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- Il progetto è piuttosto semplice, preferirei che l'intervista fosse fatta a coppie-

La professoressa gira fra i nostri banchi, è entusiasta, è giovane e mette un grande impegno, mi affascina vedere la forza di cui l'uomo è capace. Ho sempre pensato che la maggior parte delle persone tende a sottovalutarsi, soprattutto se nasce e cresce in condizioni economiche e politiche difficili.
Forse perché si affrontano così tanti problemi, ed a un certo punto si smette di chiedersi perché non finiscano e allora si accetta la propria vita, ma a quel punto non si vive ma si sopravvive, a quel punto non si cerca più di migliorare.

- Uno farà l'intervistatore e l'altro risponderà alle domande, il tutto dovrà poi essere redato, potete decidere voi se come forma di articolo oppure come un testo argomentativo, o meglio ancora sotto forma di diario, in cui raccontate di aver fatto un intervista che vi ha colpito. Gli argomenti da trattare sono in questa scatola, prima vi do qualche minuto per scegliere le coppie, poi verrete qui e uno per coppia ed estraerete un fogliettino-

Mi guarda dall'altra parte della classe e io faccio un'accenno.
Era ovvio che volessi fare l'intervista con lui. Sarà un occasione per conoscerlo meglio.

È il mio turno. Sono un pò agitata e forse esito a muovermi lunga la fila e Clara mi sorpassa senza troppi problemi.
- Ma che lenta che sei...rallenti la fila, svegliati-

Mentre mi sventola la mano davanti e poi si avvicina alla cattedra il suo profumo mi invade, ed è inebriante, sensuale ma senza essere esagarato.

Tira un urletto perché ha pescato l'argomento del vero amore.
Dentro di me rido, è stato meglio che non sia capitato a noi.

Leggo il mio: la ricerca della felicità

La prof mi prende la mano e mi dice che si aspetta un buon lavoro da me.

- Di che dobbiamo parlare?- mi chiede mentre usciamo.

- Felicità- gli rispondo.

Mi sto chiedendo chi dei due vorrà rispondere alle domande, né io né lui abbiamo avuto un passato tanto facile.

Fa una smorfia e guarda verso il cielo.

- Avrei preferito altro ma nella vita non si può sempre scegliere-

Colgo qualcosa di più profondo. Lo vedo triste.
Gli prendo la mano.
Lo guardo.

- Le cose più importanti le puoi scegliere- gli dico.

Mi prende dalla vita e mi solleva, piano scivolo fino ad arrivare all'altezza del suo volto.

Lo bacio con trasposto, perché ne ho bisogno e perché lo desidero.

Non ho mai provato l'esigenza di avere, né in senso materiale né astratto. Sento però che il mio corpo è rilassato quando mi è vicino.

Gli passo le mani nei capelli.
Mi stringe dai fianchi. Mi bacia, mi culla, mi trasmette passione, desiderio, voglia di scoprirci, di viverci.

- Tu sei ciò che c'è più di vicino alla felicità per me -

Le parole che mi ha detto di fronte a casa mi rimbombano in testa anche dopo ore.
Lo conosco da cinque mesi e mi pare diverso dalla notte in cui lo vidi per la prima volta.
Era così bello che mi vergognai di avere indosso uno stupido pigiama.
Ma sembrava arrabbiato, un corpo giovane la cui espressione trasmetteva tristezza.
A volte mi chiedo se sto conoscendo il vero Tommaso.
Lo avevo giudicato come una persona sfrontata, un poco maleducata, un poco prepotente nei modi, sensuale in certi aspetti.
Ora ne trovo uno più premuroso, più calmo, rilassato e che si impegna, ma è la sua vera natura che sta uscendo fuori o è solo un'altra sfida con sé stesso?

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