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-Tu che rapporti hai con Yoongi?- chiesi, sorprendendomi nel sentire quanto quella frase mi suonasse tremendamente familiare. Cacciai via il senso di Deja-vu con un nervoso colpo di tosse.

-Sono suo cugino, Min Jimin- unì le sue sottili dita insieme -Anche se... Come posso dire... I nostri rapporti non sono quelli che due cugini hanno di solito-

-Che intendi?- inclinai il capo da un lato per fargli capire che ero confuso, e che per lui era meglio cercare di essere il più chiaro e specifico possibile. 

-Diciamo che Yoongi non ha un rapporto molto stretto con i suoi parenti...-  titubò un po' prima di poter proseguire la frase -...L'uomo che hai incontrato, quello che ti ha detto che Yoongi è un assassino, era un uomo di mezza età? Capelli pettinati all'indietro? Era alto e dava l'idea di un riccone dalla faccia di pietra?- il ragazzo continuava a descrivere quell'uomo come se proprio non volesse ricordarsi il suo volto, facendo strane espressioni facciali ad ogni parola, i suoi grandi occhi lo rendevano incredibilmente buffo ed adorabile mentre descriveva quello che probabilmente era una persona che proprio detestava, arricciando il suo piccolo naso, gli occhi che si riducevano in due strette fessure, ricordando due lune crescenti all'insù.  

-Già... sembrava un tipo severo- 

-Quel tipo è mio padre e sì, è molto severo, e io ne so qualcosa-

-Yoongi non ha fatto del male a nessuno, vero?- ero sicuro al cento per cento che la risposta fosse "no", e che potevo stare tranquillo, ma l'espressione di Jimin ridusse quel cento percento ad un novantanove percento, creandomi un senso di disagio immenso. Tutti questi misteri non mi piacevano, volevo sapere che cosa fosse successo nel passato di Yoongi ma, una volta saputo, cosa avrei fatto esattamente? Non potevo certo dire a Yoongi che ero venuto a sapere cose su di lui da una persona che non era lui, si sarebbe infuriato talmente tanto, che solo immaginare la sua reazione è qualcosa che mette i brividi. 

-Come ho detto è una lunga storia... ma prima che te la dica voglio sapere il perché ti interessa così tanto. Tu, adesso, chi sei per Yoongi?- 

Bella domanda. Erano successe un sacco di cose che potevano tranquillamente lasciare intuire una relazione sentimentale, ma non c'era stata una vera e propria confessione, nessuno di noi si era dichiarato.  

Yoongi mi aveva detto che aveva provato qualcosa per me, quando eravamo entrambi dei ragazzini, ma non  era stato molto chiaro per il presente, neanche per il futuro. Eravamo una coppia, o non lo eravamo? Mi maledissi per non aver cercato di rendere le cose chiare, per averlo baciato così, come niente. 

Ci pensai su e alla fine decisi di rispondere con -Amici- anche se la risposta era più una domanda. 

L'infermiere trattenne una risata, tossendo sulla sua mano -Sì, certo. Tu sei Jeon Jungkook, so che mio cugino provava qualcosa per te quando andava alle medie, eri un ragazzo molto carino e popolare nella nostra scuola, ti chiamavano Kookie- una risata prese in giro quel nomignolo stupido, e le mie guance andarono a fuoco -...e dal fatto che tu mi abbia cercato per chiedere di mio cugino, mi fa capire che siete passati ad un livello successivo- il sorrisetto furbo che susseguì quella frase contribuì al mio rossore.

Nascosi la mia testa nelle spalle, per cercare di evitare di mostrare le mie guance rosse.

Mi ero dimenticato di aver dato il mio nome e i miei dati all'ospedale, quindi lui sapeva, era per questo che mi aveva chiesto di prendermi cura di lui. Perché tutti quanti volevano giocare con noi? Era così importante che ci mettessimo insieme? Prima mia madre con la lettera, che mi aveva condotto dritto dritto nelle sue braccia o, meglio, aveva condotto lui dritto dritto tra le mie braccia, dato che stava quasi per morire, e poi suo cugino, che cerca di sfruttare la compassione per farmi sviluppare un senso di dovere nei confronti di Yoongi. 

Le persone stavano spianando la strada, comportandosi come dei mini-burattinai, prendendosi il diritto di incrociare destini che non appartengono a loro. 

Nonostante il nervosismo di quella scoperta, chiusi i pugni e reprimetti il senso di rabbia. 

Sospirai per calmarmi, non era il momento di pensare agli stratagemmi di mia madre e Jimin -Ecco perché...-  feci soltanto, prendendo un bel respiro -...Ma adesso voglio sapere di Yoongi, lui non mi racconta mai niente sul suo passato, devo dire grazie se sono riuscito a farmi dire qualcosa su quando eravamo piccoli...- gli raccontai della lettera, di mia madre, del modo subdolo in cui mamma era riuscita a farci ritrovare, e di cosa Yoongi mi aveva raccontato. Ma tralasciai i momenti in qui lo vidi ubriaco, del bacio o della notte "film drammatico" ovviamente, quello che dissi bastò a fargli capire che cosa era successo, e il motivo per cui volevo, anzi pretendevo, di voler sapere di più sul suo passato.

Alla fine, un sorriso sollevato apparve sul suo viso paffuto, e le sue guance pallide sembrarono colorarsi -Sono contento che adesso voi due siete più vicini...- e dopo iniziò a raccontare anche lui, spiegando il perché dei mille e uno problemi di Yoongi -I suoi genitori si divorziarono, il padre divenne un violento ubriacone, quando l'alcol prese il comando, la sua vita andò a rotoli. Perse il lavoro, stava per perdere la casa, e poi finì con il perdere moglie e figlio. Il tribunale decise che Yoongi non avrebbe mai più rivisto il padre, che a forza di alcol stava diventando abbastanza violento, si infilava sempre in risse da bar, e tornava a casa pieno di lividi, è anche per questo motivo per cui la madre volle che la signora Jeon gli facesse lezioni private, non voleva che il figlio restasse troppo tempo con il padre: un cattivo esempio, un rozzo animale che si era rivoltato troppo nel fango, non poteva di certo stare così vicino al figlio. Comunque... i due si divorziarono e la madre, insieme a Yoongi, si trasferì. Io ero molto vicino a Yoongi poco prima il suo trasferimento, mi raccontava di te, mi raccontava di come tu lo ignoravi, in continuazione, e mi raccontava di come non gli importasse, che era meglio così, che una persona come te probabilmente non voleva nemmeno starci con uno come lui. Dopo il trasloco non lo vidi per un bel po', ma rimasi abbastanza vicino al padre. Sin da piccolo ho avuto questo attaccamento alla vita, volevo aiutare gli altri, e il padre di Yoongi aveva bisogno di aiuto urgente, e a nessuno sembrava importare. Mio zio cadde in depressione, lontano dal figlio e dalla moglie, e... beh...- ai ricordi i suoi occhi si velarono, sospirò gettandomi un'occhiata, poi riprese -... credo... beh iniziai a sospettare che stesse pensando al suicidio- 

Neptune; Mercury - Y о о п K о о KDove le storie prendono vita. Scoprilo ora