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Si addormentò come un ghiro appena mi sdraiai di fianco a lui, nel mio letto, che era decisamente tropo stretto per poter ospitare il sonno di due persone adulte. Yoongi poteva avere una fisico abbastanza esile, ma restava pur sempre ingombrante. 

Per non scivolare dal bordo del materasso fui costretto ad appiccicarmi alla sua schiena e ad abbracciarlo da dietro. Non che mi dispiacesse, ma avevo paura di svegliarlo, per cui cercai di essere il più cauto possibile.

Respirava lentamente, e potevo udire il suo battito cardiaco, posando la guancia sulla sua spalla. L'alcol lo aveva fatto crollare praticamente quasi subito, ma credo che fosse la mia presenza, a conciliare il suo sonno. 

Sorrisi teneramente quando si rigirò tra le mie braccia, finendo con il poggiare il capo sul mio braccio, nascondendo il viso nel mio collo. 

Ispirai il suo odore, che in quel momento era il pungente aroma di alcol, perennemente accompagnato da quello del caffè, e iniziai a lasciargli leggere carezze sulla schiena.

Nonostante la calmante melodia che alternava i suoni respiro-cuore di Yoongi, non riuscì a dormire per nulla, quella notte. 

Rimasi semplicemente a guardarlo, come un qualsiasi maniaco potrebbe fare, a fantasticare su cosa sarebbe successo da quel momento in poi. 

...SUGA'S POV... 

Quando mi risvegliai, colpa di un raggio di luce che mi costrinse a strizzare gli occhi, mi ritrovai il suo viso talmente tanto vicino da poter sentire il suo fiato.  

Mi avvicinai una mano al viso, allontanandola dalla vita di Jungkook, e mi stuzzicai gli occhi, in modo da mettere a fuoco l'ambiente che mi circondava.

I postumi di una forte sbornia mi causavano un mal di testa assurdo, tutti i rumori, dal vento gelido che si scontrava sulle finestre della camera di Jungkook, al solo respirare dello stesso Jungkook, erano più amplificati e quasi fastidiosi. 

Mi rivoltai sullo stomaco, sprofondando la testa nel cuscino, emettendo un lamento dalla gola. 

Perché tutto deve essere così chiassoso. 

Jungkook abitava in una zona abbastanza popolata, al contrario di dove abitavo io, e proprio quella mattina, quando non potevo patire neanche il ronzio di un'ape, dei bambini in ritardo per il pullman decisero di correre e di urlare fuori dalla finestra. 

Mi tappai le orecchie e finì con l'emettere un altro lamento. 

-Che succede?- la voce assonnata di Jungkook mi costrinse a tirare fuori il volto dal cuscino, che profumava di lui, e a guardarlo mentre si metteva seduto. 

-Troppi rumori- con gli occhi feci intendere a Jungkook che la finestra era aperta, e che la mia testa stava esplodendo. Con gli occhi arrossati, un po' dal sonno e un po' per colpa della sbornia, e la bocca impastata, per non parlare dei capelli ammucchiati e disordinati, dovevo sembrare un vero disastro.

Jungkook ridacchiò e andò a chiuderla, camminando a piedi scalzi sul parquet della stanza, causando altro rumore. Ogni passo mi creava sussulti di fastidio, cercai di sprofondare ancora di più nel morbido cuscino. Non appena le ante furono chiuse finalmente il chiasso terminò, e io potetti sospirare di sollievo.  

-Non berrò mai più- mi lamentai con la voce ancora mezza addormentata, mentre sentì Jungkook sospirare.      

-Certo, come no- Jungkook mi prese in giro mentre ritornò sotto le lenzuola -Solo, quando ti svegli, non lamentarti come se stessi morendo, grazie-

Neptune; Mercury - Y о о п K о о KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora