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Anche se la vocina interiore mi dice di non farlo, che anche lui mi rifiuterà i miei piedi partono.
Ci separano pochi metri, e mentalmente sto già facendo una scaletta delle cose da dirgli però quando sono a metà, lui si volta, lo fa con dispiacere e tristezza, che gli prende?

Beh ora non mi resta che correre, così come il mio cuore.

- Ehi ehi aspetta!!!-

Sono euforica, quasi non provo paura ad essere finalmente me stessa, a non nascondere la felicità della sua presenza. Lo devo afferrare per un braccio perché si giri.

- Che ti prende? Ti sto chiamando e non ti volti?-

Non mi risponde

- Ehm...stai bene?-

Annuisce

- E allora perché non vuoi parlarmi?-
- Perché non ho niente da dirti- alza le spalle indifferente.

Fa un po' male, ma se mi fermo ora, non lo farò mai.

- Beh io sì, devo parlare-
- Parla a lui-
Indica Marco che è ancora rimasto là a guardarci.

- Ma a lui non devo dire nulla-
gli sorrido e tento di prendergli la mano, di solito si calma.
Invece la ritira  velocemente, riesco solo a sfiorarla
- Ma che ti prende?- gli chiedo e sembra disgustato dal mio gesto.

So che non devo mollare ma il suo atteggiamento mi sta facendo sentire profondamente insicura.

- Scusa...io...fa niente, posso dirti due cose?-
Sto già per iniziare ma lui mi ferma e se ne va riferendomi che ha da fare.

- Perché fai così? no che non hai da fare, eri con me fino a poco fa, e se non avessimo incontrato Luca, saresti ancora con me!-

Si volta e con il medio mi solletica il mento.

- Come te la tiri, credevi che avrei passato tutto il giorno con te?-

Gli caccio via la mano.
- Non so perché tu faccia così, ti ricordi che abbiamo detto di aiutarci, perché ora fai così?-

Tossisce e poi segue una risatina.

- Non ti ho mai fatta avvicinare veramente, mi sono fatto cogliere alla sprovvista, credevo che mi sarei potuto divertire con te, ma più che amica stai diventando la mia psicologa, e beh...lasciatelo dire che posso anche pagarne una per quello, sei una tipa apposto, ma ha ragione Luca-

Si grata la nuca allungando un braccio all'indietro, prende un sospiro.

- No...che stai dicendo?-
Lo dico talmente piano che non penso mi abbia sentita.

- È stato divertente, mi hai insegnato nuove cose, ma credo che ora mi annoierei solo, ti ripeto Luca ha ragione, non ha senso-

Mi da le spalle.
Ma cazzo, sta volta mi sono stancata.

Mi metto davanti a lui.

- Che cazzo ti ha detto Luca? Fino a qualche ora stavamo ridendo e scherzando...stai...stai mentendo, bugiardo, bugiardo!!!.
Non mi inganni, so che abbiamo costruito una base, non puoi lasciare tutto così-

- Avanti Ester, non fare la bambina, ti ho detto che mi sono divertito perché era qualcosa di nuovo, ma non hai altro da offrirmi, dai, lascia stare, ci vediamo Lunedì a scuola-
Lo spintono all'indietro anche se lo sposto di poco, è sorpreso, e ora mi dovrà dare una spiegazione, non accetto più che le persone se ne vadano senza un motivo.

-  Dimmi che succede, chi era il ragazzo che neanche dieci minuti fa mi teneva la mano davanti a Luca? Chi era quello che mi ha detto che mi avrebbe ascoltata e che mi avrebbe resa più forte?-

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