omicidio e spingere una persona al suicidio, anche se Yoongi non l'ha decisamente fatto dato che il padre pensava già da tempo di uccidersi, equivale ad assassinio. Gli hanno sempre, sempre, sempre dato la colpa. Partendo dalla madre per finire con chiunque, è stato trattato come un assassino e lo hanno allontanato-

-E lui ha semplicemente subito e basta? Non è mica colpa sua! Il padre aveva problemi e poi... come possono puntare il dito?!- mi sembrava assurdo che Yoongi fosse stato costretto a patire tutto quell'astio ingiustificato. Non aveva colpa, non meritava il patibolo, non doveva essere etichettato come assassino. 

Ma la madre che razza di persona era? Nessuna madre avrebbe permesso a nessuno di trattare il figli a quel modo, ma a quanto pare la madre di Yoongi doveva essere un caso a parte. 

Strinsi i pugni sul tavolo, erano successe tantissime cose dall'ultima volta che il piccolo me vide Yoongi. 

Jimin annuì un paio di volte -Sapevano che mio zio stava male, ma dopo il divorzio divenne uno sconosciuto, a nessuno importava... e poi hanno dato la colpa a Suga- 

-Suga? Cosa?- il nome mi parse nuovo.

-Ah... era il nomignolo che gli avevo dato. Ha la pelle che pare di zucchero, quindi Suga- 

-Questa cosa è davvero adorabile! Si faceva chiamare così da piccolo?- Cercai di distrarre per un po' il mio pensiero su un piccolo Yoongi lasciato solo, in mezzo a gente che puntava il dito rachitico nella sua direzione, quelle persone che lo incolpavano ingiustamente. Era vissuto per quanto tempo in quella situazione?

Stavo venendo a sapere talmente tante cose sul suo passato, che, per un po', mi parse di conoscerlo come le mie tasche. Molte cose su Yoongi mi furono chiare, ma, adesso che sapevo cosa era successo, che cosa avrei fatto?

-Lui lo detestava...- una risata finta mi fece tornare al mio precedente umore, la mia bocca si incurvò in un'espressione rattristata.

-Da quanto tempo non parli con Yoongi... certo, tralasciando le volte in cui finisce in ospedale- feci riprendendo ad addentare la ciambella, finendola velocemente. La storia mi aveva tolto l'appetito, ma avevo pagato per quel dolce, quindi lo finì in due bocconi, non la masticai neanche bene, la inghiottì praticamente quasi intera.

Dopo qualche secondo di silenzio il biondo scosse le spalle -Non ne sono sicuro, ma è passato un po'... da piccoli eravamo molto uniti, ma adesso già è tanto se mi saluta se ci incrociamo per strada. E' tornato qui a Seul quando la madre lo cacciò di casa, ovvero... forse... quattro anni fa... e ogni volta che ci vediamo è davvero imbarazzante perché lui sembra che neanche mi veda- dalla sua faccia si capiva che rivangare a quel modo il passato le causava tristezza, Yoongi, suo cugino, doveva mancargli.

-Ma perché fa così? Tu che c'entri?-

Jimin scosse le spalle -Non lo so proprio-

-Questa cosa non va bene, uno dei pochi parenti decenti e lui lo ignora!- la mia voce voleva sembrare indignata, ma l'ammontare di rabbia che mi si stava accumulando in petto trasformò il tono in una soffocata lamentela.

-Già... mi piacerebbe riprendere i contatti... eravamo amici, dopotutto- il biondo continuava a tenere gli occhi bassi, evitando il mio sguardo, pensando al passato con un'espressione nostalgica, mentre qualcosa nei suoi occhi mi faceva intendere che quella non era la storia per intero.

Mancavano dei pezzi che lui non voleva rivelare.  

Neptune; Mercury - Y о о п K о о KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora