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Ci ho pensato più volte, e forse davvero mi conviene aspettare che sia mio padre a volermi raccontare cosa abbia.
È l'una e non riesco a mettere in pausa i pensieri.

Sto per prendere sonno quando sento il telefono squillare.
- Lili ti senti bene? È successo qualcosa?- le chiedo preoccupata, mi stropiccio un occhio e osservo che sono le due passate.

- Io, ecco io...penso di aver fatto uno sbaglio, davvero non ne avevo intenzioni, è solo che lo sai, odio quando mi dicono cosa fare e poi, poi avevo bevuto e...e mi dispiace io non volevo veramente ferirlo- comincia a singhiozzare, la lascio che si sfoghi.

- Ormai quello che è stato fatto non si può cambiare, dormici su, vatti a rinfrescare, hai il mio sostegno, facciamo sempre degli errori, ti sei pentita ed è già un passo avanti, non ti colpevolizzare come sempre- cerco le parole migliori per tranquillizzarla, nonostante non conosca minimamente la situazione, ma certo che mettermi a cercare indizi mentre lei è ubriaca è inutile.

- Tu non capisci, non mi perdonerà mai, l'ho perso, quan...quando lo saprà non mi rivolgerà la parola, io non...- piange, come quando nella vita si perde un'occasione, piange con rimpianto.

- Tutto può essere aggiustato in parte, sei molto impulsiva e non pensi alle conseguenze, ma ci vuole tempo per cambiare e migliorare, Lili non hai ucciso nessuno, qualsiasi cosa sarà ti aiuterò-
Ci vogliono più minuti perché si calmi e la convinca ad andare a dormire.

Sentire la sua tristezza mi fa male, perché le voglio un gran bene, e il suo dolore è come se lo dividesse con me. Funziona così fra amici.
Prendere sonno mi sembra impossibile, mi ossessiona capire di cosa parlasse e perché stesse così male.

Quando mi sveglio papà non c'è più, sarà già andato al lavoro, vorrei parlargli, sul frigo mi ha lasciato un bigliettino per informarmi che starà via tutto il giorno.

Dovrò dare un nome al piccolo cucciolo, andrò da Luca così mi aiuterà a sceglierlo e potrò vederlo.

Con gli autobus ci metto un sacco di tempo ma non importa.

Quando arrivo di fronte al canile trovo una piccola bambina, è rannicchiata e piange. Mi avvicino a lei, alla sua altezza.

- Ehi...ehi una bella principessa non deve piangere in questo modo- le dico con gentilezza.
Le accarezzo i capelli con dolcezza e si decide ad alzare il volto, è incredibilmente bella, continua a tirare su con il suo piccolo naso.
Anche il cucciolo le lecca le manine e quando gli occhi della bambina si posano sul cane scoppia a piangere.
Rimango inerte a guardarla.
- Lui non c'è più...e vo...vogliono già sostituirlo, io lo rivoglio- la voce le esce spezzata dalle lacrime.

- Vieni con me sulla panchina e mi spieghi tutto- cerco di incitarla.

Mi racconta che da un mese ha perso il suo cane, era il suo migliore amico, lo aveva da quando era nata e ora non pensava di riuscire a vivere senza, era arrabbiata con i suoi genitori perché già volevano sostituirlo.

- Come mi hai detto i cani sono dei veri amici, a volte capita che quelli più cari se ne vadano, l'affetto non si scorderà mai, trovare nuovi amici non vuol dire tradire quelli vecchi. I tuoi genitori vogliono solo aiutarti-
Tocco il suo cuoricino
- Il dolore che senti qui passerà, ora fa male ma te lo assicuro che aiuta a crescere- finito il mio discorso le sorrido, forse come non ho mai fatto con nessuno. Ci guardiamo per vari minuti in silenzio.

Mi abbraccia forte, ricambio calorosamente.
- Grazie, ora vado dentro e scelgo il mio nuovo migliore amico- si alza alla svelta, salutandomi con la manina.

Gli alberi che circondano il canile sono i miei preferiti, i salici piangenti, li trovo eleganti e malinconici. Sono entusiasta di aver aiutato quella bambina e che passerò una giornata con Luca. Non so di preciso quanto sia rimasta seduta sulla mia panchina ma vedere uscire la bambina di prima dal canile mi fa capire che un po' di tempo è passato.
La vedo più tranquilla, i genitori la prendono per mano, la fanno saltellare qua e là prima di salire in macchina. La madre le allaccia la cintura e le bacia la fronte. In qual momento mi chiedo come sarebbe stato avere una vera famiglia.

Decido di entrare.

- Sei sicuro che non sappiano dove sei? Lo sai che hanno le loro fonti, è pericoloso, dovre...dovresti spostarti più a Nord- è la voce di Luca, che va avanti e indietro con le mani nei capelli. Tommaso è con lui, si siede e sbuffa.
- Cazzo Tom smettila con quell'atteggiamento, non siamo nel tuo mondo, sei vivo per poco, io veramente non ti capisco- non ho mai sentito Luca parlare così.

- Stai calmo, ho fatto un accordo con loro, non mi faranno nulla, e dai, rilassati, ti sei trasformato in una femminuccia, non mi dire che lì, dietro al tuo bancone, fai pure l'uncinetto- scoppia a ridere, e abbraccia l'amico.
Il cagnolino abbaia e quindi esco allo scoperto, non posso scappare.

- Ehi bambolina sei venuta a trovarmi- Luca mi corre incontro e mi abbraccia forte, non mi da fastidio che usi quel soprannome con me.
- E sei venuta con il cane-
Sorrido, con lui mi sento a mio agio.

- Sono curioso, come si fa a venire con un cane?-chiede in tono ammiccante Tommaso

- Dai amico smettila- interviene Luca

- Che palle, io scherzavo, e poi a nessuno fa male venire- ride di gusto

Ester ignoralo, Ester ignoralo.

- Ho bisogno del tuo aiuto, voglio trovargli un nome-

- Sì, certo che ti do una mano, dovrai aspettare un'oretta, devo lavare alcuni randagi, e prendermi cura di loro, tu aspettami pure qui-
Luca viene interrotto dal telefono del canile che squilla.

Rimango sola con Tommaso.
Gli do le spalle, non riuscirà a farmi sentire a disagio come sempre.

- E così non ti dispiace che Luca ti dia dei nomignoli- comincia già a stuzzicare

- Luca è mio amico- gli rispondo

- E io...io non sono tuo amico? - fa la voce che piagnucola

- Non mi dire che ti ho ferito- ha un ego così alto che niente lo tocca veramente.

- Certo che mi hai ferito, io sono un bravo ragazzo che vuole essere tuo amico- continua con la sua messa in scena.

- Ma smettila, se non fossi amica di Luca non mi rivolgeresti neanche la parola-

Sono soddisfatta perché riesco a tenergli testa, aspetto la sua risposta che non arriva, forse l'ho offeso, forse l'ho giudicato male?

Luca ritorna e lo vedo felice, un' altra famiglia lo ha chiamato per adottare un cucciolo, ama il suo lavoro, e ci mette molto impegno.

- Amico ne sono felice, e per dimostrarti che non sono un  menefreghista ti darò una mano- interviene Tommaso.
Neanche il tempo di capire quello che lui sta dicendo che lo sento al mio lato, dal fianco mi tira vicino a sé, mi circonda la spalla con un braccio e continua il discorso.
- Io ed Ester ti aiuteremo a lavare quegli animali, vedrai usciranno nuovi come una macchina ben lucidata- se ci si mette, Tommaso è molto convincente.

Alzo lo sguardo e non capisco se stia scherzando o se sia serio.
Luca lo guardo incredulo e divertito.

- Ok, accetto il vostro aiuto, basta che non combini casini, venite con me- anche Luca ridacchia.

Io resto un attimo intontita, mi sento strattonare da un braccio.
- Ora vedrai come diventeremo amici-
Sembra quasi una minaccia, me la farà pagare per averlo offeso. Sono nei pasticci, come sempre.

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Come andrà a finire l'incontro- scontro fra Ester e Tommaso, lui la farà sentire male, o è davvero interessato a creare un legame?

A presto 🌸🌸

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