...SUGA'S POV...
-Vuoi dirmi che non hai la minima intenzione di vistare tua madre prima che lasci le penne?!- Jungkook mi seguiva a pugni stretti, stava cercando di convincermi dal secondo in cui mi erano girate le palle, mi ero alzato all'improvviso dal tavolino del bar, lasciando sia Jungkook che Jimin di stucco, dopo che questi avevano cercato di costringermi a vedere la mamma, per poi dirigermi a passo veloce verso l'uscita, intento a ritornarmene a casa mia.
Mi sembrava che all'improvviso fossi circondato da degli sconosciuti che mi volevano obbligare a fare qualcosa che non volevo fare, e la cosa mi innervosiva. Non avevo intenzione di rivedere la donna che è stata la causa di tutti i miei problemi.
Jungkook aveva detto a Jimin che ci avrebbe pensato lui, a convincermi, prima di seguirmi come un razzo per le strade poco affollate, illuminate dalla luce del primo mattino, che dipingeva il cielo di un colorito simile a quello delle arance, con qualche nuvola sottile che ogni tanto passava sull'orizzonte seguendo la corrente del vento.
Un po' come facevo io in quel momento, seguivo la corrente del mio attuale umore per sparire il più velocemente possibile da Jungkook, che invece mi stava ancora alle calcagna.
-Quella vecchia può anche lasciarcele, le penne, sono sicuro che vuole vedermi solo per farmi sentire ancora in colpa- alzai il passo sperando che invece Jungkook lo rallentasse, smettendo così di seguirmi, ma mi stava proprio dietro alla spalla, e in vano cercava di guardarmi in faccia.
-Ti sentiresti comunque in colpa anche se non vai a visitarla!- alla fine sbraitò, afferrandomi un polso, in modo che potessi finalmente voltarmi verso di lui, che mi fissava con occhi da cucciolo, i suoi soliti occhioni da coniglio, implorandomi di fermarmi a ragionare.
-E tu che ne sai? Ho convissuto con mia madre che non faceva altro che ripetermi di come avessi ucciso una persona, posso convivere con il peso di non aver visto mia madre morire... dopotutto vedere il suicidio di mio padre mi è bastato- e con queste parole gli occhi di JK divennero improvvisamente lucidi. Stava per scoppiare a piangere? Perché? La cosa non lo riguardava minimamente, eppure sembrava aver sviluppato una strana empatia nei miei confronti, era come se i sentimenti che in qual momento provavo, un misto tra rabbia e indecisione, nonché rancore e odio, si stessero riflettendo nei suoi occhi languidi.
-Comunque...- tirò su col naso -...dovresti andarci lo stesso-
-Perché? Cosa importa?-
-Importa perché so di per certo che ti sentirai uno schifo sapendo di aver avuto la possibilità di parlare un'ultima volta con lei e non averne approfittato-
Continuava a tenermi per il polso, non capendo cosa intendesse, ma poi mi ricordai che sua madre era morta di recente, e che forse si stava illudendo di potermi fare la predica, di potermi dire che in quel momento solo lui sapeva cosa si provava a dover essere in lutto.
-Come fai ad esserne così sicuro?- chiesi comunque, con uno strattone mi liberai dalla sua presa.
-Hai detto che da piccolo io ti trattavo male... pensavi che tu mi stessi antipatico-
-E questo cosa c'entra?- sospirai seccato, se stava cercando di cambiare argomento, riportandolo sul passato, e sui sentimenti che ci legavano solo per far leva sul mio cuore decisamente già troppo debole, non ci sarebbe riuscito.
Aggrottai la fronte e mi incrociai le braccia al mio petto mingherlino, attendendo la sua risposta.
-Mia madre era sempre impegnata con il suo lavoro, non stava mai a casa, sin da quando avevo appena tre anni ho sempre visto mia madre fare avanti e indietro tra i vari lavori che svolgeva... e quelle rarissime volte che stava a casa, passava il tempo con te- si fermò un attimo, per potermi osservare in volto, stetti ben attento a non far intuire nessun'altra espressione se non accennare semplicemente ad un'occhiata interessata, che lui captò come preoccupazione, per poi proseguire -... credevo che mia madre tenesse di più a te, uno sconosciuto, che a me, quindi facevo di tutto per sfogarmi, come se tu fosse il vero nemico...-
In effetti, aveva senso. Questo spiegherebbe le linguacce, o gli scherzi, gli insulti infantili e le piccole litigate, tutto quello che succedeva le poche volte che provavo ad avvicinarmi con le false speranze che la mia cotta da bambino mi costringeva a crearmi nella testa.
Da piccolo ero un idiota, come ho fatto a farmi piacere un tipo che era chiaro che mi detestasse dal profondo del cuore? Il mio masochismo non ha limiti. Certo, però, adesso Jungkook era con me, e adesso ero io quello che lo stava trattando male.
Lui mi stava dando dei consigli, cercava di avvicinarsi a me, e io quello che si infuriava per ogni minima cosa, causando liti su liti, la situazione si era ribaltata, in breve, ma le cose rimanevano le stesse. Io amavo sul serio JK, dopo tutti quegli anni, non erano cambiati una virgola né me né i miei sentimenti. Si vede che la "piccola cotta" non era una "piccola cotta" ma qualcosa come il filo del destino giapponese, la leggenda che diceva che un filo invisibile ti legava alla tua anima gemella, colui o colei che ti avrebbe seguito per la vita. Ma ora la domanda era: meritavo una persona del genere?
-Quando mia madre si ammalò...- i miei pensieri vennero interrotti dalla sua voce, e istintivamente mi avvicinai un po' più a lui, giusto per potergli sfiorare il braccio con le dita -...non andai a visitarla neanche una volta, misi il muso... per così dire... finsi di detestarla perché credevo che io per lei non contassi assolutamente nulla, quindi non c'era bisogno che la vedessi un'ultima volta. E' ho finito con il pentirmene. Dopotutto a lei importavo... a quanto pare... è stata lei a riportarmi da te, lei ha avuto come ultimo desiderio per me di vivere una vita felice... se non mi avessi ricondotto da te probabilmente non ci saremmo mai più rivisti-
-Non mi interessa, per te magari è stato così ma non vuol dire che per me sarà lo stesso-
-Yoongi!- una terza voce, quella di Jimin, mi chiamò da lontano, cogliendomi alla sprovvista.
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Neptune; Mercury - Y о о п K о о K
FanfictionMercurio finirà con il salvare la vita di Nettuno.